Dopo Mauro Zunino, già sindaco, imprenditore; Gerry Delfino, già assessore e noto ‘libraio-editore’, trucioli.it ha intervistato un altro ex primo cittadino, l’avvocato Antonello Tabbò. Moderato, origini democristiane, ‘gran signore’ delle buone maniere, un politico che non urla e rispetta l’avversario. Nulla a che vedere con la veemenza linguistica, a volte provocatoria, del successore leghista Rosy Guarnieri, tra l’altro, alle prese con la condanna (appellata) per asseriti abusi edili nella casa di famiglia. Altri tempi i Bossi ad Albenga col pollice in giù per i ‘condannati’. L’avvocato Tabbò, da cittadino, ha risposto alle domande, compresa quella che propone di chiedere agli aspiranti sindaci la dichiarazione dei redditi, quanto guadagnano nel lavoro, eventuali proprietà, spese per la campagna elettorale. E ancora, cosa pensa di un coinvolgimento di imprenditori meritocratici quali i Noberasco. Come giudica i consiglieri comunali voltagabbana e traditori, i politici-affaristi, il voto dei meridionali, la candidatura di Cangiano.
1) E’ iniziata, tra tuoni e pretattica, la formazione delle liste e la scelta del candito a sindaco di Albenga. Di cosa non hanno assolutamente bisogno la città, la sua economia, le fasce più deboli, ma anche le più produttive?
Di vuote promesse e di una politica “piccola” tesa alla mera conquista del voto immediato e personale, ma senza avere una visione chiara e di ampio respiro per il futuro.
2) Quali sono le priorità di Albenga ? Ad iniziare dal rinnovo della classe politica e un passo indietro di personaggi ormai veterani’ di palazzo civico. Al primo posto metteresti l’agricoltura, lo sviluppo turistico, il piano regolatore, stop a nuovi centri commerciali?
Ricercare sempre più la propria identità e attivare , in questo cammino, le varie componenti sociali ed economiche esistenti nel territorio albenganese mettendo sempre al primo posto la “qualità“ unica vera risorsa da coltivare sempre e comunque in una realtà come la nostra. In questo contesto assume, ovviamente, molta importanza la pianificazione territoriale con tutte le implicazioni relative dettate anche dal momento contingente (crisi economica, nuovi mercati ecc.);
3) L’esperienza di sindaco e consigliere cosa ti ha insegnato? Quale suggerimento si può dare a chi sarà chiamato al ruolo di primo cittadino. Si ripete che il sindaco dovrebbe essere sempre al di sopra delle parti. Nella pratica realtà questo non avviene mai perchè?
Necessità di fare concretamente, ma anche di saperle comunicare. La sfida di una corretta ed efficace comunicazione sarà un importante impegno per il prossimo primo cittadino. Non credo che non avvenga mai o, quantomeno, credo che molti abbiano provato e provino a far ciò. Sicuramente la sfida è complessa e molto dipende anche dal cittadino-elettore che deve sforzarsi di comprendere la difficoltà dell’azione amministrativa e , soprattutto, essere consapevole che il Sindaco è prima di tutto al servizio della Città e non solo – o prioritariamente – al servizio di coloro che l’hanno votato.
4) Il futuro sindaco di Albenga scelto nell’ambito dei partiti tradizionali o tra la società civile, sganciato dalle logiche del partito-affari? O deve essere trait-union tra le due entità?
Vi è necessità di tutti gli apporti ricordando, peraltro, che una democrazia senza partiti non può esistere; casomai bisogna chiedere e pretendere dai partiti che svolgano il loro ruolo in maniera diversa e più aperta; preciso anche che sarebbe opportuno che il “ruolo“ dei partiti fosse, finalmente, chiarito e regolamentato a livello legislativo onde evitare le imbarazzanti – per usare un termine gentile- situazioni che si sono verificate in questi anni. Per quanto riguarda il ruolo del Sindaco è insito nelle sue prerogative e nei suoi doveri l’onere di amalgamare i vari ambiti , interessi, comitati che si muovono nella realtà cittadina ed è altrettanto chiaro che non può essere” condotto”, nel suo cammino dal partito –affari;
5) E’ più saggio e foriero di concretezza segliere nel mondo dei giovani meritocratici, oppure è una garanzia privilegiare l’esperienza di chi ha alle spalle anni di consiglio comunale, di giunta o persino di sindaco ? Ad Albenga è indispensabile un sindaco a tempo pieno o è più importante la squadra di giunta?
Non è pensabile dividere in maniera manichea le categorie di cui sopra quasi che esista una categoria positiva ed una negativa a prescindere dalle persone. In una Società equilibrata e, conseguentemente, in una amministrazione equilibrata, bisogna avere la capacità di valorizzare le risorse migliori. Certamente la politica partitica- proprio perché essenziale in una democrazia compiuta – deve fare ogni sforzo affinchè le legittime istanze dei cittadini siano esaminate nella loro globalità ed essendo ovvio che il fluire dei tempi porta con sè sempre richieste e sensibilità nuove risulta altrettanto naturale riconoscere che tali nuove “ dimensioni “ risultano più facilmente valutabili e recepibili da generazioni nuove. Bisogna , poi, aggiungere che ,più che mai in questo momento storico c’è davvero necessità di aprire il più possibile alle nuove generazioni ed in questo senso l” esperienza” dovrà essere particolarmente generosa.
6) L’elettorato albenganese è composto per il 3 per cento da indigeni, l’87 per cento da nuclei meridionali. Il mondo agricolo nel dopoguerra votava Dc, ma anche esponenti del Pci come Emidio e Angelo Viveri. Nel 2010 è stata la volta di un sindaco leghista e del centro destra. Albenga è una città fondamentalmente di destra, come altre cittadine del ponente ligure, raccaforte di conservatori e moderati, clericali, dove tuttavia vinse il sì per aborto e divorzio. C’è spazio per i partiti ‘cespuglio’. Il Movimento a 5 Stelle era stato il primo partito alle ultime politiche. Resisterà?
