I temi di attualità e riflessione della settimana sono parecchi. Lasciamo ai navigatori l’opportunità di leggerli, magari approfondirli. Sono istruttivi e documentati. E’ una panoramica, aggiornata, pacata e sagace del Bel Paese.
NOI DEL MOVIMENTO
Ci rendiamo ben conto che essere ‘protagonisti‘, come si vorrebbe noi del MOVIMENTO, del cambiamento per una Italia volta al futuro, sempre più coerente, dinamica e moderna, è un proposito ciclopico e impossibile da attuarsi nell’immediato e con le sole nostre forze, facciamo opera di convincimento nell’attesa di unire pensiero e azione di altri soggetti ugualmente consapevoli e motivati.
Vorremmo uno Stato attento alle problematiche che attenagliano i cittadini, delle difficoltà del quotidiano, uno Stato capace di ascoltare con attenzione e realizzare soluzioni adeguate e altamente sociali, uno Stato che dia merito a chi nella vita ha sempre onorato con senso di responsabilità e sacrificio i ‘diritti e i doveri le leggi e le regole’ della democrazia partecipata.
Il MOVIMENTO è una iniziativa con forte connotazione giovanile, espressione di ‘cultura della politica’ e non politica fine a se stessa, volta ad un ricambio generazionale che non può essere sempre e comunque essere eluso o peggio ancora impedito: tutto ciò a futura memoria, come denuncia delle devastanti lobbies, caste e patentati che a tutt’oggi continuano impunemente a inquinare e distruggere il nostro Paese.
PARLIAMO DI NOI STESSI (COMPLEANNO) In Home ‘Leggi tutto’ del nostro blog, il 15 novembre 2011 avevamo festeggiato i 300.ooo lettori; oggi, a distanza di un anno ne rileviamo circa 350.ooo, in pratica 4.2oo di media per ciascun mese degli ultimi dodici: che, senza ipocrisia o falsa modestia, ci hanno inorgoglito e reso felici, a tutti, grazie!, continuate a seguirci e, sopratutto, fateci sentire la Vostra straordinaria amicizia * (nello specifico, nel solo mese di ottobre, come da contatore: in Home ‘ > ‘Leggi tutto‘ 2.842 contatti, pag, ‘il Movimento’ 1.017, altre pag.complessivamente 341).
Lorenzo Gariup
Ilaria Barberini
Gianni Gigliotti
ANTONIO DI PIETRO ‘FOR PRESIDENT’ – Beppe Grillo elogia Antonio Di Pietro e lo propone come prossimo Presidente della Repubblica: ha le idee chiare, è lineare e concreto, è limpido e onesto, l’unico che ha veramente combattuto lo sfacelo e il malaffare del berlusconismo. ‘A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca’, un ritorno di fiamma tra i due ‘totem’ della politica italiana, un eventuale accordo tra il Movimento5stelle e l’Italia dei Valori farebbe macerie di tutti gli altri partiti oggi in campo.
MERDA PER TUTTI – In Italia si è giovani ‘per definizione’ non per età anagrafica: infatti Rino Formica, ex Ministro delle Finanze ai tempi del Jurassic Park, socialista, ex, risocialista, attualmente con un’occhio di triglia al redivivo Giulio Tremonti, uomo di grande cultura, sarcastico e sornione, ha sempre gestito con successo la ribalta dell’attenzione, celebre a proposito il Suo epitome ‘la poltica è sangue e merda’ . Ora che la casta d.o.c. ha prosciugato tutto il sangue di noi cittadini, è rimasta disponibile solo la merda: sperando che ce ne sia abbastanza per tutti.
‘EPPUR SI MUOVE’ SCIENZIATI ROTTAMATI – Questa mo’ me la segno: condannati per il terremoto dell’Aquila gli scienziati della Commissione Grandi Rischi, non erano stati abbastanza accorti e solerti, quindi incapaci e distratti, nel prevedere il tragico evento con un adeguato anticipo (un’ora, un giorno, una settimana?) con conseguenti danni alle cose e alla popolazione. Andando a ritroso nel tempo non si trovano altre sentenze di colpevolezza similari, i terremoti sono stati molti e disastrati, ma nessuno e mai stato accusato di non aver prevenuto gli eventi: a parte qualche secolo fa, con quel vanaglorioso di Galileo Galilei ostinato nell’affermare che la terra si muoveva e anche lui, per questo, giustamente condannato…
PARRUCCHINO O RIPORTO? – E’ molto tempo che ci viene naturale, come reazione a quest’onda di malcostume che si stà evidenziando in Italia, sparlare dei nostri politici e dei partiti. Vogliamo spendere queste poche parole per assicurare i nostri lettori che non siamo ammalati di livore ne tanto meno siamo accidiosi: rispettiamo e vogliamo bene al nostro Paese, alla nostra straordinaria storia, alla nostra bandiera, alle istituzioni, ai nostri compagni di percorso e di vita, alla gioia di esistere, addirittura anche a qualche politico. Siamo solo dubbiosi nei riguardi del Cavaliere, dopo vent’anni di riciclo ancora non siamo riusciti a capire se in testa ha un parrucchino o è un trapianto di veri capelli mal riuscito.
