Pietra Ligure: spazi vuoti pieni di valore. Area ex cantieri navali Rodriguez.
di Cristina Vignone
Considero spazio vuoto quelle aree che sono state luoghi e non sono più. Guardo qua attorno e vedo caserme, capannoni, stazioni ferroviarie, manifatture, fabbriche, cave, fornaci, cinema e teatri, muretti a secco, case cantoniere, cantieri navali, negozi, uffici, …l’elenco è lunghissimo. Ciascuno di quegli spazi abbandonati, vuoto, separato dalla città, oggi è margine. Il confine è insormontabile e lo è da così tanto tempo che ci è rimasto qualche ricordo offuscato di ciò che quello spazio è stato e di cosa abbiamo vissuto, là. Sfioriamo ogni giorno quel vuoto immenso, non lo vediamo più, lo percepiamo come l’arto che ci è stato tagliato, anche se è li tutto intero. Immobile. Vuoto. In attesa. Quello spazio vuoto, che contiene sia la sedimentazione storica, che le caratteristiche intrinseche del sito, ha una sua identità, una sua essenza, in relazione sia alle caratteristiche interne, che a quelle esterne.
“Credo fermamente che comprendendo e abbracciando l’identità di un luogo, le sue caratteristiche distintive e l’atmosfera, possiamo creare un impatto profondo. Il mio concetto di Città, è in questa comprensione, cerca di arricchire l’amore per un luogo promuovendo vivibilità, sostenibilità e un forte senso di comunità. Mira a creare connessioni profonde all’interno della comunità e a migliorare la qualità della vita, garantendo che la vicinanza porti gioia e realizzazione a tutti coloro che abitano questi vibranti spazi urbani” (Carlos Moreno, urbanista).
Credo che l’architettura debba rispettare il luogo, integrarsi con esso, ascoltare la sua essenza, cioè tutto ciò che il luogo è e vuole essere. Non sostengo che in un determinato luogo esista una sola architettura possibile, tuttavia l’architettura deve interpretare ed essere compatibile con il luogo (C.N. Schulz).
Invece “La più grande innovazione che il modello Chorus Life porta con sé è la replicabilità del modello …Il primo modello di replicabilità che andrà in opera è Chorus Life Mare di Pietra Ligure che si insedierà sulle aree portuali della ex Rodriguez….qui prenderà il via la realizzazione del primo modello replicato da Chorus Life di Bergamo” (Chorus Life Magazine, Giugno 2022 N.012 pagg 34 e 35; foto qui sotto).
La replicabilità è negazione del luogo e azzeramento del suo valore intrinseco e relazionale.
Continua Carlos Moreno, inventore della Città dei 15 minuti, rivolgendosi ai giovani che si dedicano ad immaginare e progettare un futuro che garantisca il benessere delle generazioni attuali e future: Coltiva, soprattutto, una visione olistica delle città e dei centri abitati per immaginare paesaggi urbani più sostenibili. Di fronte all’avversità, non lasciarti abbattere dallo scoraggiamento. Rimanere ottimisti, perseveranti e disposti a mettere in discussione lo status quo. Abbraccia la scienza e la conoscenza come forze guida per superare i confini convenzionali. Mantieni la mente aperta e collabora con individui diversi, favorendo un dialogo continuo e una crescita intellettuale. Mentre sei visionario, rimani anche pragmatico, assicurandoti che le tue idee contribuiscano a trasformazioni tangibili nel mondo. Fai in modo che i tuoi sforzi siano una soglia minima per catalizzare un cambiamento positivo su scala globale.
La replicabilità del modello è funzionale al mercato speculativo che esige il massimo profitto e questo ovviamente è l’obiettivo della proprietà. Qualcuno ci dice che la Proprietà Privata è Sacra ed Inviolabile. “La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurare la funzione sociale della proprietà e di promuovere, nel modo stabilito dalla legge, l’accesso ai beni della cultura” (Art. 42 della Costituzione). Questa disposizione pone in evidenza che il diritto di proprietà non è assoluto e può essere limitato, per motivi d’interesse pubblico o in virtù della sua funzione sociale.
L’amministrazione comunale che rappresenta tutti i cittadini ha il dovere di fare gli interessi della comunità. Per questo quando si tratta di immaginare il riuso di spazi vuoti è necessario costruire un percorso partecipato. Il primo passo è l’ascolto, la discussione, la condivisione.
Immaginare trasformazioni per aree dismesse è un processo creativo e multidisciplinare che coinvolge diverse fasi e approcci.
Ecco alcuni passaggi chiave per guidare questo processo: Analisi del contesto: Comprendere il contesto urbano e storico dell’area dismessa è fondamentale per guidare il processo di trasformazione. Questo può includere la valutazione delle condizioni del sito, la sua storia, la sua posizione geografica, i vincoli normativi e le esigenze della comunità locale.
Coinvolgimento delle parti interessate: Coinvolgere attivamente le parti interessate, tra cui residenti, organizzazioni comunitarie, enti locali, esperti di urbanistica e artisti, è essenziale per garantire che le trasformazioni rispondano ai bisogni e alle aspirazioni della comunità locale.
Visione e obiettivi: Definire una visione condivisa e degli obiettivi per la trasformazione dell’area dismessa. Questa visione dovrebbe essere inclusiva, sostenibile e ispirare un senso di identità e appartenenza alla comunità.
Raccolta di idee e ispirazioni: Promuovere la creatività e la diversità di prospettive raccogliendo idee e ispirazioni da diverse fonti, tra cui workshop partecipativi, incontri con la comunità, ricerche di design e analisi dei migliori casi di studio.
