Borghetto S. Spirito – Dopo quindici anni di amministrazione del centro-destra a Borghetto Santo Spirito torna una maggioranza che, con molta fatica, posso considerare di centro sinistra e quindi preferisco dire che oggi la giunta Gandolfo non è di centro destra: così riduco al minimo il margine di errore.
In ogni caso è indubbio che la giunta capeggiata da Gandolfo rappresenta un elemento di novità rispetto al passato e dunque ora si tratta di comprendere se, in effetti, essa è in grado di dare una svolta rispetto alle linee-guida delle maggioranze di centro destra che hanno amministrato Borghetto nelle ultime tre legislature.
Una prima svolta dovrebbe riguardare il metodo da seguire nell’ amministrazione della cosa pubblica, ovverosia coinvolgere realmente la cittadinanza nelle scelte importanti che la riguardano (prima di tutto nella stesura del Nuovo Piano Urbanistico) e non relegare ad un ruolo passivo le minoranze, perché, su quest’ ultimo punto, negli scorsi anni, molto l’ opposizione consiliare si è battuta lamentando la propria estromissione da ogni procedimento decisionale sulle questioni “spesse” che riguardavano il paese.
Ecco perché dalla giunta Gandolfo ci si attende qualcosa di veramente nuovo nello scenario politico locale: rompere con le linee guida delle maggioranze di centro destra dovrebbe avere primariamente questo significato: fare della partecipazione di tutti (gruppi di minoranza compresi) il proprio cavallo di battaglia.
Dunque, se è vero che a Borghetto Santo Spirito, Gandolfo rappresenta un cambiamento e se vero che oggi siedono sui banchi della maggioranza quelli che un tempo erano all’opposizione (circostanza della quale comunque dubito non poco), si attendono scelte di segno opposto rispetto a quelle del centro destra dei Malpangotto e Vacca.
Dai banchi dell’opposizione per cinque anni si è sostenuto che il PUC era da rifare e non rispondeva agli interessi del paese.
Ebbene Gandolfo e la sua giunta avrebbero dovuto immediatamente chiarire a quale PUC intendono mettere mano, ma allo stato alcuna determinazione risulta essere stata assunta almeno in maniera definitiva, anche se i primi segnali (mantenere il vecchio PUC e modificarlo a colpi di variante) non sono incoraggianti così come, in occasione della elezione del Presidente del Consiglio Comunale, non pare che le minoranze siano state coinvolte nel procedimento di nomina incorrendo negli stessi vizi del centro destra tanto aspramente criticato per questi comportamenti negli anni scorsi per non parlare delle nomine negli enti strumentali del comune.
Comprendo la necessità per chi è “nuovo” di comprendere bene il funzionamento della macchina comunale e comprendo la necessità di studiare la situazione, ma su questioni urbanistiche ed ambientali non ci dovrebbe comunque essere molto da approfondire.
Mantenere il vecchio PUC e modificarlo con varianti non è quello che ci si aspetta da maggioranze capaci di politiche realmente innovative.
Le questioni sul tappeto sono note:
– l’ abbattimento o meno della fabbrica Roveraro e l’ eventuale trasformazione dell’ attuale volume industriale in abitativo;
– il recupero dell’ ex Castello Borrelli ed in particolare le condizioni richieste dalla proprietà in relazione all’ex edificio dei Frati auspicando che lo stesso non sia destinato a diventare un nuovo volume abitativo per seconde case ultimo modello di cui Borghetto non ha certamente bisogno;
– la realizzazione di un Parco del Piccaro con il recupero dei vecchi sentieri
– il destino della zona lungo il torrente Varatella, nella parte a nord, oggi sostanzialmente abbandonata con pochissime abitazioni e aziende agricole che cercano di sopravvivere auspicando che non sia è destinata a trasformarsi in una sorta di Borghetto 2 o 3 a seconda di come vogliamo considerare Pineland e dintorni senza dimenticare i recenti interventi abitativi di Villaggio Torino: si invita la giunta GANDOLFO a non ascoltare le sirene di quegli imprenditori che vorrebbero di quella zona fare una ennesima occasione di guadagno a discapito di un progetto di riqualificazione reale della zona
Quali siano le idee della “nuova” giunta GANDOLFO ancora non è dato sapere, ma questo incute un po’ di sana preoccupazione in chi, come me, nella passata legislatura su questi temi dai banchi dell’ opposizione le idee le aveva ben chiare: speriamo che anche il PD, in minoranza negli ultimi quindici anni (essendo l’erede di DS e Margherita), che pure appoggia questa maggioranza, le abbia.
Giovanni Sanna
Leggi un’intervista di Sanna dello scorso anno a La Stampa