Notizie sulle onde corte di ‘Alassio informa’. Lo Zero Beach, la spiaggia più chiacchierata del litorale (decine di articoli, soprattutto di giudiziaria e polemiche) impropriamente incoronata “spiaggia dei Vip” o “spiaggia delle disgrazie” ha iniziato un percorso inverso. Rimozione totale dei manufatti mobili. Mentre sul vicino porticciolo fa ‘bella mostra’, ignorato dai più, il trasferito monumento ai Marinai d’Italia. Peccato che qualcuno abbia avuto l’idea di rinchiuderlo tra auto in sosta nei parcheggi a pagamento e col vicinato dei gabinetti pubblici. Senza parola! E poi ecco lo scontrino fiscale del bar del porticciolo. Attesta che la cassa risponde ad Angelo Vinai, assessore del Comune, esercente rodato, grande impegno nel mondo sportivo giovanile. Infine è volato in cielo, nel vergognoso e immorale silenzio dei mass media locali, Ezio Mombelli, 73 anni. Fu ingiustamente accusato (1974) ed incarcerato (vedi sentenza….) per il ‘sequestro ‘, con riscatto di 300 milioni di lire, di Mario Berrino. Era stato colpito da un brutto male. Lascia una famiglia unita, oltre al fratello e alla sorella.
IL MONUMENTO AI MARINAI D’ITALIA E DI ALASSIO E I GABINETTI- Due immagini, riprese il 4 novembre Festa della Liberazione, sul piazzaLe – parcheggio del porticciolo turistico di Alassio di proprietà comunale e gestito da una una società pubblica, Marina di Alassio. Che tristezza recarsi, dopo il trasferimento dal pontile Bestoso, nel cuore della città e del lungomare, a far visita, rendere omaggio “Ai marinai di Alassio, marinai d’Italia, dalle Americhe a Lepanto, alla Haven, per oceani e per le nostre acque, grandi in pace e in guerra, brava gente. La città, L’AMNMI”. Questo, tra virgolette, è il testo scolpito sulla lapide. Peccato che non siamo in grado di riferire, con precisione, l’iter della ‘pratica trasferimento’. Il sindaco Enzo Canepa in risposta alle polemiche di qualche settimana fa sul trasferimento del Monumento ai Caduti e alla Resistenza, sempre da Molo Bestoso, aveva elogiato proprio il trasloco ed nuova ubicazione del Monumento ai Marinai. Ci sarà qualcuno della benemerita associazione che ha avuto modo di recarsi, rendersi conto della nuova sede ? Un pugno nello stomaco, al buon enso, diciamo pure al rispetto di chi non può far sentire la sua voce, ma si sarebbe ribellato. Sarà esagerato sostenere, come fanno alcuni, che non c’era posto peggiore per mettere a dimora dignitosa la ‘pietra sepolcrale’, seppure alla memoria. Non conosciamo chi del ‘gruppo marinai di Alassio‘ che ha sede a Palazzo Morteo, ma non figura tra i gruppi regolarmente costituiti – vedi sotto la scheda ufficiale – abbia avallato una scelta scellerata. Meraviglia, ancora, il diffuso silenzio dei rappresentanti le istituzioni democratiche, a partire dagli esponenti eletti nel parlamentino locale. Non lo meritano, senza ombra di dubbio, le gloriose medaglie d’oro al valore militare della provincia di Savona. Ricordiamole: Alessandro D’Aste di Albenga, Giuseppe Garrassini Garbarino di Loano, Giuseppe Brignole di Noli, Giuseppe Aonzo e Augusto Bazzino di Savona. Non lo meritano i tanti marinai che hanno servito ed onorato la marineria tricolore, che hanno solcato spesso per un vita, mari e oceani del pianeta. Qui non sono in ballo privilegi, raccomandazioni, tangentifici, poltronifici, è in discussione, meglio se serena, il rispetto, la dignità ed il decoro che non si esprimono solo a parole, ma con il concreto esempio. Quale esempio si da, confinando un monumento, con tutto ciò che rappresenta negli ideali ispiratori, tra le lamiere di auto in sosta, a tre metri i gabinetti pubblici ? Chi devono ringraziare e cosa si aspettano le famiglie dei ‘marinai di Alassio‘. Sono davvero consenzienti ? Chi ha deciso? Il sindaco, l’assessore, gli assessori, un tecnico comunale? Abbiano il buon gusto e la dignità di dire pubblicamente “sono stato io e non me ne pento. Sono orgoglioso”. I contrari, finora, solo flebili voci. Che disgrazia l’indifferenza!
