I politici al potere, dal presidente della Regione, ai sindaci, agli assessori, ai maggiori rappresentanti di categorie turistiche e commerciali, hanno sempre invocato di ‘lavorare sodo per un turismo di qualità’. Guai a mettere in dubbio il fallimento degli immancabili annunci dall’altare dell’ottimismo con il beneplacito dei media. Intanto assistiamo, in silenzio, all’esplosione del ‘turismo della focaccia’.
di Luciano Corrado
COMUNICATO STAMPA – ASSESSORE REGIONALE AL TURISMO: LIGURIA DA RECORD, PONTI CON UN’OCCUPAZIONE FINO AL 95% DELLE STRUTTURE RICETTIVE.

GENOVA. “Siamo estremamente soddisfatti per il grande successo registrato in Liguria nei ponti di fine aprile e inizio maggio con un’occupazione delle strutture ricettive rispettivamente del 93% (per il ponte del 25 aprile) e del 95% (per il ponte del 1 maggio). Grazie ad importanti eventi come Euroflora e i Rolli Days, che hanno celebrato la bellezza dei palazzi nobiliari genovesi e insieme le nostre riviere e i nostri borghi, centinaia di migliaia di visitatori sono stati accolti, confermando la Liguria come una delle mete più amate del panorama nazionale e internazionale. Un risultato straordinario, frutto di un lavoro di squadra che porta la nostra regione tra le prime in Italia”. Lo ha ribadito l’assessore regionale al Turismo. “Continueremo su questa strada – ha concluso – per consolidare e far crescere il nostro modello di turismo sostenibile e accessibile e diffuso durante tutto l’anno”.
“Vogliamo creare un sistema di governance turistica solido che sappia valorizzare al meglio le risorse del territorio e rafforzare la competitività della nostra offerta”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale al Turismo Luca Lombardi, intervenendo oggi a Pietra Ligure all’assemblea generale dell’Unione Provinciale degli Albergatori di Savona.
“Come Regione Liguria stiamo definendo con precisione il modello delle Destination Management Organizations (Dmo), stabilendo criteri chiari per garantire che queste strutture possano operare in maniera efficace e coordinata – ha precisato Lombardi – Le Dmo devono diventare il motore strategico per pianificare, gestire e commercializzare l’offerta turistica della Liguria, coordinando le attività con un approccio basato sulla sostenibilità e sulla qualità e attraverso la Destination Management System (Dms) ligure: un sistema tecnologico volto alla promocommercializzazione dei prodotti turistici condiviso con strutture ricettive, operatori di intermediazione (tour operator e agenzie di viaggio) e operatori per i servizi turistici. Questo permetterà, in breve tempo, di mettere a sistema tutto il turismo regionale e di connetterlo a quello nazionale per massimizzare le opportunità e guidare maggiormente i flussi turistici”.

“Il tessuto delle strutture ricettive – ha dichiarato l’assessore regionale alle aree di crisi complessa Paolo Ripamonti – rappresenta per la provincia di Savona una realtà produttiva consolidata e moderna, capace di attrarre un turismo sempre più qualificato e internazionale. La Regione Liguria è impegnata nel fornire strumenti concreti di supporto agli operatori, non solo attraverso bandi e finanziamenti, ma anche con un costante lavoro di pianificazione e collaborazione con le associazioni di categoria. L’attenzione alla qualità e alla competitività è centrale per consolidare il ruolo della Liguria nel panorama turistico nazionale e internazionale, ed è in questa direzione che continueremo a lavorare”.
Come annunciato oggi dagli assessori Lombardi e Ripamonti la Regione, su impulso del consigliere delegato allo Sviluppo Economico Alessio Piana, sta lavorando a un nuovo bando, con dotazione Fesr pari a 3 milioni di euro con contributo a fondo perduto del 50% della spesa ammissibile, per la ristrutturazione degli alberghi, un’iniziativa fondamentale per migliorare la qualità dell’offerta ricettiva e sostenere gli investimenti delle imprese del settore.
COMMENTO DI TRUCIOLI.IT- Chissà quando i nostri rappresentanti al governo della Regione, oppure personaggi loquaci e presenzialisti nelle dichiarazioni di circostanza ai media – vedi il decano Carlo Scrivano – daranno conto di quale sia la spesa media giornaliera di un turista che soggiorna lungo la Riviera. E quando ci diranno quale l’occupazione media annuale dei posti letto delle strutture ricettive (alberghi e residence). Quante restano aperte nell’intero arco dell’anno, oppure esercitano solo con la stagione delle vacanze al mare, o ancora camera e colazione. Stiamo davvero percorrendo la strada verso un turismo sempre più di qualità, a discapito di quello di massa, dei fine settimana, degli week end festivi. A discapito del ‘turismo delle seconde case’ che ormai offrono i posti letti anche per un paio di giorni, rispetto al mese e ai 15 giorni di ‘gloriosa memoria’? E i controlli? Sono sull’esempio nazionale di quelli fiscali.

