Albenga: una chiesa collaterale col vecchio potere berlusconiano, che venera Silvio come un dio e la Santanchè come una madonna e paragona, con sprezzo del ridicolo, il redivivo Scajola al Lazzaro del vangelo. I Ciangherotti e i mons. Oliveri appartengono ad una chiesa vistosamente diversa da quella di papa Francesco e del Concilio. Sullo stesso altare celebrano compitissimi riti, la santità del denaro e il culto del potere…Un vescovo che ha emarginato i preti più attivi, autentici, favorito sacerdoti in severa talare e occhiali da sole…Tralasciamo pure il peggio insinuato dai Corvi, forse non troppo male informati. LEGGI I PASSI SALIENTI DELL’ARTICOLO DI VITTORIO COLETTI SU LA REPUBBLICA.
…L’assessore del Comune di Albenga Eraldo Ciangherotti di cui Marco Preve ha pubblicato l’incredibile preghiera a Berlusconi perchè faccia sorvolare dai suoi aerei propagandistici anche la costa ligure… In democrazia si può dire ciò che si vuole e si può fare l’assessore di una graziosa cittadina, gridare ai quattro venti che Berlusconi è un martire della cattiva magistratura e un santo di cui invocare “l’apparizione” nell’alto dei nostri cieli, e non solo non essere dimissionati dal proprio sindaco a difesa del buon gusto civico, ma essere accolti e diletti dalla chiesa locale. Sì perchè il dentista Ciangherotti avrà anche qualche buona sua ragione per indignarsi della condanna di un evasore fiscale, ma il cattolicissimo assessore cosa ci trova di buono nello zio di Ruby, nel padrino di Noemi, nel consulente sessuale della D’Addario ecc.. condannato per prostituzione minorile e noto per le cene eleganti con la Minetti a suon di bunga bunga? Sono queste le opere di carità di cui sollecita dal suo sito? Il fatto è che Cinagherotti passa, e molto se ne compiace, per un credente di prima linea, di quelli che, quando entrano in chiesa, vanno subiti diritti davanti all’altare, come il fariseo della parabola, che, però, si vantava di essere in regola anche con le sue tasse. Ma di quale chiesa? Difficile pensare che sia quella di papa Francesco, se lo slongan elettorale dell’assessore era stato “ nella vita o si è protagonisti o si è niente”, mal leggibile in chiave francescana. Il firmatario della supplica a s. Silvio è invece fedelissimo e intimo del vescovo di Albenga, Oliveri, e del suo entorurage, un giro di lefebvrismo neanche troppo occulto, incoraggiato da un porporato melenso, fautore di un cattolicesimo dogmatico e preconciliare, che appena è stato lecito ha riesumato il messale di Pio V, ha emarginato i preti più attivi e autotentici e favorito sacerdoti in severa tale ed occhiali da sole, impostati ed innaturali negli atti come lui lo è nella voce, celebre in diocesi per sembrare un’imitazione caricaturale di quella dei papi di una volta sentita alla radio. Tralasciamo pure il peggio insinuato dai corvi forse non troppo male informati; quello che colpisce è come a dispetto delle novità vaticane, continui ad Albenga una chiesa collaterale col vecchio potere berlusconiano, che venera Silvio come un dio e la Santanchè come una madonna e paragona, con sprezzo del ridicolo, il redivivo Scajola al Lazzaro del vangelo. I Ciangherotti e i mons. Oliveri appartengono ad una chiesa vistosamente diversa da quella di papa Francesco e del Concilio; sullo stesso altare celebrano compitissimi riti, la santità del denaro ed il culto del potere… Se continuerà così, si dovrà parlare di fatto di due confessioni religiose diverse e ammettere che lo scisma lefebvriano si è molto allargato, coinvolgendo tutto quell’episcopato che, come ad Albenga, adora, magari in latino, tanto Dio quanto Mammona… DA LEGGERE NOTIZIA DA IVG.IT (editore Matteo Rainisio): 10 sacerdoti sottoscrivono documento per disinformazione e maldicenze del 22 maggio 2013. Leggi … ULTIME NOTIZIE: La Stampa Liguria ha dato notizia, anche nella locandina, che don Luigi Fusta, parroco di San Nicolò, a Pietra Ligure, già nella parrocchia di Vadino di Albenga, andrà in pensione.