Un articolo pubblicato su Uomini Liberi, nel savonese leader incontrastato di smentite, lettere di scuse, rimozione di pezzi a tamburo battente. Questa è informazione di qualità, documentata che riporta i fatti e non solo opinioni ? L’ultima impresa del suo manager giornalista, pardon editore puro, Antonio Signorile, risale a lunedì 10 febbraio 2014. Obiettivo di ignoti, ma non troppo, è stato bersagliato da ‘anonimi autori’ il presidente uscente dell’Arci, Giovanni Durante; una vita spesa anche per gli ideali. Epilogo: ennesima figuraccia e ‘navigatori’ tenuti all’oscuro.
Sbagliare è umano, perseverare non è diabolico ma puerile. Seppure se in buona fede. Giovanni Durante non è un cittadino sconosciuto, tantomeno ad un diligente casellante delle Autostrade, l’archivio conferma. Deve esserci stato qualcosa di prorompente se, dopo queste premesse, viene messo in rete un pezzo che ironizza tra toni sibillini e farneticanti. Qualcuno ha confezionato una notizia-commento a suon di illazioni. Prova del nove: il pezzo non regge lo spazio di ore di fronte alla ferma reazione del destinatario-vittima del messaggio (Durante).
E il rispetto dei lettori, pochi o tanti, che hanno letto e come d’incanto vedono piazza pulita?
Si racconta di una telefonata definita ‘imbarazzante’ tra il ‘giornalista’ Signorile e il presidente Durante. C’è chi ha letto la minaccia al ricorso a vie legali, querele. La ‘corazzata’ di Uomini Liberi, rafforzata dagli ultimi rinforzi di Trucioli Savonesi, tutte persone rispettabili, idealiste, qualcuno con l’obiettivo di strappare voti e seggi alle prossime elezioni comunali, alza precipitosamente bandiera gialla. Marcia indietro tutta, all’insegna della ‘completezza di informazione’? Si toglie ai lettori la ‘gioia’ di assistere alla surreale partita di ping pong. Del resto c’è un altro sito informativo-giornale della provincia specializzato nel ‘pubblica e rimuovi‘ (diverso se con le correzioni in corso d’opera, sempre utili), ma in quel caso c’è la manina del politico che fa pubblicità in campagna elettorale; c’è l’inserzione del Comune, della Provincia e bisogna tenerseli buoni. Altre volte la ditta che minaccia: ‘basta contratti’.
In cosa consisteva l’accusa-denigrazione a Giovanni Durante? Il Secolo XIX di mercoledì 5 febbraio, a firma della diligente ed informata collaboratrice Silvia Campese – fa il lavoro di un redattore full time -, ha scritto che dopo due mandati Durante deve lasciare la presidenza ed il favorito (senza l’uso del condizionale) è Alessio Artico ( Sms Milleluci). Viene indicata la possibilità che per Durante si ‘inventi‘ un posto da direttore. Segue una buona dose di incenso (commentato) di questo tenore: “…Ma una cosa è certa, la presenza in Arci di Durante in qualità di direttore determinerà una continuità con una linea adottata in questi otto anni. Figura da tutti ritenuta ‘libera’, poco incline alle ‘imbrigliature’, sempre pronto a dire come la pensa senza farsi condizionare dalle etichette, nemmeno quelle dei partiti, nonostante un periodo di militanza nel Pd…”.
Solitamente Il Secolo XIX interpella e fa parlare i ‘protagonisti’ chiamati in causa. In questo caso non è accaduto almeno per quanto si legge, ci sarà una ragione. Nessuna dichiarazione a sostegno dell’affresco sul valoroso presidente. Si poteva aggiungere che con quel curriculum Durante meriterebbe (anzi avrebbe già meritato) di essere proposto alla guida di qualche ente pubblico da sempre appannaggio dei professionisti della politica o delle poltronissime, di prebende per mediocri.
Come finirà ? Si parla di una segnalazione di Giovanni Durante alla Procura della Repubblica per diffamazione a mezzo stampa. In genere si fa una querela o un’azione civile, ma limitiamoci a quanto è trapelato.
Morale della favola: come diceva don Abbondio, il coraggio uno non se lo può dare e neppure, aggiungiamo, l’arte del discernimento.