I Bagni Marini, che si accontentano di un guadagno da dichiarazione dei redditi tra i 15-25 mila € l’anno, hanno di recente esultato perchè il “60 per cento” dei posti disponibili è già riservato. Enrico Schiappapietra – titolare dei Bagni Olimpia di Savona, presidente di Confcommercio Savona, eletto nel consiglio nazionale di Confcommercio Imprese per l’Italia, vicepresidente nazionale vicario Sib, presidente balneari Liguria e tanto altro-, non ha dubbi. A Sandro Chiamaronti, facoltoso giornalista della vecchia guardia, direttore editoriale del popolare Ivg.it, ha rivelato che “i turisti vengono in Liguria al 95% per andare al mare” ed è un peccato che “mancano i russi e il flusso da tutti i paesi dell’Est“. E comunque “il numero dei giorni di vacanza è diminuito”. Non solo: “Non è vero che paghiamo poco di tasse. Oltre alla concessione dobbiamo far fronte a Imu, Tari, costo dei bagnini, Iva al 22%, unico settore del turismo ad averla così alta”. E la cronica carenza di parcheggi? Semplice? “Basterebbe che chi arriva da Piemonte e Lombardia sapesse dove lasciare l’auto e arrivare in spiaggia dieci minuti a piedi e il quadro cambierebbe”.
Turismo di qualità e turismo di massa? La capitale delle ‘seconde case’ in Liguria (Borghetto S.Spirito) è l’unica città balneare ligure ad essere rimasta senza alberghi tradizionali. Ci sono molte altre realtà dove la trasformazione di hotel sul mercato immobiliare ha raggiunto il 70-80% del patrimonio alberghiero rispetto agli anni ’70-’80. E la caduta libera non si è fermata. Tutta colpa degli speculatori tornati alla grande ad investire in Riviera? Chi sono? Da quali banche sono sostenuti? Quali sono i comuni più generosi (vedi Pietra Ligure, Loano, Alassio) e quanti con il piano regolatore scaduto e sempre in itinere? A che pro? Per favorire i residenti che non hanno la possibilità economica di potersi comprare casa e ricorrere ad un mutuo, trovare alloggi in affitto (non stagionale) in città. A Borghetto si pensa perfino all’edilizia popolare nonostante oltre 11 mila ‘seconde case’. Per fortuna c’è ancora offerta in affitto nell’immediato entroterra.

Abituati al mestiere che da cronisti è utile “consumare la suola delle scarpe” e rendersi conto di persona, nel primo affollato ponte del 25 Aprile abbiamo cercato di testimoniare il ‘turismo della focaccia’. Oggi sempre più attraente. Si fa la coda già dal primo mattino per la colazione o lo spuntino di pranzo, tutti in fila almeno fino alle 13. Bisogna armarsi di santa pazienza, del resto non c’è alternativa al risparmio. Fino alle 12, sedie e tavoli per la tazzina di caffè, con la bella giornata si sta seduti nei dehor, si lavora a pieno ritmo per servire la colazione che consiste nell’espresso servito con una brioche. Sta tramontando anche l’economico ‘cappuccino’. Non parliamo dell’aperitivo ormai riservato ad una ristretta minoranza. L’esplosione del numero dei bar, perlopiù in spazi sempre più ristretti anche per via di affitti, è sfociato nel parziale abbandono della cena in pizzeria (15-20€). I bar si sono, con poche eccezioni, trasformati in ristoranti- tavole calde, dove si risparmia e sono preferiti dalle famiglie e dalle coppie.
Insomma è quel turismo di qualità verso cui ci stiamo avviando, in controtendenza, grazie all’infaticabile opera di convinzione di cui si nutrono mass media e social. Siamo alla disinformazione di massa soprattutto ad opera dei soliti noti. Le destre trionfano – la diserzione alle urne è costante- perchè la maggioranza degli elettori crede davvero che siamo al ‘fine vita del turismo di massa‘ (non abbiamo gli spazi e le spiagge della Riviera Romagnola) e quello di ‘qualità’ è destinato via via alla supremazia.
Che bel regalo per l’avvenire delle future generazioni! Che stupefacente iniezione di fiducia! Affidiamoci, senza remore, ai nostri ‘esperti’ di sano turismo e in attesa di leggere le prossime sapienti analisi, mettendo a frutto i loro successi con esperienze personali sul campo. Nomi e cognomi sono noti. Basta leggere e guardare il TG3 Liguria.
Luciano Corrado
PS. A proposito di panetterie e focaccerie quando le Asl (Savonese e Imperiese, non avendo altre certezze) ci daranno conto del numero di ispezioni ed analisi fatte. I risultati. Fino ad una decina di anni fa, testimoniano gli stessi panettieri, le Asl inviavano i loro tecnici per accertamenti e prelievi di campioni almeno ogni anno, a tutela della salute dei cittadini e di chi è ligio agli obblighi e norme sanitarie di legge. Oggi nessuno ne parla più. I cittadini delle tastiere sono distratti e disinformati. L’igiene e salute nelle panetterie-pasticcerie, cucine di locali pubblici ormai sono un optional. A meno che non accade qualcosa di grave.

