Riceviamo comunicato del gruppo consiliare “Uniti per Pieve di Teco”. Raccolta e smaltimento rifiuti per Pieve di Teco: un conto da oltre trecentoventimilamila Euro da pagare con la TARI. Una cifra enorme, insensata, che noi non avremmo mai approvato.
Apprendiamo le molte lamentele dei cittadini di Pieve di Teco sul peggioramento della pulizia nel paese. Purtroppo è tutto vero. Cassonetti stracolmi, spazzatura abbandonata nel centro storico e nelle frazioni. Diciamo anche che il Comune effettua lo spazzamento unicamente nel capoluogo mentre nelle frazioni nulla. Il Sindaco, per questa situazione, dà la colpa alla ditta che effettua la raccolta, la Tradeco, ma noi da tempo diciamo che anche il Comune è inadempiente perché la vera raccolta differenziata proprio non esiste, mancando l’indispensabile centro di raccolta, il famoso ecocentro, finanziato da diversi anni. Centro che doveva essere realizzato dal Comune di Pieve di Teco e funzionante già dallo scorso anno, per tutti i Comuni della Valle. Nella realtà il Comune di Pieve ha fatto solo i progetti. Ben due. Il primo nel campo di calcio Tovalli, inserito nel contratto con la Tradeco, al quale ci siamo fermamente opposti. Il secondo dalla centrale dell’Italgas, ma non realizzato.
In quanto al contratto per la raccolta dei rifiuti sottoscritto dal Comune, con costi triplicati, forse bisognava leggere bene quel che si firmava e pensare alle conseguenze cui si andava incontro. Intanto per questa situazione, checché ne dica il Sindaco, e lo sottolineamo, i cittadini di Pieve pagano una penale prevista dalla legge, più una salatissima fattura dovuta al maggiore conferimento in discarica di rifiuti, mentre il Comune dalla Tradeco recupera solo poche centinaia di Euro. Per il 2014, citiamo la cifra di bilancio, i costi totali del servizio ammonteranno ad Euro 325.872,00. Avete letto bene, oltre trecentoventimila Euro, una cifra che non ha bisogno di commenti, che pagheranno i cittadini con la TARI (tassa spazzatura), e che noi non avremmo per nessun motivo mai approvato.
Renzo Brunengo e Alberto Molinari, consiglieri di opposizione
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