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Liguria e Basso Piemonte

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Acqua di fiume, quanto costa al cittadino savonese


Attingere acqua da un corso d’acqua. Pochi immaginano quanto pesi la burocrazia. Quali siano i costi, il tempo richiesto e aspetti al limite del bizzarro per alcuni aspetti normativi. Con il cittadino impotente e rassegnato? Ecco tre casi, casuali, rilevati dal sito internet della Provincia di Savona. Località: Calizzano, Mallare, Osiglia. 

Il primo esempio scaturisce dal decreto dirigenziale della Provincia del 7 settembre 2012. Si da atto che Anna Maria Tacchini ha presentato domanda di rinnovo della licenza annuale per attingere da fiume Bormida, in località Codevilla del Comune di Calizzano (Leggi….).

La richiesta scaturisce da esigenze di uso irriguo di un’area di 19.177 mq. ed è necessario indicare, nello specifico, che l’attingimento viene richiesto per un’ora al giorno, dal 17 agosto 2012, al 16 agosto 2013.

Non solo, si precisa che in base alla normativa,  la licenza  “è in tutti i casi accordata per non più di cinque volte e la durata non maggiore ad un anno”. Si ricorda che è stata esperita l’istruttoria  di legge (Servizio gestione e tutela risorse territoriali e settore pianificazione e programmazione).

Il privato deve presentare apposito progetto e sottostare a tutte le clausole, compresa la facoltà dell’ente, di revocare “a proprio insindacabile giudizio l’autorizzazione in qualsiasi momento e senza alcun termine di preavviso, mediante semplice comunicazione…”.

Quanto costa alla richiedente il canone annuo? Soltanto 6 euro. E quanto sarà costata l’intera pratica, affidandosi manco a dirlo, ad un tecnico? Saranno  norme necessarie, ma la semplificazione non sembra certamente la migliore alleata  del cittadino-contribuente. Non fa distinzione tra utilità e servizi. La miriade di norme di cui è costellato il Bel Paese resiste e resta un formidabile alleato  di quella burocrazia che a parole tutti deprecano e nei fatti resta salda.

Tanto per completare il mosaico, sono decine in tutta la provincia le situazioni simili. Lo si apprende leggendo la licenza annuale (e analoga), sempre per il fiume Bormida, richiesta e rilasciata a Walter Sandrone  quale presidente dell’Associazione sportiva dilettantistica scuderia Le Poiane di Pallare (è indicata la sede di Mallare) in località Fornelli. L’uso richiesto ed autorizzato dalla Provincia  riguarda 21.969 mq di superficie, secondo gli elaborati presentati  dal geometra SilvioDelladonna. (Leggi…)

In questo caso  la concessione dell’attingimento indica 24 ore al giorno ed in canone annuo è fissato in 120 euro.

Terzo scenario. La licenza di attingimento concessa a Patrizia Vassarotti, in località Ronchi, e riguarda il rio Osiglietta nel Comune di Osiglia. Il prelievo dell’acqua, in questo caso è esentato dal pagamento del canone e riguarda una superfice di 4.138 mq.  Un’ora al giorno, dalle 18,30 alle 19,30. (Leggi….)

Insomma chi ha tempo e voglia di fare ricerche sul tema può farsi un’idea dei dossier burocratici che caratterizzano il Bel Paese quando si ha necessità di attingere acqua. Regolamentazione si, ma con semplificazione delle procedure che, tra l’altro, alla fine hanno un costo che pesa sui bilanci degli enti. A che pro?


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