Nome ufficiale “Mostra mercato dei prodotti tipici ed artigianali”. E ancora “Il meglio della tipicità Agro Alimentare Ligure e mercatino”. Domenica 31 maggio 2015, dalle ore 11, presenti 25 produttori agricoli o di confezioni nostrane, 75 bancarelle con mercanzie intercontinetali, 94 ambulanti abusivi e una coppia di questuanti all’ingresso della chiesa parrocchiale dove si celebrava la S. Messa. Ceriale, suo malgrado, “città degli specchi”, siamo arrivati per difetto ad almeno una quarantina, ma ironia della sorte nel punto nevralgico sulla pericolosa via Romana incrocio parco Le Caravelle, il primo specchio è capovolto, il secondo spaccato. Sono mesi che attendono l’intervento del Comune.
Ortoblu un appuntamento che Comune, commercianti, Pro Loco, Civ pare facciano del loro meglio per vivacizzare, attrarre turisti, anche dalle località vicine, oltre che motivi di interesse per le comunità stanziali. Trucioli.it ha sempre riservato spazio per i visitatori on line del pianeta internet, per dare il suo modesto incentivo promozionale. Quest’anno, navigando sulla rete, non abbiamo trovato quasi nulla ad opera dell’informazione più letta. Non conosciamo il motivo, intuiamo un certo ingranaggio non sconosciuto nel mondo del giornalismo, della comunicazione. In passato la manifestazione, peraltro, abbastanza giovane, era stata promozionata con mezze paginate di pubblicità. Quest’anno è cambiato qualcosa sia per la carta stampata, sia per i web ? C’è stata una riduzione al risparmio, a contenere le spese ? E’ probabile e poi è giusto sia così, una manifestazione di qualità si valorizza da se per i contenuti e chi fa informazione – se sono giornalisti – non possono non tenerne conto. I giornali si vendono, i web hanno successo se chi legge ritiene di aver un’informazione credibile, indipendente, seria.
Comunque sia è un peccato sia stata messa la sordina, forse gli organizzatori in primis non lo meritano. C’è semmai da chiedersi quanti realmente fossero gli espositori (con vendita diretta a km zero) di Ceriale, ci scusiamo se ne abbiamo riconosciuti solo un paio, tra essi un diligente consigliere comunale della frazione Peagna, specializzato nella produzione annuale di cuor di bue in serra. Prezzo di vendita, di questi tempi in pieno campo ci sono le piantine in fiore, 3 euro il chilo. Essendo rimasti in pochi nella piana a produrre pomodori annuali la richiesta non manca. Ceriale, tutti sanno, è l’unica cittadina della Riviera di ponente dove è sulla plancia di comando da due mandati, con un crescendo di successo elettorale, regna un sindaco storico della Coldiretti; era poco più di un giovanotto quando entrò in consiglio comunale, poi sulla poltrona del consiglio di amministrazione della Camera di Commercio e Agricoltura, del Centro di Sperimentazione di Albenga, negli organismi di categoria provinciale, regionale, per un periodo rappresentante in seno alla Comunità Europea. Gli avversari, non sappiamo con quale fondamenta, sostengono che Ceriale è diventata fanalino di coda in Riviera, pare persino dopo Borghetto, ma non vogliamo crederci, per il dissesto del territorio, la disgregazione del tessuto socio economico, capitale notturna dell’illegalità, rifugio di chi sopravvive sbarcando il lunario arrangiandosi come può. E tutto questo sarebbe dovuto ad un primo cittadino votato dal mondo agricolo, imprenditoriale, affaristico, massonico unito da cointeressi trasversali di potere, poltrone, ostinazione a non praticare con umiltà il buon senso, la coesione, la modestia.
