Per fortuna non ci sono alberghi, nè residence, solo seconde case. Una quarantina di residenti ( 7 d’inverno). L’allarmismo in questo caso non fa danni, si fa per dire. Per fortuna che Il Secolo XIX del 3 settembre ha rivelato un estate boom per la vicina Monesi. Tanti stranieri. Non solo, ha finalmente titolato: “ Nuovi alberghi per il gran rilancio“. Se si tratti di una non inedita barzelletta di fine estate bisogna chiederlo al bravo autore, Giorgio Bracco, imperiese Doc. Per Briga Alta, invece, in un silenzio stampa assordante, spuntano novità a non finire. Si è dimessa da qualche mese (e sostituita) il vice sindaco Tiziana Sabato, unica esercente del paese. Disgustata per un ‘rifiuto’ del primo cittadino, Mario Zintilini, pensionato, ex cantoniere, si è trasferita (residenza inclusa) con il suo compagno a Pieve di Teco. E che dire di un consiglio comunale in cui sono presenti il figlio e la figlia del sindaco, il vice sindaco è cugino primo della moglie del capo della giunta? E ancora, dove siedono due fratelli (Toscano).
E pensare che proprio nell’agosto 2010, uno dei blog più seguiti nell’imperiese (Sanremo news dell’editore Enrico Anghilante, cuneese mastino, coindagato per ‘concussione per induzione’ nell’inchiesta sul Porto Imperia Spa. ma nulla si è letto sull’esito dell’indagine che lo riguarda), titolava “La strana storia di Briga Alta. Un po’ cuneese, un po’ imperiese, ma dimenticato da tutti”. La firma di Cesare Mandrile.
L’ultimo spaccato dello stato di salute forse del Comune d’Italia con il record assoluto in quanto a densità di abitanti: 0,88 per kmq. In occasione delle ultime amministrative era stato citato da diversi programmi della Rai (e forse Mediaset) per la presenza di 3 liste civiche, tre candidati sindaci, e poco più di una trentina di elettori attivi. In precedenza un sindaco venne sconfitto per un voto, il figlio si presentò in ritardo al seggio elettorale.
Ai tempi dell'”eroico”, Guido Lanteri (nella foto)- al quale riservammo su Uomini Liberi ( vedi a fondo pagina) un doveroso ricordo -, al paesino di Piaggia aveva dedicato un servizio la prima tivu nazionale (Rai), altri seguirono su Rai 2 e Rai 3. Oggi è un po’ dimenticato anche quando la notizia è notizia. Persino i solerti organi di informazione del cuneese, a cui appartiene il territorio, finiscono per ‘ignorare’ certi accadimenti. Nel bene e nel male. Al valoroso ed infaticabile Guido, indimenticabile pure per un gilet beige indossato per almeno 30 anni, la giunta comunale, nel 2011, ha intitolato un tratto di ‘passeggiata’ e di recente si è svolta una suggestiva cerimonia con qualche incomprensibile defezione. Tra l’altro, le due figlie (Federica era candidato sindaco e consiglire di opposizione) e la moglie hanno chiesto ed ottenuto che fosse modificata l’originaria delibera del 4 agosto 2001 (n.37) che prevedeva invece l’intitolazione di una piazzetta.
Purtroppo dal sito istituzionale del Comune dove il tempo si è fermato che al 10 aprile 2012 non c’è più traccia degli atti. Oscurati? Per quale lecita ragione? Come è curioso che lo stesso sito continui ad indicare Tiziana Sabato vice sindaco, anzichè il successore Sergio Pastorelli, assessore ai Lavori Pubblici, cugino del primo cittadino. Che può contare legittimamente, sulla presenza del parlamentino della figlia Anna Maria, del figlio Graziano subentrato con le dimissioni di Tiziana Sabato.
L’abbiamo incontrata casualmente domenica primo settembre ad Ormea, anche lei era convinta di partecipare ai festeggiamenti per la cittadinanza onoraria ad Antonio Ricci e al Gabibbo (Lorenzo Beccati) che conosce da tempo.