SOLIDARIETA’ NON PERCEPITA
Con un modesto prelievo del 3 per cento sui redditi superiori ai 150.ooo euro si sarebbero protetti i circa 15.ooo lavoratori esodati, oggi alla disperazione, senza lavoro e senza pensione.
Un prelievo motivato e non dirompente, considerando che un reddito così alto comunque prefigura una ricchezza sostanziosa, sicuramente acquisita con merito (lungi da noi sottintesi o pregiudizi di sorta).
La cosa che più impressiona, che lascia allibiti, e che tale proposta, sensata in un momento di grande crisi, è stata rigettata in quanto anche ‘i ricchi piangono’ e non possono essere toccati specie in questo momento, giustificazione in primis da Bersani e dal PD alla faccia della tanta decantata solidarietà..
Come diceva Enzo Arbore ‘meditate gente, meditate…’.
LA SPERANZA E LA DISPERAZIONE – Letto recentemente, con una certa perplessità ma comunque in linea con questa nostra Italia scompigliata: ‘meglio i politici manigoldi perché quelli onesti ci costringono a sperare in un mondo migliore’: c’è una certa logica, pur arida e fine a se stessa, ma poiché ‘la speranza è l’ultima a morire’, quindi ben oltre la quota fisiologica terrestre di oguno di noi, meglio non macerarsi nel dubbio e nell’attesa infinita. Più veritiero e coerente il proverbio ‘chi di speranza vive, disperato muore’.
NUOVI MENESTRELLI ITALIANI: ALFANO, SANTACHE’, BERSANI, RENZI, VENDOLA
IL MAUSOLEO DELL’OBLIO. L’ULTIMA RISATA PRIMA DELLA FINE DEL MONDO
Chissà perchè in Italia tutto deve ridursi a una ‘caciara’, anche quelle rare e buone iniziative di senso liberale partecipato (esempio, come le primare USA), un ‘teatrino da avanspettacolo’ ogni giorno più deprimente, con i soliti attori politici in cerca di applausi (e, ultimamente, sempre più spesso con qualche fischio), un protagonismo fuori misura, esasperato, con una retorica parolaia altisonante, promesse nebulose, ‘un dire per non farsi comprendere’ per evitare poi impallinamenti da parte dei cittadini delusi, ‘mai detto, sentito o visto’, come e meglio delle tre scimmiette oggi lo specchio della giungla Italia.
E poi, è una storia ben nota, ogni giorno verificabile, la mediocrità, l’approssimazione, l’avidità congenita, anche la scarsità d’intelligenza, sono in Italia fattori di merito (in politica, con pochi esclusi) per fare carriera, arraffare poltrone e quant’altro.
E’ l’esempio di come un abile imprenditore, poi editore, poi politico divenuto Priemer, evidentemente con un ‘quid‘ superiore alla media, sia facilmente riuscito per vent’anni a raccontarci, e noi a crederci, di un’Italia come ‘il Paese delle Meraviglie di Alice’.
Si parla della necessità, non più rimandabile, di un rinnovamento generazionale ma ugualmente non si vuol provvedere con concreta efficacia ad imbalsamare una volta per tutte e collocare in qualche mausoleo dell’oblio questi nostri impavidi politici.
E si cavalca l’equivoco dando credito agli ultimi ‘conta o cantastorie’ apparsi sulla scena politica, al non senso del ‘tanto peggio, tanto meglio’, ben intuendo che questi ‘giovani di ventura’ mai saranno in grado di costruire l’Eden della terza Repubblica: perchè nessuno in verità la vuole o lo permetterà.
Si vota Alfano nella speranza di eclissare una volta per tutte il Cavaliere, perchè Angelino (nel nome il destino), pesce tonno sacrificale, in qualunque momentro potrà essere facilmente arpionato nelle sempre più cruente mattanze del PdL; non si vota la Santachè perchè femmina e donna (due condizioni solo all’apparenza uguali), esuberante nel conclamare che Lei il … ‘quid’ cè l’ha, troppo determinata e invasiva, esente delle ‘necessarie ambiguità’ della politica gattopardiana.
Non si vota Vendola in quanto funge solo da ‘pinzimonio’ all’abbuffata di un desco per altro già occupato; si vota Bersani perchè come per il Festival di Sanremo ‘Bersani è sempre Bersani’; si vota Renzi per far ‘saltare’ il banco del PD,; si vota Grillo per sterile protesta e perchè ‘male che vada’ ci farà fare qualche risata essendo (anche) un discreto comico: finchè, appunto, prima o poi una ‘risata ci seppellirà’, magari nel felice risveglio del giorno dopo la ‘fine del mondo’, oppure nella tragica concomitanza dello stesso giorno, il 21 dicembre prossimo.
Gianni Gigliotti