Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Varazze piange / Ciao Angelo, da galantuomo hai onorato il giornalismo ! Ai funerali lo strazio del nipotino


Varazze piange, ha perso il ‘suo’ giornalista.  Al San Paolo è morto il mitico Angelo Regazzoni: avrebbe compiuto 68 anni il 14 settembre. Iscritto all’albo dei pubblicisti dal 27 aprile 1974. Il Secolo XIX, edizione di Savona, è rimasto orfano della memoria storica della cronaca locale. Lo piangono, straziati, la moglie  Cinzia, il figlio Stefano,  l’adorato nipote Filippo, oltre a due sorelle Virginia e Bianca. In lacrime  tanti amici varazzini e non, i colleghi anziani e giovani. Un’intera comunità che ha conosciuto e apprezzato le doti di uomo, marito, padre, artigiano (del ferro) provetto e serio, corrispondente di provincia ormai decano. Personaggio (e gran passione) del giornalismo savonese. Quello della carta stampata e dell’emittenza televisiva  e radiofonica (Tele Varazze, già direttore responsabile e delle news).  I funerali,  nella chiesa di San Nazario, con il ricordo del parroco “Dio sa il bene  che ha fatto Angelo, tutta la sua umanità”. Poi l’ultimo saluto al feretro, il pianto dirotto dell’inseparabile nipotino stretto tra le braccia del papà. (Vedi a fondo pagina)

Una notizia tristissima e per molti inattesa. Angelo un paio di mesi fa si era recato dall’ oculista per un disturbo, il professionista  aveva richiesto alcuni accertamenti diagnostici che sono stati compiuti a Milano e qui il responso infausto: tumore maligno al cervello. Da quel momento ad Angelo è crollato il mondo addosso. E’ tornato, da ricoverato, all’ospedale di Savona, con la forza d’animo di raccomandare agli amici: “ Mi raccomando fatemi l’ultima foto….“. In breve ha perso l’uso della parola, fino al torpore della sonnolenza e al ‘sonno eterno’.

Ci ha lasciato un testimone dei tempi, il cronista puro che da metà degli anni ’60  aveva iniziato a collaborare con il Secolo XIX. Angelo era solito ricordare che aveva esordito con Sandro Chiaramonti per anni assurto a big dell’edizione ligure de La Stampa.  Angelo rimasto punto di riferimento, da Varazze , Celle Ligure e dintorni, per il Decimonono, circondato dalla stima e dall’ammirazione, capace di estro ed inventiva. Un giornalista di animo buono, di cuore, che non conosceva rancore, vendetta, invidia, arroganza.  Un ‘apostolo’ di pace, della battuta ad effetto. Che magari sapeva trasformare una piccola notizia in una vicenda ricca di curiosità, estemporanea, al limite della favola. Sono tanti gli episodi che si potrebbero raccontare e che hanno avuto tra i testimoni, non solo colleghi, ma  gli uomini dell’Arma della stazione di Varazze (dal maresciallo all’appuntato anziano). E poi i sindaci che si sono alternati, assessori, oppure presidenti di categoria, di associazioni, di squadre sportive.

Angelo cronista di nera, di bianca, di rosa, di sport. Un corrispondente vecchio stampo: ha conosciuto la macchina da scrivere e il fuori sacco (per l’invio degli articoli e foto alla redazione centrale),  gli stenografi (categoria di giornalisti ora estinta), i dimafonisti, il piombo, fino al web dei giorni nostri. Angelo affascinato ed innamorato del suo secondo mestiere, al quale sapeva dedicare anima e corpo, slancio.  Una passione che aveva nel sangue e faceva di lui anche una figura da prendere ad esempio.

Angelo lascia un testamento morale che riempie d’orgoglio i famigliari e quanti gli sono stati vicino, nella gioia e nel dolore. Un collega coerente che oltre agli affetti più cari, aveva nel Secolo XIX la seconda famiglia.  Come amava la sua città, sapeva essere pessimista ed ottimista, senza farsi condizionare troppo dagli eventi e dai ‘potenti’ di turno. La sua lezione di stile ci ispira il sussurro di un infinito: grazie Angelo. Facciamo voti affinché il tuo ricordo, la tua figura, la tua presenza attiva resti e sia tramandata ai posteri e non subisca la sorte dell’oblio.  Angelo cittadino meritevole e benemerito. Cristiano nella vita ! Oggi sentiamo il fortissimo bisogno di  bisbigliare soltanto grazie. La terra ti sia lieve, Angelo. Ciao. Luciano  

Post Scriptum: ho trovato in un vecchio taccuino degli appunti. Parlavamo, con il collega Angelo,  del concetto di eternità, dell’adilà.  La vita eterna che incontra il mistero, conosce l’avventura della ragione e quella del cuore. Il senso del vivere, del credere, dell’operare. Il nostro io più profondo.  Ragionavamo  sull’esistenza di ‘un altro mondo’ dopo la morte. Che  l’eternità sia la vita vissuta su questa terra, cercando la felicità ? Un atto di fede o di ragione?  Gli occhi  della modernità non colgono la ‘vita eterna’, né la cercano.  Vita e vita eterna pari sono. Che dire del senso del tempo, del rapporto vita – morte. Scienza e fede, usando entrambe la ragione, non cesseranno di fornire risposte a chi si interroga.

I FUNERALI

La vedova Cinzia ed il figlio Stefano accanto al feretro

Don Giuseppe Noberasco, celebrante, ha tracciato un succinto ricordo di Angelo: “Molti altri l’hanno conosciuto ed apprezzato più di quanto possa fare io. Una vita umana bella. E’ è stato lui a realizzare il supporto  della  statua della Madonna della nostra chiesa, l’ha fatto con delicatezza, senza chiedere alcun compenso, gli piaceva  lasciare qualcosa di importante…aveva una grande passione per il giornalismo, tra i giornalisti d’altri tempi; non stava dietro la scrivania, ma tra la gente, i loro problemi, raccontava il suo amore per questa terra, portava alla luce  cose belle, ma anche realtà difficili. Angelo, una figura  che non pensava solo a stesso, non conosceva l’egoismo, sapeva creare relazioni, valori, tramandare testimonianze”.  Una cerimonia senza canti sacri, senza coro, priva di chierichetti, come è quasi consuetudine in molte chiese soprattutto delle opulente città rivierasche.  L’ultimo saluto ad Angelo senza che almeno il sindaco o un suo rappresentante si facesse interprete di ciò che il ‘personaggio’ ha rappresentato, a Varazze, per decenni. Un grande ed attento testimone dei tempi. Era troppo chiedere un ricordo all’istituzione Comune, casa dei varazzini ?  Che tristezza !

Nonostante il periodo di ferie ed il mese di agosto non hanno voluto mancare i colleghi di una vita del Secolo XIX di Savona. Dall’ex condirettore Luciano Angelini, all’ex vice direttore Mario Muda, ai ‘capi’ Nicola Stella, Maurizio Pellissone, Bruno Lugaro, all’ex segretario regionale del sindacato (Associazione Giornalisti) Marcello Zinola, ai colleghi Giovanni Ciolina e Giovanni Vaccaro. Assenti  giustificati il collega varazzino Angelo Verrando, da qualche giorno in Costa Azzurra e il loanese Luciano Lazzari in ferie in Albania. Ci scusiamo per possibili dimenticanze.

L’ultimo saluto al feretro, parenti ed amici affollano la piazza di San Nazario e Celso

 

 


L.Corrado

L.Corrado

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