Noli – Quando scrivevo in una delle tante riflessioni sui fatti e misfatti di Via Belvedere, e precisamente quando mi ero permesso, perchè convinto, di certificare ciò che si è sempre dimostrato un “accordo tra amici”, legalizzato da tanto di Consiglio Comunale, centravo il bersaglio. Scrivevo di incauta vendita, incauto acquisto, centravo il bersaglio.
Cosa può pensare un cittadino qualsiasi quando viene a conoscenza che, dopo due aste pubbliche, previste per legge, indette per la vendita di terreno pubblico con tanto di progetto di massima (base d’asta 1.600.000 € – progettisti: l’Arch. Catteneo – area di destra e l’Ing. Castellari – area di sinistra, gli stessi di Liguria17) per la costruzione di 170 garages ed andate deserte (chissà per quale ragione!!!…???…) neanche un mese dopo il Sindaco Niccoli accetta, e proprio da un giorno all’altro, l’offerta di 40.000€ in più da una S.r.l. appositamente costituitasi?
La prima elementarissima domanda che viene da farsi è: perchè non si sono voluti risparmiare 40.000 euro partecipando all’asta? Chi o cosa ha impedito un logico, legittimo comportamento in un … libero mercato? Domanda che non mi risulta sia stata mai posta in Consiglio Comunale dalla minoranza di allora tra cui il Consiliere Repetto, capogruppo.
Quest’area, si sapeva, era soggetta a vincolo, quindi usufruibile a condizione che… e chi vendeva (il Comune) e chi comprava (Zoppi e Rivarossa) sapevano…che il futuro…poteva non essere semplice come previsto dagli accordi scritti. Viene da pensare che ci possa essere stato un tacito accordo, tipo: andiamo avanti e poi si vedrà… Ma questo non è possibile, non è concepibile tra un’Amministrazione pubblica ed un privato; voglio dire: carta canta.
Correttezza vuole che si debba iscrivere, specificando nell’incerto di un futuro tutto da scoprire sull’area oggetto dell’intervento, cosa succederà, cosa cambierà nell’ambito degli accordi, nel caso in cui si verifichi una possibile incauta vendita sottoscritta da un incauto acquisto.
Saper prevedere, questo è quanto ci si attende da un amministratore attento e corretto, per non cadere nell’errore di concedere il manico del coltello in mano dell’altro soggetto, la Z&R in questo caso; quell’accordo iniziato con Niccoli Sindaco, proseguito da Repetto Sindaco e dai suoi due più stretti collaboratori, alias suggeritori di area “savonese rossa”. E quindi anche qui viene da domandarsi il perchè. Cosa si sono detti Repetto e Zoppi? Quali accordi mai scritti, come invece doverosamente avrebbero dovuti essere redatti, per chiarire a chi sarebbero spettati gli oneri non quantificabili degli scavi? Perchè finanziare da parte del Comune scavi archeologici sarebbe stato un peccato mortale, da non sostenere? “Ambiente e cultura sempre dopo la spazzatura” la conferma della predisposizione dichiarata dalle amministrazioni Repetto/Penner/Rossello.
Gennaio 2002, con Niccoli ancora Sindaco, iniziano gli scavi nell’area più vicina a S. Paragorio con la Sovrintendenza presente. Si scoprono subito i primi reperti, ragion per cui è evidente che la zona viene ad essere vincolata. A maggio Repetto è il nuovo Sindaco e la patata bollente gli passa tra le mani. Quello che avrebbe dovuto prevedere e mettere per iscritto Niccoli, cioè cosa si sarebbe dovuto cambiare,rimodulare nel caso in cui…neanche Repetto lo prende in considerazione.
Gravissimo, a mio avviso, perchè rimane lui con la lama del coltello tra le mani. L’ingordigia nel voler incassare 1.640.000€ a tutti i costi, senza concordare per iscritto le nuove procedure e sopratutto chi si sarebbe dovuto accollare, in tutto o in parte gli oneri degli scavi, intendo dire una nuova convenzione, sono una sua esclusiva responsabilità, in negativo però. Perchè tutto questo agire sottobanco,non alla luce di documenti, accordi scritti e sottoscritti? Tutto ciò, una seria Amministrazione Comunale non se lo può permettere, perchè se no la stessa si trova obbligata ad ” accettare integralmente la proposta transattiva avanzata dalla soc. Z&R srl”; … la quale società si impegna, in ultimo, alla “rinuncia a rivolgersi presso le competenti sedi giurisdizionali per l’ottenimento di un risarcimento dei danni subiti”. Puro ricatto. Ci rendiamo conto di quest’ammissione di colpa? E non solo, perchè con questa iniziativa si renderanno possibili, anche attraverso documentazioni carenti di informazioni geologiche e geotecniche nel progettare ed approvare in seguito il nuovo progetto, si scopriranno i presupposti per i danni futuri agli immobili ancor oggi evacuati. Tutto ciò si deliberava nel lontano Ottobre del 2007!!!
