Il sindaco Giovanni GANDOLFO e l’assessore Emanuele PARRINELLO hanno fatto bene a bacchettare i consiglieri di minoranza.
Nell’articolo di Augusto Rembado comparso su LA STAMPA di domenica scorsa 13 luglio, col titolo: “DEPURATORE, MAGGIORANZA A MUSO DURO”, il Sindaco di Borghetto S.S. e l’Assessore ai LL.PP. rispondono alle critiche ricevute dall’opposizione che li vorrebbero complici con la Regione Liguria nel progetto di allacciamento dei reflui ingauni al depuratore consortile ed al suo raddoppio.
Il fallimento del depuratore ingauno è noto: “Non è stato possibile realizzarlo per evidente incapacità della classe dirigente di questa provincia e, in particolare, per l’opposizione strumentale del centro destra. Fermo restando che quel progetto era sbagliato dalle fondamenta (noi come Comitato Savonese lo abbiamo contestato nel 2007, in tempi non sospetti, con azioni sul territorio e con un convegno alla Sala San Carlo di Albenga a cui partecipò Riccardo Petrella fondatore con la Mitterand e Soarez del Contratto mondiale dell’Acqua), sia sotto il profilo ambientale, sia sotto il profilo economico, sia sotto il profilo della gestione perché sarebbe stata, sostanzialmente, una gestione privata (20% pubblico e 80% privato). L’intera vicenda del depuratore di Villanova d’Albenga è costata alla collettività circa 700.000 euro principalmente per pessima gestione dell’acquedotto di Andora. La progettazione di fatto non è mai esistita se non per un preliminare molto discutibile”. (dall’intervista a Roberto MELONE del Coordinamento Regionale dei Movimenti per l’Acqua, pubblicata sul Numero 33 di Trucioli del 21 marzo 2013).
Sostanzialmente hanno ragione i due amministratori, anche se purtroppo le ultime parole dell’assessore PARRINELLO lasciano un certo sconforto e pochissime speranze“…l’infrazione
europea incombe, e il Comune di Borghetto è messo di fronte al dilemma: o Albenga si allaccia a
Borghetto o scatta la sanzione“. Pensiamo di non sbagliare se diciamo che, a questo punto, l’allacciamento con Albenga e il raddoppio del depuratore è inevitabile.
Quindi se il partito politico Forza Italia è padre di tutti i guai, sia nostri sia del depuratore, da esso bisognerebbe prenderene le debite distanze.
Ora però succede che il Sindaco (nel novembre 2012 divenuto membro del circolo “BORGHETTO ADESSO”, fondato dal dott. Giancarlo MARITANO a sostegno dell’allora sindaco di Firenze Matteo RENZI), e l’assessore PARRINELLO (nel novembre 2012 “bersaniano de fero”, oggi convertito al renzismo, assieme al loanese consigliere regionale Nino MICELI e al presidente della Regione Liguria Claudio BURLANDO, tanto per citarne due), dimenticano un piccolissimo particolare: Matteo RENZI, segretario del Partito Democratico e presidente del consiglio, sta cercando di modificare la Costituzione, l’assetto democratico della nostra Repubblica e di proporre una legge elettorale peggiore del Porcellum, assieme a Silvio BERLUSCONI, presidente di Forza Italia (la stessa Forza Italia che si è macchiata del fallimento depuratorio ingauno), condannato per frode fiscale, sbattuto fuori dal Senato e privato del titolo di Cavaliere, che per vent’anni è stato al potere unicamente per salvare le sue aziende e salvare se stesso dai più svariati processi, ma che oggi viene regolarmente ricevuto nei palazzi del potere, dal Quirinale a Palazzo Chigi, con tutti gli onori e con tanto di scorta pagata dai cittadini.
Lungi da me l’intenzione di difendere Forza Italia, trovo che sia in conflitto il dare addosso a un partito, qui a Borghetto, mentre a Roma, con lo stesso partito, si cerca di attuare un “golpe” che ridurrà il Parlamento a un mero dispensatore di stipendi e le elezioni ad una sceneggiata priva di qualsiasi valore.
A questo punto credo che i nostri amministratori dovrebbero prendere le debite distanze anche da Matteo Renzi.
O no?
Silvestro Pampolini