I fatti accaduti in questi mesi dimostrano quanto sia opinabile il progetto dell’Aurelia Bis, di questa Aurelia complementare che attraversa zone molto abitate, come Via Turati ed il quartiere della Rusca. Non si è proceduto cioè ad un’opera ad alta penetrazione o di cornice più interna rispetto a quartieri densamente popolati. L’impatto, dopo aver visitato la zona di Luceto, della Rusca e Via Turati, è devastante per la vivibilità di queste zone. Sarebbe bastato prendere esempio dalla Francia dove la litoranea non è più un problema, visto che sono state costruite due strade di cornice più alte (la moyen e l’haute) senza un impatto così problematico.
Nei paesi transalpini, inoltre, per chi vive a dieci, venti metri dalle grandi infrastrutture sono previsti congrui risarcimenti o la fondazione di case più ampie e più belle per risarcire i residenti che vedono diminuire il valore dei loro immobili e delle loro proprietà terriere.
A Savona spero che i Comitati creino un fronte compatto per ottenere equi risarcimenti e le coperture dell’Aurelia Bis di fronte ai caseggiati e alla scuola della Rusca.
Quanto agli inquilini dei civici 1 e 2 di Via Scotto con le crepe nelle case e con rilevamenti previsti ogni mezz’ora per la pericolosità delle fondamenta è giustificata una sorta di class action per la situazione inaudita che si è venuta a creare, perché con il proseguimento dei lavori, e in corso di evacuazione, bisogna ottenere compensazioni morali, psicologiche e materiali per una situazione ai limiti della realtà.
FAUSTO BENVENUTO