Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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‘Il governo vuole cancellarci’. Preoccupati i sindaci dell’entroterra. Ma c’è chi: ‘Siate fiduciosi’. 2/ Biodigestore di Taggia. Indaga la Procura europea. Il presidente Scajola: ‘Sempre agito con rigore. Queste informazioni da chi sono uscite?’


Profondamente deluso e ancora fiducioso? E’ da almeno quattro decenni che il giornalista che cura questo blog (soprattutto montanaro al suo 13° anno di vita) non tace, non semina false illusioni, si batte contro i pifferai, per denunciare la  triste sorte dell’entroterra e ammira quanti resistono, presidiando, da ultimi eroi, il territorio montano.

di Luciano Corrado

30 giugno 2024. Pagina facebook di Marco Scajola assessore regionale, il più votato alle elezioni regionali in provincia di Imperia. “Oggi nella frazione Valcona Soprana abbiamo inaugurato un importante intervento di rigenerazione urbana.
L’ opera da tempo programmata e voluta dal Comune di Mendatica, ha avuto il sostegno importante di Regione Liguria e dell’assessore Marco Scajola, con l’attribuzione di un finanziamento di € 250.000 su un importo complessivo di € 289.000.
La rigenerazione del “teccio“, come erano infatti chiamate le antiche abitazioni delle malghe, non solo sarà impulso e motore per la valorizzazione turistica del comprensorio montano di Monesi, poiché sarà sede di un posto sosta e ristoro per le reti escursionistiche, ma sarà anche una importante conferma per la tutela dell’ambiente. Il fabbricato infatti è stato totalmente demolito e nella sua ricostruzione ha rispettato tutte le nuove norme di carattere antisismico, di efficentamento energetico e lo stesso è stato dotato anche di un impianto fotovoltaico per garantirne l’autosostenibilita’. Con la conclusione del cantiere ed il collaudo attiveremo tutte le procedure per l’affidamento della struttura ad un gestore”. Nota di Trucioli.it. Come documenteremo in un prossimo articolo, nonostante due bandi di affidamento, non si è trovato il gestore e sono emerse anche alcune criticità finora  taciute.

Abbiamo sempre sostenuto che senza una sorta di Piano Marshall, di una legge speciale dello Stato e della Regione, per il vero rilancio produttivo e socio economico dell’entroterra montano e per attrarre nuove attività (pensiamo alla ricettività turistica e di ristorazione, artigianali, assistenziali) si proseguirà sulla strada dell’agonia, fino all’asfissia che proiezioni  universitarie hanno previsto nell’arco di mezzo secolo. Ciò che si è fatto finora ha dimostrato tutti i suoi limiti. Non si va alla radice del problema, delle criticità e dei rimedi per le generazioni a venire.

Qualche esempio significativo. Il patrimonio immobiliare che in Riviera continua a crescere, ‘ingrassare‘ chi investe nelle seconde case e nel mattone speculativo, nelle aree montane è già disabitato ad oltre l’80% e non è finita. Non basterà, anche nell’alta Valle Arroscia, il lento rilancio di Monesi di Triora (e  in attesa di tornare abitato Monesi di Mendatica). Bene ripristinare la nuova seggiovia che deve essere allungata e non vincolata follemente ai soli periodi invernali e autunnali (neve quando c’è) per preservare il gallo forcello. Poco importa, ci ripetiamo, se contrariamente ad altre zone del Bel Paese dove molte comunità si sono mobilitate per richiamare l’attenzione della politica e dei suoi maggiori rappresentanti, nelle nostre valli le proteste popolari sono un’eccezione dell’eccezione. Chi le ricorda?

Lo Stato, la Regione, finanziano a milioni e milioni i Comuni, enti, associazioni, della opulenta Riviera, con mega bilanci in attivo (vedi Imu, oneri di urbanizzazione, occupazione suolo pubblica, addizionale Irpef, sanzioni al codice della strada ecc). Un ‘sistema politico e di potere’ attratto soprattutto dal numero degli elettori.

