Il 93° compleanno il 12 gennaio, il 27 febbraio avrebbe raggiunto 66 anni di iscrizione all’albo professionale, seppure da pensionato. A ricordare il più anziano avvocato della storia pietrese (qui era nato) non è stato un collega del foro di Savona, ma il suo ex parroco, don Luigi Fusta, che l’ha conosciuto 16 anni fa. Carlo Nan per anni punto di riferimento nelle cause e nelle controversie soprattutto di natura edilizia. Era democristiano di destra, con la schiena dritta. Ha onorato con l’esempio di vita, più che a parole, la professione, la rettitudine. Per un paio di mesi è stato sindaco, ma sapeva che la professione, ai tempi del ‘sacco edilizio’, rischiava di creare conflitti di interesse. E’ anche per questa ragione che preferiva la toga a palazzo Golli, sede del Municipio. Nel giorno dell’addio l’unico fotoreporter presente è stato Silvio Fasano. VEDI A FONDO PAGINA IL SERVIZIO FOTOGRAFICO.
Non c’era folla, ma chi non ha voluto mancare o non è stato impedito da impegni in una giornata lavorativa, era sicuramente estimatore di un ‘gran signore’ che pur nell’agiatezza di anni di lavoro, di ufficio, migliaia e migliaia di cause, di vita nelle preture, nei tribunali, in Corte d’appello, in Cassazione, è rimasto una persona alla buona, semplice, educato. Non era facile fargli perdere la pazienza; non alzava la voce, non apparteneva ai teatranti delle pubbliche udienze nei processi penali. Cordiale e affabile, quanto riservato e studioso, come si s’addice ad un valente avvocato. Carlo Nan non apparteneva neppure alla categoria del ‘tanto fumo e poco arrosto’. Tra l’altro, tra i suoi hobby c’era la ‘buona tavola’ (Accademia della Cucina e tra gli amici il compianto Checco Robatto). Membro del Lions, pare avesse rifiutato l’iscrizione a logge massoniche nonostante a Pietra Ligure abbiano sempre trovato terreno fertile nel mondo della politica, di Palazzo Golli, delle professioni (medici, architetti, avvocati, imprenditori, albergatori).
Don Fusta, nell’orazione funebre, ha ricordato “Carlo Nan che metteva in campo la sua dirittura morale anche nel condurre i vari processi, comportamento che gli fa onore e non messo in risalto dalla stampa, perché non è facile trovare avvocati con il suo patrimonio etico”. Il sacerdote ha accennato alla convinta apertura di Carlo al mistero di Dio, alla vita della chiesa; la sua partecipazione, la Confessione, la Comunione. E prima della morte ha ricevuto, come desiderava, il Sacramento degli Infermi e si era preparato da buon cristiano. Il giorno dei funerali era festa della Madonna di Lourdes.
Due amiche di famiglie hanno rivolto un pensiero alla vedova, Liri, a nome dell’associazione cattolica e dei catechisti. E’ stata poi la volta del ricordo del nipote. Ha parlato degli insegnamenti che nonno Carlo gli ha lasciato. La sua forza d’animo. I suoi canarini, i suoi pesciolini, la cultura profonda, la saggezza, la bontà d’animo, i suoi racconti di esperienza in guerra.
Con Carlo Nan se ne va uno tra gli ultimi testimoni di vita pubblica pietrese, vissuta all’interno della professione forense, dell’amministrazione della giustizia. Ci lascia un testimone di verità, fatti e vicende pubbliche e private, molte delle quali non sono mai finite sui giornali. Carlo Nan: la riservatezza è il mio mestiere. Carlo Nan mito della signorilità vissuta e praticata, di virtù umane e professionali. Un ‘esemplare testamento di vita’ per il figlio Enrico, cinque volte deputato, la figlia Paola, pure laureata, i nipoti Enrico, Carlo, Francesca, Michele. Il nonno, illustre pietrese, che ha voluto raggiungere a Calizzano la ‘dimora’ degli avi e che sarà seguito dalla sorella Marika Nan.
All’avvocato Enrico Nan, al quale siamo uniti da lunga amicizia, la nostra vicinanza per il vuoto incolmabile. (l.c.)