Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ormea e il suo futuro. Antonio Ricci e il Gabibbo ‘cittadini onorari’. Gli inviti a Striscia la Notizia. A chi serve ?


Quando, a Ormea, è accaduto lo sgradevole incidente del mancato conferimento della cittadinanza onoraria ad Antonio Ricci, il giorno dopo ho raccolto numerosi commenti tra le persone che ne discutevano in piazza. Uno dei più accorati, che ho già citato qualche settimana fa, era: “Ormea sta morendo ed è incredibile che quando si cerca di far qualcosa per invertire la tendenza qualcuno faccia fare a tutti la solita figura da scemi”. Qualcun altro parlava di persone che “si tagliano le palle per far dispetto alla moglie”. Un terzo commento era: “Ormea finirà per diventare un sobborgo di Imperia”.

 

Partendo da questi commenti, e per rispondere ad una richiesta precisa, ho pensato di scrivere qualche idea su Ormea e il suo futuro, tenendo conto anche (e soprattutto) dell’im­mi­nenza delle elezioni comunali della primavera 2014.

E così mi dedicherò a quella che immagino dovrebbe essere la strategia del rilancio di Ormea, secondo l’antica massima di uno dei più famosi strateghi dell’800, Karl von Clausewitz: “La strategia è l’in­sie­me delle azioni che servono a far vincere le guerre”. Una massima che, nel caso di Ormea, dovrà trasformarsi in qualcosa come: “la strategia è l’insieme delle azioni che servono a rilanciare Ormea”. Perché, da quanto ho visto negli ultimi anni, questa strategia non sembra essere stata affrontata con la chiarezza e  determinazione necessarie; avrebbe dovuto essere al primo posto, tanto da occupare la quasi totalità del tempo e delle energie del sindaco e non solo.

I punti principali  mi sembrano i seguenti.

La cittadinanza onoraria ad Antonio Ricci.

Antonio Ricci e la consorte ad una manifestazione ad Alassio, il 15 settembre scorso ( Foto Silvio Fasano)

Il conferimento della cittadinanza onoraria ad Antonio Ricci, per quanto ne ho capito, mi è sembrata un errore strategico, una priorità assegnata ad un bersaglio sbagliato. Per questo l’ho messa al primo posto. Perché, a mio avviso, una cittadinanza onoraria dovrebbe essere assegnata per’meriti straordinari’ e invece pare che non lo sia, almeno se devo badare ai commenti ascoltati. I più simpatizzanti dei quali, pensando ai meriti di Antonio Ricci, raccontano che da ragazzo veniva a Ormea in vacanza, che la madre sarebbe originaria della frazione Albra e che alcuni ormeesi possono vantare di essere stati invitati un paio di volte a Striscia la Notizia. La corazzata di Canale 5 da molti anni. I primi due meriti sono discutibili. Io da ragazzo andavo in vacanza a Loano e a Rovegno, mia madre era nata a  Genova, ma nessuno ha pensato di conferirmi la cittadinanza onoraria di Loano,  di Rovegno e, men che meno, quella di Genova. Restano gli inviti a Striscia la Notizia, che come comunicazione mi sembrano piuttosto inutili.

Dunque, se è così, la cittadinanza ad Antonio Ricci sarebbe stata pensata solo per la celebrità del personaggio. Posso capirlo, ma la domanda resta: a chi giova? Quale vantaggio è venuto o verrà ad Ormea ? La cittadina ha soprattutto bisogno di essere conosciuta per ciò che è, per ciò che offre, per ciò che può diventare. Quindi avrei capito la cittadinanza se Antonio Ricci avesse acquistato una delle ville più belle di Ormea e l’avesse usata per dare feste, per invitare gente importante, per far conoscere Ormea all’high society. Altrimenti non capisco neppure i commenti accorati degli ormeesi.

E capisco ancora meno la cittadinanza onoraria Lorenzo Beccati meglio noto come il Gabibbo, per non parlare di quella assegnata al professor Douglas G. Fox, canadese, Premio Nobel 2007, che ad Ormea ha diretto il corso “Ipromo”.

Scusate l’immodestia. Quasi quasi capirei di più se l’avessero assegnata a me, che a Ormea ho comprato una mansarda, che mi sto battendo da anni a suo favore, che a Ormea ho dedicato un mare di tempo e di energie e su Ormea ho scritto due libri, ottenendo un riconoscimento solo dal parroco dal quale, l’ultima volta che l’ho visto, mi è arrivata una frase laudativa, piena di comprensione per il lavoro che ho fatto. Avevo  dovuto disturbarlo un po’. Infine una frase che non dimenticherò: “Mi lasci in pace”. Però, al fine dei conti,  non avrei fatto notizia, neppure a Ormea.

Naturalmente, a valle di ciò che ho detto, qualcuno spiegherà che non è vero, non ho capito nulla, che questi signori hanno fatto questo e quello. Hanno regalato a Ormea un mucchio di soldi e così via: ma, secondo me, se fosse così sarebbe anche peggio. Perché, se ci sono motivi seri per dare una cittadinanza onoraria ad una persona celebre, sono questi a dover essere ricordati e messi in primo piano.

Altrimenti sembrache il tutto si sia ridotto alla solita onorificenza, data ad uno che è importante per conto suo. E’ davvero quest, ciò che serve a Ormea?

Filippo Bonfiglietti

SUL PROSSIMO NUMERO L’INTERROGATIVO: ORMEA DIVENTERà SOBBORGO DI IMPERIA?


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F.Bonfiglietti

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