Il dott. Marcello De Michelis, affermato commercialista, 60 anni, si trovava in Toscana con la moglie, il magistrato imperiese Maria Paola Marrali. Una passeggiata in bicicletta, una grande passione per il professionista. L’improvviso malore che non gli ha lasciato scampo. Vedi anche articolo de Il Secolo XIX e La Stampa: Eloquente sorte di 4 nuove stazioni ferroviarie.
Marcello era figlio di Luciano, ex presidente DC della Provincia di Imperia, mancato nell’ottobre 2015 e nipote di Ivo abituale presenza in Alta Valle Arroscia, con villa a San Bernardo di Mendatica, già contitolare di un’avvita impresa di costruzioni e diverse attività commerciali. Ivo è stato anche ai vertici di Banca Carige con Alessandro Scajola vice presidente.
Le Unioni Provinciali di Confcooperative Savona e Imperia è un raro e virtuoso esempio di aggregazione nel mondo delle associazioni imprenditoriali. E Marcello De Michelis (Cooperativa Sociale il Cammino) ha fatto parte del Consiglio interprovinciale.
PROVINCIA DI IMPERIA- ELOQUENTE STORIA DI 4 NUOVE STAZIONI FERROVIARIE- ARTICOLO DE IL SECOLO XIX E LA STAMPA DI ANDREA FASSIONE-
C’era una volta la stazione di paese con la biglietteria, il ferroviere con fischietto e il berretto rosso. C’erano il bar, l’edicola per comprare giornali e riviste, magari un punto informazioni per i viaggiatori. Dal 2001 a oggi, lo spostamento della ferrovia a monte e l’automatizzazione dei sistemi hanno ridotto le fermate e svuotato gli edifici ferroviari della provincia di Imperia. Se da un lato sono diventati più moderni, hanno un certo numero parcheggi e gli ascensori (quando funzionano) con rampe d’accesso per i disabili, sono sempre più spogli di vita e di servizi. Non sempre brillano per pulizia, ma questo dipende anche dall’educazione di chi le le frequenta. Intanto alcune delle stazioni recenti come quella Sanremo, che sembra scavata nelle viscere della terra, a 22 anni dall’entrata in servizio sono già a rischio degrado. Ha solo due binari ma è la fermata più gettonata dai viaggiatori oltre quella di Ventimiglia, che ha perso vari depositi e servizi ferroviari italiani e francesi, ma mantiene quelli essenziali. È forse quanto di più simile è rimasto in provincia al vecchio concetto di stazione, anche se non è certo favorita dal trovarsi in un imbuto sulla rotta delle migrazioni internazionali: di notte l’esterno si trasforma in un dormitorio. Imperia aveva a disposizione due centri urbani, Oneglia e Porto Maurizio, ma per la collocazione della nuova stazione la scelta è ricaduta su una zona più periferica. A parte le case e qualche negozio, intorno c’è poco, ma almeno i parcheggi sono gratuiti. C’è una navetta anche lei gratuita e ora ci si arriva con la ciclabile, comoda anche a piedi o in bici. Diano è quella più sperduta, con gran danno per l’unica vera località marcatamente turistica della provincia. Taggia ha dei pro e contro, e con il futuro ospedale potrebbe guadagnare altro traffico. Servizi che dipendono anche dal numero di viaggiatori che prendono il treno. Ma Trenitalia ritiene questa informazione confidenziale e preferisce non divulgarla. Quel che è certo è che la nuova ferrovia a monte, rispetto alla vecchia, accorcia i tempi di percorrenza ma non favorisce gli spostamenti suburbani. Da Ventimiglia a Diano gli scali negli ultimi vent’anni sono scesi da 12 a 7, uno ogni 6,1 chilometri. Per fare un confronto, da Ventimiglia a Nizza invece sono 12, una ogni 2,9 chilometri. Ormai non si può tornare indietro, ma si può fare di più per riavvicinare i viaggiatori ai treni, ripartendo anche dalle stazioni e dalla loro accessibilità, per ridurre il traffico e l’inquinamento.
Ventimiglia- Stazione internazionale e capolinea dei regionali e Intercity italiani come dei Ter francesi, accoglie nei sette binari dedicati al movimento centinaia di treni al giorno ed è il principale snodo ferroviario tra Genova-Savona, Nizza e Cuneo. È l’unica ad avere un grande bar-tabacchi, edicola, sale d’aspetto, biglietterie aperte e automatiche dove si possono acquistare biglietti italiani e francesi. Al piccolo parcheggio a pagamento a raso di piazzale Cesare Battisti se ne aggiunge uno coperto e uno scoperto a rotazione al posto di alcuni binari dismessi, per circa un centinaio di posti. Sconta, come tutta la città, la presenza dei migranti diretti in Francia, parte dei quali bivaccano di notte sul piazzale. Al posto di un deposito ferroviario dismesso arriverà una casa di comunità dell’Asl.