A leggere comunicati stampa e notizie dei mass media locali (quasi mai con approfondimenti ed inchieste giornalistiche sul vero stato dell’entroterra montano e si intervistano sempre i ‘soliti noti’) se ne deduce che una ‘pioggia di milioni’ e di opere pubbliche, finanziamenti anche a fondo perduto, rappresenti il toccasana, il concreto rilancio, la programmazione per un futuro di sviluppo e prosprmerità.

Nessuno – Trucioli.it,  scritto da volontari, senza pubblicità elettorale e commerciale, nel suo piccolo va controcorrente non per antipatie-  si dissocia da chi semina un miracolo dopo l’altro premiato dal voto delle stesse vallate.

Quando vedremo che la maggioranza dei nostri politici, di ogni risma, inizieranno ad investire soldi propri acquistando case abbandonate o fatiscenti, aprendo attività commerciali e ricettive (e magari proporle in affitto) potremmo renderci conto che non si vende più fumo a chi presidia un grande e invidiabile patrimonio ambientale da preservare, valorizzare. Già oggi alcune iniziative vanno nella giusta direzione purchè non si dica ‘siamo a buon punto’. Sbaglia sempre chi fa l’uccello del malaugurio?

Per la storia è ‘scomparsa’ la pastorizia, prima fonte economiche dei nostri avi, tra sacrifici e resilienza, due guerre mondiali. Poi sono seguiti gli anni del rilancio turistico, alberghi e ristoranti di successo, famiglie di villeggianti da giugno, luglio, a metà settembre. La buona cucina delle nostre nonne e mamme attraeva clienti praticamente tutto l’anno, soprattutto italiani e turisti del centro Europa. Gli anni del benessere e delle compravendite immobiliari e nuove costruzioni. Anche se Monesi di Mendatica in mano a forestieri ha perso l’occasione di mantenere le sue peculiari carattetiche abitative. Almeno quelle esteriori ma anche sfregiata dal cemento. La crisi ha poi prodotto la migrazione verso le città per posti di lavoro stabili. E c’è chi ha fatto fortuna. Infine siamo arrivati al precipizio senza fine, disarmante, drammatico nella sua portata abissale.

La Riviera, grazie a sostanziosi contributi (da ultimo la legge sulla casa Toti-Scajola e quella sull’abitabilità delle mansarde del ministro Salvini e che ora si vendono e si affittano a certi prezzi), ha continuato a ‘progredire’ ed incrementare ‘affari e mattone’ (vedi altro articolo di Trucioli.it firmato da un saggio ed anziano presidente onorario di Assoutenti della provincia di Savona e già rappresentante nazionale).

Non è questione di invidia, ma di giustizia sociale, di imposizione fiscale, di equità (chi vive in montagna deve far fronte a spese complessive maggiori, benzina più cara, riscaldamento, nessuna differenziazione nel sistema fiscale). E potremmo continuare. Ci batteremo fino a che le forze ci assisteranno, pagando di tasca nostra pur di mettere in rete ogni settimana questo umile strumento di informazione assai indigesto agli ‘amici degli amici’. Con un doveroso elogio ai colleghi giornalisti che fanno cronaca ‘senza bavaglio‘.

Luciano Corrado

IL SECOLO XIX 2 LUGLIO 2025

Don Enrico Giovanni e il dott.Enrico Cannoletta

2/Dalla pagina Facebook- Enrico Cannoletta (Laurea quinquennale con lode in Scienze Religiose – FACOLTA’ TEOLOGICA DELL’ITALIA SETTENTRIONALE – ISSR Albenga Imperia- Dio, Famiglia, Patria, Lavoro, Studio: sia il tuo motto. Seguilo sempre!): “Io continuo a credere in questo paese benedetto da Dio che mi ha rubato il cuore. La natura lo ha messo alla prova, ma credo e spero che la forza e l’orgoglio di questa gente, che è buona anche quando non sa di saperlo lo saprà amare come merita. La rinascita è avviata. Salite a Mendatica e vi innamorerete come me di questa gente e di questo ambiente da favola”.

Maria Luisa Maffezzoni – Io se non mi ammalavo sarei rimasta per sempre, ma mancano servizi e se non guidi sei fregato. Sono salita a Mendatica tempo fa e ho trovato tutto chiuso. Non ho incontrato una sola persona. Ho proseguito per Nava. Auguri a Enrico Cannoletta.