Dal sito dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia riportiamo:
Uno sguardo particolare alla Regione Liguria. Come compete alle locali, antiche e radicate tradizioni marinare, nella Regione sono attivi 25 Gruppi con un totale di circa 3.900 Soci. Per numero di Soci la Liguria è al quarto posto tra le regioni italiane, preceduta nell’ordine solo dalla Lombardia, dalla Puglia e dal Veneto Va tuttavia considerato, al riguardo, che la popolazione della Liguria rappresenta soltanto circa il 3% dell’intera popolazione nazionale.
In Liguria, i 25 Gruppi Marinai d’ltalia sono così suddivisi, per Provincia di appartenenza:
– IM: Imperia, Diano Marina, Ospedaletti, Sanremo, Taggia/Arma, Vallecrosia, Ventimiglia.
– SV: Savona, Cairo Montenotte, Finale Ligure, Pietra Ligure, Varazze.
– GE: Genova, Cogoleto/Arenzano, Cicagna Fontanabuona, Moneglia, Rapallo, S. Margherita L., Sestri Levante, Sori.
– SP: La Spezia, Lerici, Levanto, Sarzana, Varignano/Incursori.
Le relazioni tra la Dirigenza dei singoli Gruppi e le rispettive Amministrazioni Comunali sono, per consuetudine ed antica tradizione, fattive e solidali.
Nei centri minori, di norma, i Presidenti di Gruppo rappresentano un punto di riferimento per il Comune nell’organizzazione di Cerimonie, ricorrenze, sagre tradizionali e commemorazioni, ed i Gruppi godono
ovunque del locale consenso.
Nel tempo, non sono mai venuti meno i compiti istituzionali e fondamentali dell’Associazione che, senza retorica, si possono riassumere in alcuni brevi punti:
– mantenere tra i Soci quei vincoli di rispetto, amicizia, stima e considerazione, da sempre alla base dell’ambiente e del servizio prestato nella Marina Militare;
– tutelare il prestigio dei Marinai in Congedo, alimentando in essi il sentimento della reciproca solidarietà, con particolare riguardo verso chi ha bisogno di assistenza ed affetto;
– tenere vivo lo spirito delle tradizioni marinare nazionali, contrastando l’indifferenza e tramandando, sempre e con sobrio orgoglio le nostre, di Marinai d’ltalia, Memorie.
Amm. Nicola Sarto Delegato Regionale A.N.M.I. per la Liguria
LA SMOBILITAZIONE DELLA SPIAGGIA DEI VIP
Non si contano i titoli di quella che è stata impropriamente definita la ‘spiaggia dei Vip della Baia del Sole’. Forse l’immagine scattata nei giorni scorsi, quando sono arrivati gli operai di un’impresa per iniziare lo smantellamento, descrive cosa sia rimasto, a stagione balneare ultimata,dello stabilimento balneare finito all’asta in tribunale ed acquistato ad inizio estate da una professionista titolare di uno studio dentistico della provincia. Superfluo ricordare i tre, quattro sequestri, le inchieste giudiziarie, l’impegno profuso nelle indagini, l’opera dei legali. Con una ‘vittima’, Chiara Ravera, di Ceriale, famiglia di umili origini che ha fatto fortuna col lavoro sodo e onesto sudore; lei alla terza generazione e pare sia stata gabbata alla grande. Un’operazione sbagliata, nel posto sbagliato, al momento sbagliato, con pratogonisti in parte rimasti nell’ombra. Sfogliando l’archivio stampa, mai avaro di notizie verso Zero Beach, si va dalle violazioni edilizie in zona sottoposta a vincoli, alle violazioni normative demaniali e paesaggistiche, all’occupazione abusiva del demanio, al concorso in abuso d’ufficio.. Non sappiamo se i processi, le accuse siano già diventati definitivi, se per tutti gli indagati o solo per alcuni. Non è il tema che appassiona, la giustizia è storia a se.