Bordighera- Tra le poche, gradevoli, stazioni d’epoca ancora in funzione. Si trova in pieno centro, sulla passeggiata, ed è stata da poco risistemata da Rfi nelle facciate, banchine e sottopassi. Ma è priva di servizi aggiuntivi come bar, punto informazioni o biglietteria con operatore. Comoda per i turisti e per i pendolari, per questi ultimi soprattutto d’inverno quando è gratuito il parcheggio sulla passeggiata. D’estate i parcheggi nelle vicinanze sono a pagamento. Quelli di fronte sono stati spostati e parzialmente ridotti con la riqualificazione. Se ne trovano di più nel piazzale Zaccari, a pagamento. Giornali e tabacchi si vendono nella vicina via Roma.
Sanremo- Nonostante abbia un discreto movimento di passeggeri, è una fermata con due binari, moderna ma controversa per le dimensioni e aspetto facciata. Rfi e Comune si sono spartiti la proprietà tagliandola in due: a ovest le ferrovie, a est la città di Sanremo. Nonostante le enormi metrature, solo la Croce rossa ha trovato casa nella torretta. Nell’atrio c’è la biglietteria con operatore, la polizia ferroviaria, il bar tabacchi. L’edicola è chiusa da anni. I tapis roulant verso i binari funzionano a singhiozzo ed è ancora fuori uso una scala mobile. Il parcheggio sotterraneo ha tre piani ma due non sono mai stati aperti. Gli ascensori del parcheggio non funzionano. Nel piano aperto, in gestione al Comune e per ora limitato a 50 posti, la tariffa è quella dei parcheggi in struttura cittadini. Da giorni, inoltre, una sirena antincendio continua a suonare senza motivo senza che alcuno vi ponga rimedio.
Taggia- Molti sanremesi la preferiscono alla propria per l’ampio parcheggio gratuito e perché servita dall’Aurelia bis. Seppur lontana dal centro di Arma, è prossima anche ai centri commerciali, al polo scolastico delle caserme Revelli e in futuro all’ospedale provinciale. Ma ad oggi è semivuota: chiuso da anni il bar, in tempi più recenti anche le biglietterie (restano solo 2-3 automatiche). Ospita una sede del museo ligure dei trasporti e alcuni filobus d’epoca. È penalizzata dal fatto che qui Intercity e treni a mercato non fermano, salvo rare eccezioni. Già sfruttata come hub vaccinale, in futuro tutto il secondo piano accoglierà la casa di comunità dell’Asl 1.
Imperia- La nuova stazione è nel quartiere di Castelvecchio. La navetta per piazza Dante è gratuita ogni mezzora, dalle 5.15 alle 23.50. Con la ciclabile si arriva a Oneglia in 15-20 minuti a piedi. Ha due parcheggi gratuiti in entrambi gli argini dove generalmente i pendolari trovano posto. Pur essendo la stazione del capoluogo, non fornisce alcun servizio oltre alle biglietterie automatiche. Per fare colazione o dissetarsi c’è la macchinetta.
Diano Marina- La collocazione poco felice è un fatto ormai assodato. Il Comune rimedia potenziando il servizio bus in estate, ma una città come Diano Marina che ha ancora il suo zoccolo duro di alberghi, ha dovuto incassare il colpo. Ottimo il parcheggio, almeno a servizio del numero pur contenuto di pendolari dianesi che possono approfittarne senza spese aggiuntive. Assenti gli altri servizi. —
IN LIGURIA CRESCE L’ARTIGIANATO PILASTRO DELL’ECONOMIA REGIONALE
GENOVA. “L’artigianato in Liguria nel secondo trimestre 2023 non solo si conferma pilastro dell’economia regionale, ma cresce con numeri (+0,55%) superiori alla media nazionale (+0,49%), come dimostrano gli ultimi dati Infocamere-Movimprese relativi alla demografia elaborati dall’ufficio studi di Confartigianato Liguria”. Così l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti.
“Un segnale che dimostra come la nostra regione, pur in un quadro economico di grande fragilità e volatilità, prosegua per il quarto anno consecutivo il proprio trend di crescita con un saldo positivo di 237 imprese – spiega Benveduti -. Numeri che, come Regione Liguria, abbiamo ben supportato con strumenti dedicati al settore, come Garanzia Artigianato Liguria, che abbiamo recentemente rifinanziato, incrementando la dotazione economica a 14,3 milioni di euro, e che prevede per chi decide di aprire un’attività artigiana la concessione di contributi a fondo perduto al 60% degli investimenti effettuati”.
FRANCESCO COZZI È IL NUOVO DIFENSORE CIVICO REGIONALE.
GENOVA. “Francesco Cozzi è una figura di altissimo prestigio, come ha ampiamente dimostrato nei suoi anni di impegno nel ruolo di procuratore capo del Tribunale di Genova. Voglio ringraziarlo, personalmente e a nome di tutta la Regione, per aver accettato il ruolo di difensore civico regionale: si tratta di una carica di grande importanza per i cittadini, che richiede un alto livello di professionalità e sensibilità. Qualità che ha dimostrato anche nell’ambito delle indagini scaturite a seguito della tragedia del ponte Morandi, dando un impulso fondamentale alla procura di Genova per fare luce su quanto accaduto e restituire verità e giustizia alle famiglie delle vittime”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, commentando la nomina di Francesco Cozzi a difensore civico, avvenuta nel corso della seduta odierna del Consiglio regionale. “Voglio anche ringraziare il difensore civico uscente, Francesco Lalla, per il grande lavoro svolto al servizio dei cittadini liguri”, conclude il presidente Toti.