Domanda. Signora Tiziana, nessuna pubblicità alle sue dimissioni. Cosa è successo, sarà mica colpa dei ‘serpenti’ che secondo una favola antica si aggirano tra i brigasci? “Non sono un personaggio, mi sono dimessa perchè e non mi vergogno di dirlo, avevo chiesto al sindaco, in modo cristallino, un contributo per il mio negozio. 26 anni di attività, in estate si lavora, l’inverno è da lupi. Mi alzo presto da una vita…Ho messo tutto l’impegno e la disponibilità di cui sono capace. Entusiasmo ed amore per la mia terra. Invece…secco rifiuto. Così da gennaio ho deciso di trasferirmi col mio compagno a Pieve di Teco, anche la residenza, per entrambi“.
Tiziana Sabato ha 57 anni, vedova, una figlia, Monica di 36; è nonna. “E’ stato durissimo sentirmi rispondere in quel modo, credo di aver sempre svolto un servizio per l’intera comunità, per i graditi turisti. Penso al servizio delle bombole del gas, al fatto di tenere aperto in pratica tutto l’anno, penso alle varie emergenze- ricordo. Un uomo punto da una vespa o da un’ape che si sentì improvvisamente male…le prime cure….l’arrivo dell’elicottero…la salvezza per un pelo. Ho un negozio, un bar, i rappresentanti non si vedono e devo scendere a Cuneo o Imperia per le provviste. Nella vita mi sono adattata a tutto, dalla commessa alla donna delle pulizie. Da un paio d’anni si sono aggiunte difficoltà su difficoltà, basti pensare che in estate la competenza della strada è della Provincia di Cuneo, ma d’inverno passa a quella di Imperia. E con la neve abbondante siamo sempre a rischio isolamento.”
Piaggia capoluogo, un tempo con quasi 300 abitanti, due alberghi-bar-ristorante, due negozi, un Tabacchi, la Posta, la sede della Brigata della Guardia di Finanza; due frazioni (Upega 4 abitanti d’inverno tra cui la famiglia del sindaco ed un’anziana irremovibile, il figlio abita a Imperia), Carnino, popolata d’estate da proprietari di seconde case, non sempre magilstralmente ristrutturate anche per l’imprevidenza delle passate amministrazioni.
A Ubega, assai frequentata nei mesi estivi da genovesi, imperiesi, savonesi e da chi ha rimesso mano alle case degli antenati, ha chiuso l’unico bar-ristorante-rifugio. Immobile del Comune dato in gestione con regolare gara d’appalto, con un sospeso non pagato di alcune migliaia di euro, abbandonato da una famiglia imperiese. Porte sbarrate per la stagione 2013 in quanto non è stato possibile completare l’iter burocratico. Del resto nella montanara Upega può capitare che in pieno Ferragosto (2012) alla sera si debba riccorre all’interruzione del servizio idrico nelle case perchè la vasca di raccolta è rimasta vuota.
A Piaggia, tra l’altro, abitano i fratelli Terenzio (insegnante in pensione) e Enrico Toscano; fratelli eredi di papà Pietro Toscano che emigrò in Perù in cerca di fortuna, tornato in paese nell’anteguerra acquistò un’intera proprietà di oltre 2 milioni di mq, la più estesa e montana della Liguria. I due figli non sono sposati, non hanno eredi diretti, gestiscono con giudizio e parsimonia la proprietà affittando le malghe a pastori liguri e soprattutto piemontesi; hanno la conduzione diretta delle piste del ‘plateau’, con impianto scii. Si sono sempre opposti, suscitando spesso disinformate reazioni, alla cementificazione-palazzinara nei terreni di loro proprietà, dopo essere rimastati scottati dal ‘crack’ dei banchieri Galleani di Alassio e dai condomini. Hanno dovuto ricorrere ai studi legali genovesi per scongiurare un blitz della Provincia di Imperia, il pericolo di espropri che nel loro caso era privo di presupposti logici e giuridici.
