ULTIMA ORA – Clamorose dimissioni, dopo un quarto di secolo di encomiabile missione alla Croce Bianca di Noli, del presidente Giorgio Ferrari. Convocata d’urgenza l’assemblea dei militi. All’origine un clima da ‘guerra fredda’ di cui sarebbero protagonisti una minoranza di componenti del Cda. Trucioli.it che si sforza di fare libera informazione, senza condizionamenti di sorta ed ha raggiunto (a Noli) una platea di 650 visitatori settimanali, pubblica il servizio scritto dal collaboratore Ettore Bianchi Alesben, architetto ed insegnante in pensione. Vedi anche a fondo pagina la precisazione di Debora Manzino a seguito dell’articolo che erroneamente la indicava tra gli 11 consiglieri. Ne era stata chiamata a far parte, ma si era dimessa con la sua elezione a consigliere comunale di opposizione.
A ventisette anni dalla Fondazione. dalla Pubblica Assistenza Croce Bianca di Noli [22 marzo 1990], era infatti il 14 marzo di 27 anni fa quando Mirella Bartolemei, Graziella Bertolotto, Mario Debenedetti, Adriano Falletti, Pierluigi Ferrero, Daniele Ganduglia, Flavio Grillo, Guido Novaro, Giovanni Oneto, Bruno Rigatti, Mariangela Scipioni, Carla Toso e Silvio Zolfo, “animati da ferrea volontà, da grande senso del dovere ed altruismo, al fine di aiutare la comunità sofferente nei casi di pubbliche calamità e per prestarsi al soccorso ed al trasporto degli infortunati e degli infermi”, nello Studio del Notaio Mario Zanobini, hanno costituito la Pubblica Assistenza Croce Bianca di Noli. Ora soffia il vento di un probabile cambio al vertice dell’associazione, retta da tanti anni da Ferrari Giorgio.
Ferrari Giorgio, carismatico Presidente di questa Associazione di Volontari che si occupa delle emergenze sanitarie operando da primo soccorso e servizi di trasporto per visite, controlli e dialisi, che ha sempre cercato di sostenere sempre al meglio i nolesi e non , intervenendo di prima persona e sacrificando tempo, soldi e famiglia, ha annunciato le proprie dimissioni.
Le cause che hanno portato a questo evento sono probabilmente da ricercarsi nell’ambito del Consiglio di Amministrazione: Nell’ambito di quelle persone che, a parere dello scrivente, hanno associato Valori e Missioni – da intendersi quelle prestate in modo personale, spontaneo, gratuito, senza fini di lucro, anche indiretti e per soli fini di solidarietà e che si rivolge alla generalità della popolazione e non esclusivamente agli aderenti all’organizzazione medesima – con l’apertura compromissoria alla “partitica” o ragione di stato dell’attività politica presente nel Comune.
Lo sviluppo di una cultura di solidarietà e la tutela dei diritti dei cittadini non può essere “barattata” con le rivalità dei principi dei partiti politici, al di là della rettitudine delle persone.
Il 26 ottobre del 1860 si verificò un episodio molto particolare. Giuseppe Garibaldi, che grazie al suo manipolo di mille avventurieri aveva sostanzialmente ultimato la conquista del Regno delle Due Sicilie, incontrò a Teano il monarca sabaudo Vittorio Emanuele II, il quale avendo già occupato i territori pontifici nelle Marche ed in Umbria si affrettò a dirigersi verso sud.
Lo scopo del re era molto preciso e doveva essere conseguito celermente: evitare che Garibaldi e le camicie rosse si spingessero fino a Roma. Se ciò fosse accaduto lo scenario che si sarebbe profilato non avrebbe certamente arriso alla causa piemontese, in quanto sarebbe scattato l’intervento dell’imperatore francese Napoleone III che già da tempo si professava zelante difensore di Sua Santità il Papa Pio IX.
Fu così che Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II s’incontrarono.
Nell’incontro di Teano, Garibaldi disse: “Maestà abbiamo fatto l’Italia” – Vittorio Emanuele II rispose: “Già, ora bisogna fare gli italiani”
Il sovrano grazie ai servigi ed alle armi dei garibaldini riuscì ad inglobare tra i possedimenti della sua
corona lo stato borbonico; il condottiero nizzardo dopo aver consegnato al re l’autorità sulle regioni meridionali, ottenne che i suoi uomini entrassero nell’esercito regolare sardo conservando il medesimo grado che avevano ottenuto durante la spedizione nel Mezzogiorno d’Italia – promessa che, per inciso, non fu poi mantenuta dal monarca.
Garibaldi, già prima di partire da Quarto alla volta della Sicilia, aveva stipulato un accordo con Vittorio Emanuele II.