Nell’ambito della riqualificazione degli ex cantieri Rodriguez a Pietra Ligure, ho partecipato alla presentazione della nuova idea progettuale giovedì 18 aprile. La proposta progettuale che ci è stata presentata dall’arch. Stefano Boninsegna di Studio GLA è totalmente differente da quella presente nell’opuscolo Magazine di Chorus Life facilmente reperibile online e destinata alla promozione.
Sul palco del Moretti oltre al progettista Boninsegna sono intervenuti il Sindaco Luigi De Vincenzi per il Comune di Pietra Ligure e per la proprietà Massimo Tivegna presidente del nuovo Consiglio di amministrazione COSTIM (Real Estate developer industriale che si distingue per il suo impegno attraverso progetti “chiavi in mano” basati sul concept ChorusLife) e Davide Albertini Petroni nuovo Amministratore Delegato.
COSTIM da gennaio 2024 è totalmente controllata da POLIFIN (holding industriale della famiglia Bosatelli) a seguito dell’aumento di capitale e le nuove nomine conseguenti. Al termine della presentazione il Sindaco ha chiuso la serata togliendo la possibilità a chiunque di intervenire e porre domande.
De Vincenzi è dentro il Comune di Pietra Ligure da quando aveva vent’anni (dal 1975, come si legge sul suo curriculum nella pagina del Comune) prima impiegato poi Direttore dell’Ufficio Tecnico fino al 2000 quando, trasferito all’Ufficio Tecnico di Borghetto Santo Spirito è entrato in politica. Consigliere Comunale a Pietra Ligure 2001-2003, sindaco di Pietra Ligure per 10 anni, 2 tornate elettorali 2004-2014, poi col PD in regione Liguria 2014-2019 diventa Presidente del Consiglio regionale; sindaco di Pietra Ligure 2019-2024 e adesso si candida nuovamente per il quinquennio 2024-2029.
Se consideriamo che Pietra Ligure ha un piano regolatore scaduto da vent’anni e che il Sindaco ha le deleghe a personale, bilancio, patrimonio, pianificazione territoriale (edilizia e urbanistica), marketing territoriale, viabilità, polizia municipale protezione civile ha dovuto per lungo tempo sobbarcarsi tutte le decisioni costruendosi l’esperienza di uomo solo al comando, come Fausto Coppi in salita.
La trasformazione di un’area come gli ex Rodriguez, per la quale è previsto un investimento di 150milioni, molto importante e strategica sia per il piccolo comune di 8mila abitanti che per tutto il ponente Ligure, richiede un processo partecipativo che, oltre ad essere desiderato da molti cittadini, è indicato dagli esperti del settore. Per l’ex cantiere di Pietra Ligure, tale processo non è mai iniziato perché, dialogo, confronto, condivisione non sono presi in considerazione da chi è abituato a faticare da solo.
La proposta progettuale stessa, illustrata giovedì sera in modo confuso e priva di dettagli significativi, ha contribuito a creare un senso di insoddisfazione diffuso e l’arroganza manifestata dal sindaco nel negare il dialogo ha alimentato un clima di diffidenza e frustrazione. E’ fondamentale che le autorità coinvolte favoriscano un dialogo aperto e trasparente con la comunità locale, tenendo conto delle sue opinioni e preoccupazioni.
In futuro, sarebbe auspicabile organizzare incontri pubblici o sessioni di consultazione per spiegare, informare, comunicare e consentire ai cittadini di esprimere le proprie opinioni e di essere coinvolti nel processo decisionale. Solo attraverso una collaborazione attiva e un impegno reciproco possiamo garantire uno sviluppo urbano che rispecchi le esigenze, le aspirazioni e anche i sogni della nostra comunità.
Breve bio Cristina Vignone, residente ad Alassio, ha abitato a Pietra Ligure dal 1989 al 2020; laurea in Architettura quinquennale (vecchio ordinamento) 110/110. Nel 2019 frequenta il Master II livello U-Rise in Rigenerazione Urbana Innovazione Sociale dell’Università IUAV di Venezia. Sceglie Farm Cultural Park Centro Culturale indipendente conosciuto in tutto il mondo come uno dei processi più significativi di rigenerazione urbana a base culturale, legata all’architettura e all’arte, per il tirocinio del Master che conclude a febbraio 2020 con la tesina “SOU a Domicilio. Ascolto, creatività, azione”. E’ socio fondatore e coordinatore di Souper, associazione no profit costituita a giugno 2020 per la diffusione dei valori di SOU Scuola di Architettura per Bambine e Bambini. Oggi SOU Schools of Architecture for Children (www.sou-schools.com) è attiva in più di venti città e paesi in Italia.
Collabora con la Fondazione Trasformatorio (www.trasformatorio.net) per inventare un futuro migliore, non distopico, attraverso l’immaginazione artistica sviluppata sul posto e con il posto e contribuire alle culture aperte, sia in termini di software che di ricerca comune. E’ membro di Radio Antidoto (www.radioantidoto.org) la radio costruita nel 2020 con lo sforzo trasformatore incanalato tra i limiti imposti della pandemia.
Avvia il progetto Rossonove No Profit, il cui motto è “consumo di suolo zero“, che promuove residenze artistiche. Gli artisti, insieme alle comunità esplorano spazi abbandonati per immaginare paesaggi possibili dove cura e bene comune sono al centro.
Cristina Vignone