Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Un libro di storia: “Riscoprire il piacere di abitare a Borghetto…”


Era il novembre 1989 quando dalla storica tipografia Stalla di Albenga uscì il libro ‘Borghetto Santo Spirito di un tempo’. Una testimonianza da tramandare ai posteri. Un album storico fotografico, e poetico. Ricco di personaggi, eventi, tradizioni, ricordi. Con la significativa e da rileggere presentazione dell’allora sindaco Gianluigi Figini.Scriveva il primo cittadino, oggi  diregente dell’Asl 2, laurea in farmacia. “Le origini e la storia del piccolo borgo, oggidì cittadina contraddistinta da un turismo rilevante e costante in tutto l’arco dell’anno, sono raccolte dall’autore (Antonio Arecco)  in questo libro che costituisce un album ragionato.

Si tratta di un’opera che deriva dalla sua documentazione dagli archivi storici della zona, municipali, diocesani e minori,  a far data dal periodo tardo medievale, che segna l’origine  di Borghetto Santo Spirito , sino al periodo più recente. Completano le fonti di conoscenza, le pubblicazioni esistenti in materia e le notizie sui consoli, sui parroci e su altri personaggi illustri del luogo.

Il volume si articola perciò in una cronologia documentale della storia di Borghetto, intercalata a fotografie e disegni storici che arricchiscono l’opera, attribuendole quella palpabilità e concretezza che consentono il coinvolgimento del lettore attratto dalle immagini del borgo  susseguitesi nel tempo, dai fatti della sua storia accaduti attraverso i secoli e dalla revocazione della vita quotidiana degli abitanti, caratterizzata e scandita altresì  dalle liturgie religiose, come pure dalle feste civili e sociali.

Vada un riconoscimento all’autore, che ci consente di riscoprire il piacere di abitare a Borghetto con la lettura di un’opera insieme piacevole e scientifica in quanto costituita da numerose immagini fotografiche e dalla narrazione di fatti documentati, frutto di un laborioso lavoro di ricerca e di amore per la nostra terra, della quale sono state studiate le radici che affondano nella sua storia e insieme nella realtà della popolazione che vi abita”.

Ecco alcuni capitoli fotografici.

A BORGHETTO IL PREMIO ‘SUOCERA D’IRALIA’ 1961 CON ENZO TORTORA

Grande successo negli anni ’60 il Premio Suocera d’Italia affiancato dal numero unico Il Giornale della Suocera, le notizie del quale ebbero grande diffusione  in Italia e all’Estero. La prima vincitrici fu la signora Flavia Petrini Rosini di Roma. Presentatore della prima edizione fu Enzo Tortora, a sinistra della foto davanti al microfono.

L’AGRICOLA OVVERO IL SALONE DELLE FESTE DELLA SPORTIVA

Nei locali, oggi rimodernati, si svolsero intrattenimenti e manifestazioni di rilievo con la partecipazione di orchestre e cantanti di grido, di fama nazionale. In questo Borghetto superava tutte le altre località della riviera savonese. Nella foto  riprodotta si legge qui Borghetto 19 marzo 1951. In primo piano Togliani e Nilla Pizzi- Orchestra Angelini.  Come quelle, tante altre feste richiamavano molte persone dall’intera Riviera e dal Basso Piemonte. Memorabili le serate con Claudio Villa e Domenico Modugno. L’ambiente era semplice, senza alcuna sofisticazione,  in cui si svolgevano, mostra l’atmosfera di letizia e spontaneità propria di quelle feste ormai lontane e che ora ci appaiono un poco patetiche.

OLIO ROVERARO PER ANNI UN SIMBOLO DI BORGHETTO

L’edificio Roveraro venne costruito all’inizio del ‘900 ed ebbe una fiorente attività. Dava lavoro a molti abitanti di Borghetto e dei paesi vicini, producendo olio, saponi ed altri prodotti. La foto che risale agli anni ’60 è anche un documento della situazione paesistica di questa parte del territorio comunale  in quegli anni, in cui si annunciavano i grandi mutamenti successivi.

Dietro lo stabilimento di estendono le campagne verso le Marmoraire, il colle del Castellaro e quello delle Marixe. Solo rare villette sorte in alcuni poderi punteggiano la distesa agricola. Non passerà molto che l’urbanizzazione intensissima e non sempre ordinata coprirà di palazzi tutta la zona.

LA GITA AZIENDALE DEI DIPENDENTI ROVERARO

Ecco i dipendenti dell’Oleificio Roveraro riuniti in gruppo in via Viglieri per la foto ricordo di una gita aziendale che sta per iniziare.

Lo stabilimento fu un esperimento abbastanza riuscito di sviluppo industriale della nostra zona, quando la sua vocazione turistica non era completamente delineata. Quando questa vocazione prevalse, apparve impossibile la convivenza di turismo ed  industria nei nostri paesi, ove gli spazi periferici sono molto ristretti, e presto gli stabilimenti, anche nei paesi vicini, cessarono l’attività.

ECCO COME SI PRESENTA OGGI L’IMMOBILE ‘ROVERARO’ 






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