Il nomadismo della popolazione giudiziaria bohémienne- errare per palatia humanum est- Niente di chiaro per Santa Chiara
« Eravi allora Debora, profetessa moglie di Lapidot, la quale in quel tempo giudicava il popolo. Essa sedeva sotto una palma tra Rama e Betel sul monte di Efraim e ad essa ricorrevano i figli di Israele in ogni loro causa (Giudici : 4- 4, 5). »
Debora era assai valente anche in campo militare e fu condottiero d’Israele nella sconfitta del generale cananeo Sisara il quale, in fuga, rifugiatosi dal Cineo Aber, fu ucciso dalla moglie di questi, Jael, che gli piantò un chiodo nel cervello mentre dormiva. Quando assistiamo al turpe e criminoso spettacolo della violenza contro le donne, andiamo a rileggerci i passi biblici dove personaggi femminili giganteggiano per la capacità di rivolta contro la prepotenza cieca e stupida del maschio : Agar, Sefora, Giuditta, Ester, Tamar, per citarne alcune. Da convinti femministi tiriamo un sospiro di sollievo : ci sono stati momenti di grande affermazione della donna, speriamo che ritornino per un trionfo della vita e della ragione nelle corrotte società che abitiamo.
Ora, noi non vogliamo che le nostre donne giudici diventino anche grandi condottieri militari, neppure vogliamo che abbiano a giudicare sedute per terra sotto una palma (ve l’immaginate la Presidente Giorgi in simili condizioni ?). Dunque ci commuove che si voglia tornare negli anditi reconditi di Palazzo Santa Chiara. Nei meandri di tale antica struttura si aprivano i portali , qua e là sconnessi, di uffici abbuiati, su corridoi ammuffiti dall’odoroso afflato dei fascicoli affastellati, ove solo le sagge mani dei potenti Cancellieri erano in grado di estrarre, davanti allo sguardo timoroso e stupefatto dei praticanti, verbali e provvedimenti di sacrale aspetto.
Non le lunghe attese davanti ad inesistenti sportelli, ma il parcheggio negli spazi antistanti la misteriosa stanza, laddove il generoso gesto del supercompetente e superinformato funzionario anticipava, con paterno sorriso, la timida istanza della giovine o del giovine leguleio.
E poi l’accesso all’aula, unica e grondante di soffocata storia. Qui fu condannato Sandro Pertini ; questo spazio angusto divenne palcoscenico per « Il processo di Savona », opera teatrale a cura del Magistrato scrittore Vico Faggi.
Ristrutturare ? Ammodernare ? Illuminare ? Computerizzare ? Può darsi, ma, nonostante i costi spropositati oggi necessari, nulla potrà riproporre il clima dell’epoca vera di Palazzo Santa Chiara.
E con questo ? riportiamo il Tribunale nel cuore della città, magari a Pozzobonello ; non c’è bisogno di tanti fronzoli , facciamolo in economia, purché si operi Giustizia ove valgono le donne, gli uomini, i loro diritti fondamentali e non l’arredo.
Noi ignoriamo se il fenomeno degli antichi o solo vetusti palagi dei quali non si sa bene che fare sia proprio della nostra bella Italia o si affacci anche sul territorio degli altri paesi europei. Certamente abbiamo esempi cospicui in Liguria. Cambiano o cessano le destinazioni, oppure si tratta di manufatti « obsoleti », superati dai tempi, ed ecco il silenzio e l’abbandono invadono enormi caseggiati. E adesso che cosa ne facciamo ? si chiedono amministratori pubblici e privati : ex questura, ex pinacoteca, ex colonia marina, ex ospedale, ex caserma, ex Tribunale ecc.
« Mettiamoci le scuole medie, accorpiamoci gli uffici giudiziari, facciamone sede per la polizia municipale, oppure per la biblioteca, per l’Università ecc. »
Ma un piano non c’è ?
« Un piano ! ma fateci il piacere, qui si fa della navigazione stimata, qui a seconda del vento si fanno le vele, noi siamo gente di mare, anzi di costa, costeggiamo ».
E le colpe ? Sotto a chi tocca. Intanto è sempre colpa di quelli che c’erano prima. In primis, appunto, lo Stato : è diventato un soggetto tanto anonimo che possiamo caricargli tutto addosso, come sull’asino dell’alpino, precipitato nel crepaccio irraggiungibile, risultavano tutte le partite scomparse : aveva dunque in groppa quattro pezzi d’artiglieria, duecento fucili e quattro barili di polvere da sparo, oltre al vettovagliamento del battaglione per un mese .
Lo Stato, dunque, e chi se no ? Chi ha svuotato le caserme, chi ha ridotto i Tribunali, chi ha castigato la Scuola ?
E i commercianti che hanno i negozi nei pressi dei palagi ? Fate presto, dicono, che qui dobbiamo vedere gente che va e che viene, noi su questo si vive.
Passano e ripassano giudici, personale di giustizia, avvocati, parti litiganti, imputati, carabinieri, poliziotti, ufficiali giudiziari : comprano e consumano.
Fare chiarezza or dunque, decidere, prima che la giustizia spiri in queste defatiganti traslocazioni da Bohème : « Cos’è questo andare e venire… ? questo guardare così… ? Mimì ! »
BELLAMIGO