Cert0, i Toscano, alla loro età, dovrebbero pensare a preoccuparsi di cosa ne sarà di quel immenso bene ambientale. Nel ricordo memore di un valente padre, forse nel rispetto dei suoi desideri, potrebbero dare vita ad una omonima Fondazione, con uno statuto in grado di garantire la salvaguardia, nominando ad esempio, il Fai Italiano come esecutore testamentario. I Toscano non possono cancellare la loro storia, ignorando di garantire alla proprietà di famiglia un futuro di certezza e di testimonianza nei secoli a venire.
C’è chi sostiene infine – ma non abbiamo elementi per documentarlo – che nell’Alta Val Tanaro operi da tempo un ‘gran burattinaio’, capace di muovere dietro le quinte e con le sue esperienze in politica, nelle amministrazioni locali, nelle commissione, negli enti. Speriamo che si prodighi in buoni consigli al sindaco Mario Zintilini, una persona alla buona che non ha certo la cultura da ‘mente sopraffina‘. E che riesca a convincere i riservati, schivi e benemeriti Terenzio ed Enrico a compiere il passo decisivo della loro vita. Con tutte le garanzie che meritano.
Luciano Corrado
E’ morto Guido Lanteri, il montanaro “sindaco di ferro”Piaggia Marittima (Briga Alta, provincia di Cuneo) – La sua corazza, alla fine, ha ceduto. Consumato dalla malattia e dalla sofferenza. E’ mortoGuido Lanteri, 69 anni, sindaco in carica (più volte primo cittadino) di Briga Alta, comune dove molti savonesi, genovesi, imperiesi hanno la “seconda casa”, tra i centri di Piaggia, Upega e Carnino.
Terre di lingua occitana, terre un tempo abitate da pastori veri che praticavano la transumanza verso i centri della costa savonese ed imperiese. Guido è stato a lungo il simbolo vivente della vicina Monesi di Triora, per aver gestito con la moglie, le due anziane zie, le figlie allora ragazzine, l’albergo “Redentore” (da anni ormai un rudere) già di proprietà dei banchieri Galleani. L’albergo frequentato negli anni ’60 dall’allora ministro Paolo Emilio Taviani ed altri big della politica ligure, ma anche da molte famiglie di spicco dell’imperiese (gli Scajola, i Verda, gli Isnardi, i Carli).Guido aveva conosciuto e vissuto i periodi d’oro di Monesi turistica e sciistica. Poi il declino, inesorabile, spaventoso, ma Guido, incrollabile fede missina, della destra dura e pura, non aveva mai voluto abbandonare il campo, il suo paese, le sue fasce. Col negozio di alimentari (poi chiuso) aveva continuato a gestire il bar che era stato avviato dal fratello. Guido la mente storica di Monesi e degli ultimi abitanti occitani. Guido che continuava a battersi perché non morissero le ultime speranze. Guido punto di riferimento. Guido assistito da una moglie eccezionale che come lui non contava le ore di lavoro, le fatiche, le rinunce. Poi le figlie, la gioia dei nipotini e nipotine. Quel piano recente di rilancio di Monesi (per ora in fase iniziale ) che Guido viveva con speranza e sospetto. Troppe volte era stato deluso. Con Guido abbiamo continuato a tenerci in contatto, a scambiarci informazioni, opinioni, soprattutto di storia recente e non. Nessuno potrà mai ringraziarlo abbastanza, pur tra gli inevitabili errori, per ciò che ha fatto per la sua terra, per la sua gente, perché Piaggia continuasse a vivere. Guido fulgido esempio di messa in pratica di quei valori ormai in estinzione.Ciao Guido, ti ricorderemo e ti ricorderò per quel tuo sapere essere montanaro vero. Coerente con le idee ed i principi. Nei fatti, nelle azioni.Da un montanaro molto meno meritevole di te, un grazie, anche a nome di chi non può farlo dalle pagine di un blog. Chissà se ci “rivedremo”!
Luciano Corrado
Se n’è andata una grande figura. Complimenti per le belle parole.
Dott. Paolo Strescino Vice Sindaco Assessore Ambiente e Politiche Giovanili Città di Imperia