3/COMUNICATO STAMPA –1° LUGLIO 2025- FOSMIT, VICEPRESIDENTE LIGURIA ALESSANDRO PIANA: “NUOVI COMUNI FINANZIATI CON ULTERIORI 5 MILIONI GRAZIE ALLO SCORRIMENTO DELLE GRADUATORIE”

Il vice presidente della Regione Liguria Alessandro Piana allinugurazione della Ciclovia

GENOVA. Con il trasferimento alla Regione Liguria della quota 2024 del Fondo per lo Sviluppo delle Montagne Italiane (FOSMIT), pari a oltre 5,6 milioni di euro, si è resa possibile la concessione di ulteriori risorse alle amministrazioni comunali classificatesi nelle graduatorie approvate a dicembre 2024. La risposta delle amministrazioni locali liguri al bando FOSMIT 2024 è stata ampia, a conferma di un bisogno diffuso di interventi sul territorio.
“In un momento in cui la tenuta dei territori montani è cruciale sia in termini ambientali che sociali – afferma il vicepresidente della Regione Liguria con delega alla Montagna e all’Entroterra, Alessandro Piana – questo provvedimento rappresenta un nuovo passo avanti nella strategia regionale di sostegno concreto ai Comuni più fragili e al rilancio sostenibile dell’entroterra ligure”.
Nonostante le risorse disponibili fossero inizialmente insufficienti a coprire tutte le domande ammissibili, grazie alla validità prolungata delle graduatorie e all’applicazione degli indirizzi approvati con una recente delibera di Giunta, oggi è possibile procedere con lo scorrimento e ammettere a finanziamento numerosi altri interventi nei Comuni montani liguri.
“Finanzieremo 20 nuove domande relative agli interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico e alla messa in sicurezza della viabilità montana, portando a 33 su 49 il totale delle istanze ammesse – prosegue Piana – e altre 21 nuove domande relative alla captazione idrica, valorizzazione dei centri storici, tracciati escursionistici e infrastrutture locali, per un totale di 34 su 56 domande ammissibili. Questi risultati – sottolinea il vicepresidente – testimoniano la nostra volontà di garantire la massima collaborazione tra regione e governo per una totale efficienza nell’utilizzo dei fondi nazionali, a beneficio dei piccoli Comuni e delle aree montane. Abbiamo agito con responsabilità e visione strategica, prevedendo fin dall’inizio un meccanismo di graduatorie valide per più tempo, che oggi ci consente di accelerare i tempi e dare risposta concreta a tante realtà locali”.
Grazie anche a economie derivanti dall’annualità precedente, la dotazione per la prima graduatoria è stata integrata a oltre 2,78 milioni di euro, mentre per la seconda si è raggiunta la piena utilizzazione della quota disponibile pari a 2,93 milioni di euro.

4/CASTELVITTORIO CONDANNATO IN TRIBUNALE (assai probabile l’appello e con la legge Cartabia a rischio prescrizione) il geometra del Comune accusato di ‘turbativa d’asta’ e rivelazione segreti d’ufficio.

5/DA IMPERIA POST- Esclusiva, nuovi guai in Provincia: Claudio Scajola, il patron di Avalon Demicheli e l’ex dirigente Russo accusati di tentata truffa. Sui mancati fondi Pnrr per il biodigestore di Taggia ha aperto un’inchiesta la Procura europea (Eppo) di Torino.

Tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in concorso. Questa la pesante accusa che grava sul presidente della Provincia di Imperia Claudio Scajola, sull’amministratore delegato di Avalon Srl, società di consulenze di Piacenza, Riccardo Demicheli e sull’ex dirigente provinciale, da poco dimessosi e andato in pensione, Michele Russo.

Sui mancati fondi Pnrr per il biodigestore di Taggia ha aperto un’inchiesta la Procura europea (Eppo) di Torino

Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore europeo delegato Adriano Scudieri della Procura Europea (Eppo) di Torino e l’inchiesta riguarda il mancato finanziamento con fondi Pnrr di oltre 6 milioni e 400 mila euro per un progetto legato alla costruzione del biodigestore per rifiuti di località Colli a Taggia.

