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Liguria e Basso Piemonte

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Lettera aperta ai ragazzi dell’Istituto Agrario di Albenga


Non avente diritto (Art.4 Costituzione Italiana). Cari ragazzi purtroppo al rientro dalle vacanze di Natale non mi troverete più come vostro insegnante di Fisica. Questo è dovuto ad una delle tante anomalie del sistema scolastico nazionale: la docenza sino ad avente diritto.

In parole povere, sono stato nominato vostro docente (e tra l’altro, come ricorderete bene, solamente a metà Ottobre, periodo prima del quale voi non avete potuto ricevere lezioni di fisica) non sino a fine anno come sarebbe stato logico ma sino a che, alla riapertura delle graduatorie (altra anomalia, la graduatoria in teoria avrebbe dovuto riaprirsi ala fine del prossimo anno scolastico), si fossero rimescolate le cattedre ancora non assegnate in via definitiva. Che pasticcio, vero?

E’ quindi successo che un’altra insegnante, avente un punteggio in graduatoria maggiore del mio, accettasse ora la cattedra in precedenza rifiutata, quella che comprende le vostre ore di fisica (chissà perché ha accettato solo ora e non prima, mistero..) e la conseguenza è che non potremmo concludere il lavoro e la programmazione prevista ed iniziata insieme e che non sarò io presente ai vostri imminenti scrutini per assegnare il voto sulle pagelle, ma un’insegnante che non vi conosce e che tantomeno conosce le singole situazioni che vanno ben al di là di un numero scritto a penna sul registro.

Che brutto sistema, vero ragazzi? Sia per me, che ad oggi mi ritrovo senza quella occupazione (per fortuna che la cooperativa sociale della quale sono socio mi ha trovato uno spazio lavorativo se no sarei disoccupato) e privato del progetto formativo al quale stavo trasferendo tanta passione, sia per voi che, oltre al disagio di aver iniziato fisica un mese dopo l’avvio del calendario scolastico, dovete sopportare anche quello del cambio del docente in corsa, docente che tra l’altro non è o stesso dell’anno precedente.

Non voglio ora mettermi a discutere sulla buona fede o meno dei vari insegnanti che cambiano a metà anno una scuola, spesso spinti da taluni sindacalisti (ho purtroppo altre testimonianze in merito) con il fine di svolgere qualche ora in più di lavoro. La mia intenzione non è quella di alimentare una “guerra tra poveri” come già altri, a livelli ben più alti del mio stanno facendo e non voglio neppure soffermarmi sulle modalità con le quali sono stato avvertito, per le quali mi sono sentito davvero umiliato e privato della dignità che ogni lavoratore dovrebbe avere.

Con questa lettera voglio semplicemente pormi e porre a voi un interrogativo in merito al metodo che la scuola utilizza: come può un ragazzo apprendere correttamente una materia ed un metodo di insegnamento se non è seguito non solo per tutto il periodo (fisica viene insegnata al primo ed al secondo anno), ma neppure per un anno intero dallo stesso professore?

Ha senso parlare di registri elettronici, iscrizioni on line ed installazione di LIM in un ambiente che non riesce a garantire la componente umana?

E infine, tutto questo quanto potrà giovare sul morale di un insegnante, che dovrebbe arrivare in classe libero dall’ansia di ricevere una mail o un sms dal Ministero dalla quale può apprendere che del suo lavoro.. non ha più diritto?

 Un caro saluto

 Alessandro Venturelli


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