Condivido la base del ragionamento della base elettorale anche se, indubbiamente, molte cose sono cambiate nella società albenganese che, peraltro, è anche stata molte volte, in termini politici, un laboratorio.
La legge elettorale comunale per i comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti privilegia le coalizioni, ma “giocando” sul doppio turno è anche ipotizzabile una possibilità di evidenza per i partiti più piccoli. Bisogna, peraltro, sottolineare che la modifica – in riduzione- dei componenti i Consigli comunali, rende più difficoltoso raggiungere soglie importanti che permettano visibilità e risultati positivi.
Per quanto riguarda Movimento cinque stelle – trattandosi di elezioni comunale – molto dipenderà dai candidati ed in particolare dal candidato sindaco.
7) Albenga, leggendo le cronache locali, pare abbia uno zoccolo duro di politici affaristi il cui obiettivo è potere e tornaconto personale. E cosa pensi dei voltagabbana che tradiscono il gruppo o la maggioranza in cui sono stati eletti, anziché rassegnare le dimissioni?
Parto dal presupposto del pericolo che corrono società basate sui principi di cui sopra e mi auguro che, sempre più, gli affaristi e i trafficanti possano essere emarginati anche grazie a nuovi innesti che amando davvero la politica antepongono ai propri interessi il bene comune. Per quanto riguarda i cosiddetti voltagabbana la questione è più complessa. Certamente sarebbe auspicabile onorare fino al termine naturale un mandato portando avanti il programma per cui si è stati eletti unitamente ai colleghi votati dai cittadini. I problemi nascono se nel corso del mandato emergono delle problematiche di cambiamento di rotta o, peggio, si verificano situazioni – non facenti parte delle iniziali linee programmatiche – potenzialmente foriere di danno per la città. Nel primo caso è possibile dimettersi manifestando il proprio dissenso e chiarendolo ai cittadini, nel secondo caso ovviamente la questione è più complicata e non può essere risolta con un taglio netto. Certamente, e su questo non c‘è alcun dubbio, è assolutamente da condannare qualsiasi “tradimento” dovuto al fatto di non essere stato accontentato su interessi personali.
8) E’ una città matura per la svolta, il rinnovamento o rivedremo, anche per colpa degli elettori, le solite facce e attori ? I personalismi quanto sono presenti negli schieramenti e nella realtà ingauna 2014?
La città è matura per il rinnovamento – malgrado i personalismi sempre presenti a tutte le latitudini – come mi auguro lo sia la società italiana. Certamente la crisi economica complica le cose, ma l’ottimismo deve assolutamente emergere da chi si impegna nella vita pubblica. Sottolineo che l’età e l’esperienza non sono necessariamente indicazioni negativa, ma lo diventano se fanno blocco egoistico e dannoso.
9 ) Un pronostico sui risultati: avrà la meglio, questa volta, il centro sinistra e indipendenti, oppure un grande schieramento con Forza Italia e Lega Nord. E ancora, la decisione pare scontata di Rosy Guarnieri di presentarsi sola finirà per favorire il successo dell’avvocato Giorgio Cangiano ?
Preferisco non avventurarmi in previsioni di alcun genere; con piacere sottolineo, invece, la soddisfazione per la candidatura a Sindaco della città di una persona come Giorgio Cangiano, persona corretta e preparata e senz’altro in grado di svolgere molto bene il ruolo per il quale è stato candidato.
10 ) Il futuro piano regolatore di Albenga deve scongiurare la perdita di ulteriori spazi per l’agricoltura, già penalizzata dal cemento o deve essere una dolce prosecuzione del perpetuo sviluppo edilizio, che porta voti e consensi delle lobby del settore ?
La risposta è contenuta nella domanda. L’espansione edilizia ha ormai raggiunto livelli insostenibili ancor più a fronte di provvedimenti legislativi (piano casa; legge sottotetti) che hanno ulteriormente contribuito ad aumentare le unità abitative presenti sul territorio. Su questo punto è davvero necessario cambiare radicalmente rotta e non solo ad Albenga.
11) Non molti anni fa si chiedeva durante le interviste al candidato sindaco il suo lavoro, eventuali conflitti di interesse, le letture preferite, quanto guadagnava e pagava di tasse, perchè aveva deciso di candidarsi, l’avversario che stimava di più e di meno. Il preventivo delle spese elettorali e l’impegno a rendere note le somme in caso di successo. Anche queste domande pare siano passate di moda, dimenticate. Sono ancora attuali?.
Secondo me assolutamente si.
12 ) Tra le nuove generazioni della benemerita famiglia-azienda industriale Noberasco, – ha lasciato la sede di Albenga per trasferirsi in Valbormida -, ci sono persone capaci e preparate, con una visione di sviluppo e di città forse più lungimirante rispetto a quanto si è fatto fino ad oggi. Un nome è quello di Mattia Noberasco, presidente del Gruppo Giovani dell’Industria. Dovrebbe essere coinvolti nel governo della città, magari come assessori esterni?
La famiglia Noberasco – ed ovviamente siamo dispiaciuti del cambio di sede, anche se è sempre difficile entrare nelle politiche aziendali dall’esterno – come altre dinastie albenganesi , ha proiettato il nome di Albenga oltre i confini non solo liguri e nazionali. Un maggiore coinvolgimento della classe imprenditoriale – che abbia idee e forza- è senz’altro, al di là dei ruoli, auspicabile.