Ennio Fazio dunque padre – padrone che da solo fa e disfa, come quando incontrava senza assessori o consiglieri l’imprenditore Franco Murialdo e soci ( i collaboratori di Delle Piane di Savona) proprietari ed interessati al porticciolo turistico e all’edificazione nell’area di levante (Hotel Torelli). Era una precauzione affiché non fossero diffuse indiscrezioni nocive agli obiettivi del Comune, ovvero anteporre sempre il bene pubblico a quello privato ? Vedremo se con la nuova giunta regionale di centro destra, assai più sensibile della magnanima giunta Burlando, si riuscirà a chiudere la partita. Sono almeno dieci anni che la città aspetta, che il centro storico un tempo polmone commerciale, con prezzi di immobili ed affitti da invidiare, si è trasformato in ‘desolante’ mortorio, abbandono, decine e decine di locali piano strada vuoti, laddove c’erano negozi, attività, esercizi pubblici. Una danno per tutti, una lezione per i proprietari speculatori. La fotocopia del resto del centro storico di Borghetto Santo Spirito che aveva fatto da apripista all’illusionismo dell’arricchimento facile, investi 5 e guadagni 100. Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino. Bisogna dire che Fazio ha dimostrato di essere più scaltro di quanti molti credevano, tiene in pugno graniticamente i ‘giullari’, solo il benestante e giovane ing. Simone Fresia aveva osato alzare la testa, non per fatti suoi, ma per la soluzione scelta dal Comune nell’ex cantiere Patrone (lungomare centrale) ed ecco implacabile il benservito. L’opposizione, salvo Giordano, pare abbia qualche problemino in tema di conflitti di interesse, di attività professionali, di clienti. Comprensibili, non giustificabile.
A Ceriale merita pure una citazione il caso di Regione Torsero. Nella zona, tra l’altro, abita in villa l’ex sindaco Piero Revetria e c’è la casa dell’ex geometra comunale, il compianto Renzo Menegazzo. Qui i cittadini, le persone più anziane alla guida, hanno ripetutamente segnalato che lo specchio è rotto da non meno da 3 – 4 mesi; non è un lusso, ma con gli incidenti stradali non si scherza, il pericolo (e l’incolumità) è sempre in agguato. Niente, orecchia da mercante, nessuno provvede, interviene. Quanto costa uno specchio ? Colmo dei colmi pochi metri dopo, sulla strada romana, al bivio che conduce al parco Le Caravelle, l’attrazione principe della cittadina, lo specchio è da mesi capovolto verso la campagna, quindi inutilizzabile, direzione obbligata a ponente. Hanno messo, per sicurezza, il divieto di svolta.
Infine non si può solo criticare direbbero amici e nemici dell’informazione senza bavaglio. Tra gli espositori contadini della piana ha fatto la sua comparsa la ‘luffa‘, zucca che non si mangia, ma che produce una spugna per asciugare piatti, pentole, cento per cento naturale. Una vera e propria novità, almeno per il vecchio cronista. E’ una pianta (zucca) arrampicante hanno spiegato da dietro il banco di vendita. E’ originaria delle terre di Campochiesa, è molto antica come ricordava in famiglia Giacumin Della Valle che era della classe 1883. Forse più di una curiosità da valorizzare quantomeno ai fini promozionali e ricerca di prodotti inediti.
Altra presenza positiva, l’arrivo a Ceriale in occasione di Ortoblu del popolare e benemerito Riccardo Ricco video operatore savonese. Ha realizzato oltre 1800 filmati d’epoca dedicati a Savona e alle località vicine, caricati su You Tube, con centinaia di migliaia di visitatori. E’ benevenuto dunque sulla piazza di Ceriale anche da storico esperto di tradizioni liguri. E’ inoltre ideatore della Cineteca provinciale di Savona, ammirevole collezionista della canzone italiana dal 1930 al 1960 che custodisce e tramanda quale patrimonio della collettività. Grazie Riccardo per aver scelto anche Ceriale. Tutto sommato i sindaci passano, la comunità, i posteri restano, i giornalisti graditi o meno seguono la stessa sorte.
L. Cor.