Una delibera, questa volta di Giunta fresca fresca di quest’anno, molto simile a quella testè descritta, che sembra voglia cercare di risolvere, forse definitivamente? ed a quale ulteriori prezzi per la comunità a tutto vantaggio dei “proponenti” sarà oggetto di una mia riflessione prossimamente. Si tratta della Delibera No. 101 del 13/06/2012 alla quale seduta ha partecipato la Dott.ssa BRUNO DANILO VICE SEGRETARIO del COMUNE. (così è scritto testualmente).
Ritornando all’oggetto della Delibera di Consiglio No. 52 del 29/10/2007 con oggetto:” Accordo di programma sub comparto A2 – modifica deliberazione Consiglio Comunale No. 55 del 29/11/2002 < approvazione proposta transattiva avanzata dalla società Zeta srl a seguito dei rinvenimenti archeologici >”, ben cinque anni dopo la constatazione di un’incauta vendita, crea disagio leggere quel poco che è possibile estrapolare dal verbale della seduta, tipo:
– Vice Sindaco Piero Penner – P.R.C. – ambientalista dichiarato – Ass. all’ambiente del Comune, il quale, per difendere l’operato del Comune, si permette, a mio avviso, di ironizzare sulla metodologia di “tutti gli archeologi che erano lì con lo scopino”, con i loro costi pagati tutti da Rivarossa ( il socio di Zoppi). E giustifica altresì la minaccia scritta dalla società di andare in contenzioso per chiedere i danni al Comune… “non è detto che pagava tutto il Comune però magari c’era un altro contenzioso, rimaneva il buco aperto e quant’altro”. Oggigiorno ricorre il quinto anniversario…del buco aperto… e per il quant’altro, per esempio, i tre anni per i fuori casa, spese legali, consulenze, tribunali, ricorsi, controricorsi, sentenze, processi futuri, tutto ancora non estinto.
Parla altresì il Geom. Piero Penner di accordi di programma da rispettare, quando, nello stesso periodo il Comune disdice gli accordi, sempre di programma, per sbloccare il proseguimento dei lavori di Liguria17 e sul torrente, oggetto questo, di vincolo idrogeologico provinciale anche per i garages. Cancella il do ut des previsto negli accordi precedenti in contropartita, quali campetto, allocazioni per Croce Bianca e Vigili Urbani. Tutte belle, ulteriori scelte sottratte alla comunità. Scelte da non dimenticare!!! Così come la certezza che a monte della zona inizialmente prevista per l’intervento su due piani, “tutto il resto è roccia”. Sentenza che proviene dall’esperienza acquisita come Geometra nelle Poste Italiane.
– Per il Sindaco Ambrogio Repetto tutti comandano, meno l’Amministrazione Comunale: “ ..noi abbiamo dovuto attenerci scrupolosamente e proprio al centesimo a quelle che erano i parametri dettati da quell’accordo di programma, (quello formulato e sottoscritto da Niccoli) perchè la Regione e la Provincia, ma sopratutto gli Uffici regionali, ci avevano sempre detto che non era possibile modificare niente se si usciva da quei parametri. Correggimi se sbaglio, Piero“.
E Piero (Penner) non ha corretto. Per la verità solo i 170 garages sono stati modificati in 174 e con il bene placido delle Sovrintendenze a distruggere parte dell’area sottratta al vincolo. Un terzo piano interrato in più rispetto ai due previsti, si dice… “… ma quella è proprio l’unica cosa che dall’esterno non è percepibile, O.K….?”. Vedremo se anche per questo specifico caso fuori terra, in futuro si manterrà la parola… Ed ancora, per il Sindaco Repetto, la società Zoppi e Rivarossa non meritano questioni per ” il risarcimento dei danni subiti nel senso che questo tempo perso e tutti i lavori che hanno dovuto fare per seguire questi scavi e questo scavo assistito…”. Come si può definire ” Tempo perso”… studiare, documentare dal vivo, la storia millenaria di Noli Romana?. Il perverso innesto comunale di “Noli che cambia” tra Repetto (ex nolese doc) con lo spotornese Rossello ed il bergeggino Penner ha dato i suoi peggiori frutti.
Niccoli non ha partecipato a questa seduta, non si è potuto così conoscere la voce di un’altra verità storica, se non contestatrice, per lo meno chiarificatrice. Ormai “tutto è compiuto”, qualcuno ricorda questo grido amaro?
P.S. per la verità, in diverse occasioni ho ascoltato e constatato apprezzamenti negativi da persone che non gradivano l’uso del “cucchiaino – tempo perso“. Questo sia da parte di persone che si fermavano a vedere i lavori per curiosità, così come da coloro che avevano già anticipato somme di denaro e che intuivano difficoltà future.
Personalmente, lo ripeto ancora oggi, non ho voluto firmare la petizione contro la costruzione dei garages, perchè ero favorevole all’iniziativa. Ma non a quella a tutti i costi, che ha poi prodotto e produce danni economici, d’immagine e…qui mi taccio. Con questo, ho ulteriormente capito quale incidenza abbia il valore della cultura sull’educazione civica che ho imparato anche in giro per il mondo. Molto spesso il “tesoro nascosto” lo puoi trovare sotto la piastrella, basta saperlo riconoscere: cosa non da tutti.
Carlo Gambetta