Il giorno delle foto ( sull’area) incontriamo un geometra ed alcuni operai. Il professionista imprenditore manifesta con determinazione il suo rammarico e stupore: ” E’ possibile che questi manufatti deturpino l’ambiente, la costa, solo nei mesi extra stagione balneare. Perchè per la legge italiana possono stare al loro posto da aprile a settembre, ottobre e gli altri mesi vanno rimossi. Diventano abusivi, da reato penale. Qui non siamo sul lungomare, non c’è una passeggiata, non ci sono abitazioni. E’ un assurdo, una vergogna. Poi ci domandiamo perchè chi ha voglia di investire vada all’estero. In nessun altro paese può accadere un’assurdità simile”. Un discorso che non fa una grinza, ma perde di vista il nocciolo della questione. Chi ha realizzato questi manufatti mobili, sapeva fin dall’inizio che le norme sono chiare ed esplicite. Non sono previste eccezioni, a meno che gli enti competenti (Comune e Regione) non promuovano norme ad hoc, affinchè Zero Beach non sia costretto ogni stagione estiva (a quanto pare è la prima volta che si procede alla rimozione totale) a smontare tutte le strutture mobili, a loro volta autorizzate in quanto tali, su un sito, tra l’altro soggetto a vincoli come la confinante Punta Murena dove non sono mancati i tentativi di forzare i rigidi strumenti a tutela delle aree protette. Le uniche che fanno ancora parte di un ambiente dove gli scempi non sono una cruda realtà messa in pratica ai danni dell’industria turistica e della salvaguardia idrogeologica. Leggi frane e tutte le conseguenze sul territorio, sulla popolazione, sui bilanci dove affluiscono le tasse dei cittadini contribuenti. Nulla vieta che per Zero Beach si disponga con una regolamentazione, finchè nulla cambia è difficile applaudire alle eccezioni particolari.
IL BAR DEL PORTICCIOLO – Dopo aver raccontato fatti e storie vere ben più pesanti, lo scontrino fiscale del bar del porticciolo, resta più che altro una curiosità e solleva qualche piccolo interrogativo. Non è un mistero che la gestione l’abbiano dei parenti dell’assessore comunale all’Ambiente e alla Protezione Civile, Angelo Vinai, titolare del bar della stazione che questa estate ha avuto il merito di farsi promotore, nel locale, di serata musicali ed attrazioni, sempre utili in un contesto turistico e commerciale. Il buon esempio del fare, insomma. Forse sono davvero in pochi quelli che sono al corrente, da quanto emerge, che il gerente fiscalmente responsabile dell’esercizio pubblico del porto (ora chiuso per ferie) sia Vinai in persona, neppure per tramite di una società. Ci mette il nome, non si nasconde dietro il dito. Resta da capire cosa succede quando il Comune deve decidere e deliberare sul tema porticciolo e società partecipate. C’è da stupirsi ? Chi lo dice ? Alassio non si tradisce, ieri (o quasi) come oggi. Cambiano i sindaci, qualche assessore (altri restano ben saldi, anche nello stipendio), ma vizi e virtù sembrano ereditarie. Anzi, c’è chi sostiene che i marioli siano gli stessi. Chi ci crede ? Il verde pubblico, tema dolente. Basta osservare il grande vaso che ospita, nei pressi del bar e del Circolo Nautico, una rigogliosa palma (palmizio). Abbandonata e triste, zeppa di seccume. Evviva il decoro. (L.C.)
SPORTELLO ANTIVIOLENZA “ARTEMISIA GENTILESCHI”, CORSO PER VOLONTARIE
Aperte le iscrizioni per l’iniziativa che si svolgerà al Centro “L’Isola che c’è” di Alassio
L’iniziativa prenderà il via sabato 14 novembre, dalle 9.00 alle 12.00, con la presentazione degli obiettivi e dei partecipanti, focus su “La carta del volontariato e sua applicazione nello sportello Artemisia Gentileschi”, “Gruppi di lavoro: l’identità del volontario; secondo appuntamento sabato 21 novembre, dalle 9.00 alle 12.00: “Il lavoro di rete con il pronto soccorso, le forze dell’ordine e i servizi sociali”; “Il dialogo dei consulenti con la rete territoriale”; “Laboratorio: condivisione di esperienze”; terzo appuntamento sabato 5 dicembre, dalle 9.00 alle 12.00: “Caratteristiche delle relazioni violente”; “Ruolo della volontaria nello sportello”; “Laboratorio: accoglienza e confini”; quarto e ultimo incontro, sabato 12 dicembre dalle 9.00 alle 12.00: “Il colloquio: l’accoglienza, l’ascolto attivo, l’aiuto alla definizione del problema”; “Laboratorio: ascolto e accompagnamento”; “Gruppi di lavoro: feedback e chiusura”.
Per informazioni e iscrizioni, è possibile rivolgersi allo Sportello Antiviolenza “Artemisia Gentileschi” al numero 0182 571517, e-mail: segreteria@sportelloartemisia.it, sito web www.sportelloartemisia.it, pagina Facebook.com/sportelloartemisia, Skype: Artemisia Gentileschi.