“Tante firme, nessun colpevole”. Ancora una volta Genova, Parma, Grosseto, Trieste. Assistiamo increduli con le “mani che prudono e si chiudono a pugno…”. Ascoltiamo le tante miserevoli ragioni a difesa dell’accaduto. Constatiamo la pochezza delle motivazioni, per arrivare a verificare che le tante firme sono sempre quelle dei burocrati e dei tecnici dirigenti impiegati nell’amministrazione pubblica, responsabili delle varie procedure di settore che dovrebbero assicurare la correttezza del procedimento stesso attraverso la “conferenza dei servizi”. Ebbene, questi burocrati e tecnici che noi cittadini paghiamo anche profumatamente perchè salvaguardino l’interesse pubblico normato dalle leggi, suddivisi per competenza, irresponsabilmente/collegialmente, licenziano una procedura che a volte si trasforma in tragedia; se non subito, nel tempo. Il politico locale che ha “deliberato” un progetto di attuazione con relativo finanziamento, rimane fuori dalla responsabilità penale, anche nel caso in cui l’esecutività crea disastro, pur essendone a diretta conoscenza. Aspetti, questi ultimi, che solitamente non leggiamo sui mass media, né ascoltiamo in tv.
Il politico nazionale, così come quello regionale, nell’intento di rimediare le conseguenze del fallimento, dei ritardi, non trova di meglio che rendere ancor più farraginose le procedure, oggetto di facile contenzioso. Almeno sino ad oggi questa è la consuetudine, salvo poi derogare (vedi deroghe corsi d’acqua o altro firmate in varie occasioni dalle tante Giunte presiedute da Claudio Burlando), magari anche domani con il delfino Raffaella Paita sul golfo Noli Spotorno, favorendo così i presupposti per non rendere efficace quell’azione di vera salvaguardia riconosciuta necessario.
Nel mio piccolo, ricordo le tante denunce sul “Letimbro”, su “Truciolisavonesi“, su “Trucioli.it” in occasione di ripetute tragedie umane dovute a disastri annunciati o voluti in Italia o a Noli. Nulla è cambiato, nulla cambierà sinchè avremo al comando sempre e solo coloro che dicono “basta cemento”, ma contemporaneamente promettono, in blitz mirati sul territorio, il contrario. Così come a Noli non dimentichiamo la promessa “basta fumi inquinanti” per poi votare a favore… ecc.ecc.!!!
Dalla piccola insignificante Noli, ad esempio, un geologo locale metteva in guardia circa la pericolosità di una collina, nel caso in cui la sua base potesse essere oggetto di intervento: cos’è successo? Tante firme (tutte favorevoli) nei vari passaggi di conferenze dei servizi che, pur inizialmente disattendendo ed omettendo i “suggerimenti” di piano regolatore, hanno creato i presupposti per un finale “atto dovuto” nel quale non si riscontra nessun colpevole da rinviare a giudizio penalmente (tranne uno per altro motivo – falso ideologico – in attesa di normale prescrizione) pur di fronte ad evidenti disagi oltre che danni da risarcire a breve in sede civile.
Ufffahhh qualcuno dirà, basta con questa benedetta Via Belvedere! Personalmente non ci sto ad essere preso per i fondelli, mi ribello; purtroppo, ribadisco purtroppo, solo a parole…. Una situazione da paragonare ad un incidente automobilistico, a mio avviso però, doloso, con l’autista incurante della consapevolezza che il freno e lo sterzo sono difettosi.
Lo stesso dicasi per la stessa collina di S. Michele, sempre a”90 gradi”…, sempre con i due Assessori all’ambiente, quello comunale (Piero Penner), l’altro provinciale (Gianpietro Filippi) entrambi già di RIFONDAZIONE COMUNISTA (partito dichiaratamente estremista nella politica a difesa dell’ambiente), che promuovono e favoriscono le procedure che portano a riconsiderare le norme di Piano Regionale dal punto di vista idrogeologico, con la “puntuale”autorizzazione provinciale nel dare il via libera a poter costruire il secondo lotto di Liguria17.
Prescindendo dallo scritto che conferma che tutto quel versante non potrà mai essere considerato in sicurezza, si prescrive continuo monitoraggio una volta eseguiti gli interventi progettati dal geologo Assessore Provinciale, guarda caso assente dalla votazione di Giunta forse per “conflitto di interessi”… . Il Sindaco di allora (2008) che pare abbia voluto fortemente quell’intervento, preferendolo alla soluzione autosilo (le solite voci maligne della”gggente” sussurrano il perchè…), in effetti non ha firmato nessun documento. Chi ha firmato per la licenza edilizia è stato il responsabile dell’ufficio tecnico.
Vogliamo analizzare per un attimo chi potrebbe essere ritenuto responsabile nel caso in cui in futuro succeda un “possibile” movimento franoso? Chi ha richiesto l’intervento? Chi politicamente l’ha avvallato? Chi l’intervento ha predisposto semplicemente dettando prescrizioni? Chi di conseguenza l’ha licenziato? Chi l’ha mal eseguito? Forse il responsabile della lettura del monitoraggio in tempo reale (annuale o a seguito di forti pioggie) in grado di identificare il “futuribile fenonemo di dissesto anche superficiale” come dal verbale della Commissione Tecnico Provinciale – settore difesa del suolo – servizio demanio ed “affari ” amministrativi del 15 marzo 2007, approvato con 7 voti favorevoli, 4 astenuti, adottato nella seduta di Giunta del 10/04/2007, la No 46? (su google: carlo gambetta trucioli savonesi pierfederico scipioni). L’unica risposta non può essere che: nessuno. La colpa va ricercata nel meteo, nell’imprevedibile pazzia della natura con “le sue forti insistenti piogge”, ha affermato l’Assessore geometra Piero Penner in Consiglio Comunale dopo la frana nel marzo 2011. Analizzando quanto sopra, non viene da pensare se un responsabile politico a cui hai dato fiducia, dovrebbe o no avere il coraggio di rifiutare l’operazione, tenendo conto di tutte le conseguenze derivanti da un futuribile fenomeno di dissesto?
Vorrei poter vivere tranquillo e sereno in casa, verificare che la giustizia non è più soccombente nei confronti della prescrizione, vorrei non più ascoltare o discutere in paese periodicamente delle stesse tragedie, della indebita meritocrazia finanziaria concessa a chi dovrebbe comunque fare il proprio dovere. Ormai la fogna è esplosa, dilaga giorno per giorno a 360 gradi: ma ciò che non è più sopportabile in questo lezzo, è la consapevolezza nel riscontrare l’assoluta assenza di responsabilità morale in coloro che (non so quanto incapaci..) continuano ad esercitare immeritatamente il mestiere della politica.
Carlo Gambetta