Il 9 ottobre scorso l’Italia ha ricordato i 60 anni del disastro accaduto nel Comune di Longarone. Il crollo della sovrastante diga del Vajont aveva procurato ben 1917 morti e la distruzione totale di vasti territori.
di Carlo Gambetta
Già tante sono le disgrazie che accadono naturalmente ovunque; a Noli il rischio di frana ha già dimostrato la sua pericolosa sussistenza nelle due cave della collina di San Michele (con una consistente serie di miei scritti che il lettore interessato può ricercare su google).
Ad esempio: Trucioli.it del 1 dicembre 2022 con 1011 visite “Noli, riflessioni dopo la tragedia di Ischia. E se accadesse nella nostra cittadina?”
Oppure: Trucioli.it del 1 luglio 2021 con 989 visite “Noli, la cava, Rigopiano: per non dimenticare”.
L’ultima “bomba d’acqua” del 13 settembre scorso che ha causato allagamenti nel centro storico, ha pure prodotto danni ai privati con allagamenti di quarzite (indurita il giorno dopo) nei garage dei residenti di Regione Mazzeno/inizio di Via Belvedere.
Tutto è successo perché il materiale proveniente dagli scavi per la costruzione dei cassoni depositato al culmine della nuova strada di cantiere, è scivolato a valle nel letto del torrente come nel passato, e non nella predisposta tombinatura.
La storia: su richiesta del Comune di Noli (Sindaco Fossati), rivolta a poter attingere a finanziamenti previsti per legge per la messa in sicurezza del bacino di cava, lo stesso ha ricevuto un finanziamento di oltre 5.000.000€ da parte della Protezione Civile del Ministero dell’Interno, con un primo lotto di tombinatura a mare già completato, il secondo in fase di attuazione.
Nota importante……profumata….. di cleenex: a seguito della alluvione del 2018 che recava consistenti danni ed allagamenti sino a Piazza Mons. Vivaldo di materiale (quarzite), il Sindaco (Niccoli) correttamente emanava ordinanza di messa in sicurezza della cava. Successivamente manlevava della responsabilità dei danni futuri il proprietario della cava, l’Ing. Orsini, attraverso il pagamento di 45.000€ per la costruzione di una diga (lavoro eseguito) lasciando il relativo costo di svuotamento a carico del Comune.
L’anno successivo (2019), nel PUC di fine legislatura, il Sindaco (Niccoli) inseriva 2.000mq. (6.000 mc.) di cemento nella cava sopra il campo sportivo di Voze, sempre di proprietà dell’Ingegnere Orsini.
Per la sicurezza della cava di Rio Noli, con alla base la seconda lottizzazione di Liguria17 con Sindaco (Repetto) dobbiamo ricordare la storia per ottenere il permesso a costruire; il tutto a prescindere da una piccola frana nel “gaggeto” sopra la galleria di Via Poggio, subito messa in sicurezza nel 2011.
Permesso della Provincia…(vedi Noli provincia).
L’interrogazione con risposta scritta da parte della Consigliera di minoranza Monica Patrone della lista “In Repubblica 3.0)….( vedi Noli interrogazione).
La risposta del Comune… con nel finale l’ultima “ambigua” risposta “…..e tale area viene periodicamente sottoposta ad una verifica osservazionale in particolare durante di eventi meteorici intensi e/o allerte meteo”. (vedi Noli risposta). Perfetto…ma solo sulla carta? Su tale zona necessariamente censita nell’inventario dei fenomeni franosi è stato eseguito e registrato il controllo dopo il nubifragio del 13 settembre scorso (2023)?
Carlo Gambetta