Il generale era al soldo di casa Savoia, ed il re con la sua venuta in Campania altro non fece che far valere la parte dell’accordo che lo favoriva, pose fine alle “fatiche” del suo sottoposto, sollevandolo da ogni incarico. A questo punto i servigi di Garibaldi non erano più necessari ed i Mille avevano fatto il loro tempo.
I volontari di Garibaldi si sciolsero o confluirono in altre formazioni, i volontari a pagamento “raccolti” dopo lo sbarco, da Marsala a Teano, rimasero.
Tornando all’argomento principale, “nell’ambito del Consiglio di Amministrazione, nelle vesti di quelle persone che, a parere dello scrivente, hanno associato Valori e Missioni, …….. con l’apertura compromissoria alla “partitica” o ragione di stato dell’attività politica e partitica presente nel Comune”,
potrebbero essere viste come nuova figura di Garibaldi, mandate avanti per aprire la strada ad un altro condottiero che, con il suo intervento, assumerebbe la parte di “conciliatore” ma di fatto nuovo “amministratore” dell’associazione.
Alesben
NOTA DI REDAZIONE: Noli non ha bisogno di altre lacerazioni oltre a quelle di cui già soffre da anni nell’amministrazione della cosa pubblica e in parte nel suo tessuto associativo commerciale. Non ha bisogno di gladiatori che combattono dietro le quinte. Non c’è bisogno di ‘topi roditori’ alla benemerita Croce Bianca ricca di volori etici e sociali che pur nella dialettica democratica deve restare fuori dalla corrida partitica e dai personalismi. Ci deve essere spazio per il confronto non per ‘guerre’ viscide e striscianti, magari per interposta persona. C’è bisogno di chiarezza e trasparenza praticate ogni giorno; riconoscimento a quanti con spirito di sacrificio, dedizione, altruismo, in silenzio, lontano dai riflettori, dedicano il loro tempo al servizio dei sofferenti, della comunità tutta, ricchi e poveri. Presenti in ogni momento della giornata, nei giorni di festa e di lavoro. L’augurio è che prevalga non solo il buon senso, ma l’onore e il valore della rettitudine, della riconoscenza. Il nostro dovere di operatori dell’informazione è far si che i cittadini siano informati e sappiano la verità senza pregiudizi e paraventi.
Nel 2015 il consiglio era composto da: Presidente, Giorgio Ferrari, Vice presidente, Luca Ganduglia. Consiglieri: Nevio Corrazzari, Marco Genta (segretario), Mauro Maggioni, Alberto Minardi (cassiere), Andrea Pastorino, Mariangela Santiniello, Stefano Sciutto, Piero Toscani (dimissionario per mancato rinnovo guida auto emergenze), Silvio Zolfo. Direttore Servizi, Francesca Ganduglia (seconda dimissionaria, trasferitasi a Milano); Segretario volontario, dimessosi dal Cda dopo l’elezione a consigliere comunale con delega ai Servizi sociali della giunta Niccoli, Piera Barisone; Direttore Sanitario Dott. Gianluca Ferrari.
Per errore nostro dobbiamo rettificare, contrariamente a quanto scritto e rimosso, che Debora Manzino non fa parte del Cda; era stata eletta, ma si era dimessa ed è rimasta tra i militi. Dimissioni, chiarisce, per scindere i due ruoli (consigliere comunale) ed evitare qualsiasi commistione. La Manzino sostiene inoltre che “nelle dimissioni del presidente Ferrari la politica non c’entra e ogni congettura è campata in aria”.
Sarebbe stato certamente utile se all’atto delle dimissioni e della convocazione dei militi fosse seguito un comunicato stampa di chiarimento e di trasparenza. Lo stesso sito della Croce Bianca non è aggiornato, non riporta i nomi del Consiglio di amministrazione incarica, né i ruoli ricoperti.
E L’ULTIMA CENA NEL 2014 DAL SITO DELLA CROCE BIANCA
CHE NON RIPORTA I COMPONENTI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO
Cena milti 9-gennaio-2014
Come ogni anno, la nostra Pubblica Assistenza organizza un cenone di fine anno per festeggiare il Natale ma soprattutto per omaggiare l’Anno trascorso Insieme.
… un altro anno passato insieme, un anno di duro lavoro, non solo sul campo, per garantire la copertura ai nostri cittadini giorno e notte, ma anche “sulla scrivania”, pensando a tutto il lavoro d’ufficio che il nostro direttivo deve svolgere ogni anno.
In questa serata tutti i militi e tutti i componenti della nostra Pubblica Assistenza festeggiano, si ride, si scherza e si balla, ma soprattutto traspare l’atmosfera non di un’associazione, ma di una Piccola ma Grande Famiglia.
Una serata di divertimento e di spensieratezza…ma non preoccupatevi!..Una squadra e due ambulanze sono pronte a partire per le emergenze al di fuori del ristorante ed il cellulare è ben in vista sul tavolo! Anche in questa serata di divertimento siamo sempre pronti ad aiutare gli altri .