Le posizioni che appaiono più pesanti sono quelle di Claudio Scajola, che, come evidenzia la Procura Europea, in qualità di presidente della Provinciafirmò e presentò la domanda di finanziamento europeo e di Riccardo Demicheli che, sempre secondo gli inquirenti, fornì le indicazioni per la compilazione della domanda, per ottenere “con artifici e raggiri” un finanziamento, impiegando “false e omissive attestazioni”.

Il coinvolgimento dell’ormai ex dirigente provinciale Michele Russo è invece legato al suo ruolo di Rup, responsabile unico del procedimento. In seguito ad un parere legale fornito dalla Waste Recycling Imperia Srl, società costituita dall’ATI Idroedil Srl (mandataria) e Waste Treatment Technologies D.V. (mandante), aggiudicataria della realizzazione e successiva gestione del biodigestore di Colli, la stessa società si rifiutò di sottoscrivere la conformità dell’intervento al principio eurounitario del ‘DNSH’ (‘Do No Significant Harm’ – ‘non arrecare danno significativo’) principio base per ottenere i fondi Pnrr. Quindi la Provincia, attraverso una nota trasmessa il primo ottobre 2024 dallo stesso Russo, informò il Ministero dell’Ambiente della situazione e si arrivò alla revoca del finanziamento.

Ad occuparsi della pratica del finanziamento era stata la Avalon Srl di Piacenza, che avrebbe dovuto ricevere per questo 138 mila euro dalla Provincia, oltre Iva e previdenze, per un totale di circa 170 mila euroMa dopo la revoca del finanziamento fu revocato anche l’incarico ad Avalon e la Provincia chiese e ottenne la restituzione della prima tranche da 30 mila euro che era stata liquidata ad Avalon. Una procedura eseguita personalmente dall’allora dirigente Michele Russo.

Le accuse della Procura Europea nascono dal fatto che nella domanda di finanziamento predisposta da Avalon e sottoscritta dal presidente della Provincia Claudio Scajola, era stato descritto un progetto per la realizzazione di un impianto per il trattamento di rifiuti organici e verdi, omettendo la connessione di tale impianto con quello del biodigestore, che prevede anche una discarica di servizio. Secondo l’accusa, Scajola e Demicheli hanno sottoscritto una dichiarazione secondo la quale il progetto era conforme ai dettami del Pnrr, che fra le altre cose prevedono che non si possano finanziari impianti con annesse discariche di rifiuti, “traendo così in inganno i funzionari preposti del Mase” (Ministero dell’Ambiente), che ritennero il progetto ammissibile e concessero il finanziamento.

Nelle settimane scorse sono stati ascoltati come persone informate sui fatti i dipendenti del settore Ambiente e di altri uffici della Provincia di Imperia. Le testimonianze sono state raccolte nella massima riservatezza negli uffici della Procura della Repubblica di Imperia e non si possono escludere ulteriori sviluppi dell’inchiesta a breve.

A cura di Andrea Pomati

DA ‘LA VOCE DI IMPERIA’ -Le parole del presidente Scajola: “Agito sempre con il massimo rigore”.

Dichiara Claudio Scajola: “Ho appreso dagli organi di stampa dell’avvio di un procedimento da parte della Procura Europea che riguarderebbe i fondi destinati al biodigestore. Ciò che so è unicamente quanto ho letto dai media. Ad oggi, non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, né alcuna notifica, né sono mai stato sentito, motivo per cui risulta complesso esprimere valutazioni. Tuttavia, avendo ripercorso ancora questa mattina l’iter con gli uffici che hanno seguito la vicenda, resto convinto che l’operato della Provincia sia stato corretto, anche a fronte dei contatti costanti e trasparenti avuti con il Ministero. In questi anni abbiamo sempre agito con il massimo rigore e con l’unico obiettivo di valorizzare e rilanciare il nostro territorio, ottenendo importanti risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Infine, da uomo che crede nelle Istituzioni, mi chiedo: ma queste informazioni da dove sono uscite? Credo che, una volta chiarito tutto, sarà necessario capirlo”.


L.Corrado

L.Corrado

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