Molti ricordano il vecchio Progetto promosso della Regione di un tunnel a Capo Noli, per by-passare l’odierna storica strada panoramica (in seguito lo chiamerò solo il ‘Progetto’), che venne bocciato dal Comune in modo definitivo per i gravi danni che avrebbe arrecato a Noli dopo un lungo dibattito, anche sul piano legale.
Recenti dichiarazioni pubbliche e articoli portano a pensare che possa esistere, forse, oggi il rischio di un tentativo di suo rilancio da parte di alcuni sponsor e di grandi imprese, ovviamente interessate ad un eventuale significativo investimento pubblico.
Questa nota nasce dal desiderio di contribuire a favore di future decisioni trasparenti, consapevoli e corrette, basate sulla documentazione tecnica e di altra natura disponibile, su competenze, su fatti oggettivi, senza lasciarsi condizionare da legami (o vincoli) politici, da articoli ‘incompleti’ e da battute ‘semplicistiche’.
Avendo collaborato con l’allora Sindaco di Noli, Dr. Niccoli e altri suoi consulenti (tutti a titolo gratuito) all’esame del Progetto e alla redazione delle note ufficiali sulla posizione contraria del Comune agli organi competenti, appare opportuno a distanza di anni ricordare alcuni aspetti chiave di ‘quel’ Progetto, molto articolato e complesso sotto il profilo tecnico-amministrativo-legale e di conseguenza non riducibile a un banale dibattito di tipo calcistico: “tunnel si” o “tunnel no”.
In effetti alcuni amministratori hanno confessato informalmente, di non averlo mai, davvero, approfondito.
Il Progetto venne anche discusso apertamente alla presenza di tutte le parti in affollatissime assemblee pubbliche (la principale il 19 maggio 2016), che furono seguite dalla raccolta di molte firme di cittadini nolesi per la presentazione di un ricorso al TAR, per bloccare la Delibera Regionale (28 ottobre 2016, n° 991), che voleva imporre a Noli il contestato Progetto.
Il WWF (World Wildlife Fund) si fece parte attiva ‘ad adiuvandum’ del Comune di Noli nella difesa della biodiversità e del delicato, stupendo ambiente naturale del Capo, protetto a livello di Comunità Europea (SIC-Sito di Interesse Comunitario) da stretti vincoli ai fini della sua conservazione e difesa.
La sentenza del TAR (14 giugno 2017) fu favorevole al Comune di Noli e permise di bocciare definitivamente il Progetto attraverso due Delibere dei Sindaci Niccoli e del successore Lucio Fossati: concordi, seppur di diverso orientamento politico, che il Progetto fosse inutile, male strutturato e gravemente dannoso per Noli.
Esistono molte ricostruzioni sulla stampa degli eventi avvenuti in quel periodo, per cui ricorderò qui in modo semplificato, solo alcune problematiche chiave per la bocciatura del Progetto, che meritano di essere ben focalizzati (sono disponibili i documenti ufficiali del Comune di Noli), cercando di evidenziare informazioni corrette e fake news diffuse sul Progetto.
INUTILITA: il Progetto era sostanzialmente ‘inutile’ dal punto di vista della viabilità.
Il tempo di percorrenza del tratto di Capo Noli sarebbe stato ridotto solo di poche decine di secondi.
Il Progetto non avrebbe creato sviluppo economico, come dichiarato da varie fonti, non potendo attrarre nuovi flussi turistici … anzi riducendo gli attuali, per la chiusura di un tratto di strada panoramica: tra i più noti, spettacolari e belli del mondo (visto in prestigiosi spot pubblicitari) e di riconosciuto valore storico-architettonico (‘scavato’ da maestranze nolesi/francesi a inizio ‘800).
Si sarebbe potuto avere solo uno sviluppo del traffico di mezzi pesanti/TIR (oggi concentrati in A10) sulla già congestionata Via Aurelia con impatti negativi indesiderabili e mai citati: peggiore mobilità, inquinamento, rischi di incidenti sul movimentato litorale (Finale, Varigotti, Noli, Spotorno, Bergeggi).
Il Progetto non presentava, secondo noi, caratteristiche tali da potersi definire “strategico” per la viabilità regionale e sarebbe stato solo un grande dispendio di denaro pubblico: con le stesse risorse finanziarie si può mettere in sicurezza la cornice del Capo, creare un innovativo percorso ciclo-pedonale tra Noli e Varigotti … e, magari, ristrutturare gli storici preziosi monumenti dell’antica Civitas Nauli.
SICUREZZA FONDAMENTALE NEL TRANSITO- A scanso di equivoci: ANAS è l’unico responsabile a norme di legge (civile e penale) per la gestione del transito tra Noli e Finale, che “deve essere salvaguardato e mantenuto in condizioni di piena sicurezza e percorribilità.” (lettera Sindaco Niccoli, luglio 2016) con utilizzo delle soluzioni e strumenti tecnici migliori disponibili ai progettisti.
Nella nota citata si riportava “la ns. richiesta ed oggettiva urgente necessità di un progetto completo e concreto di messa in sicurezza dell’Aurelia a Capo Noli nella sua interezza di percorso tra Finale e Noli, in particolare nel tratto storicamente più instabile del ‘Malpasso’ nel Comune di Finale, non risolto in alcun modo dal progetto di Galleria in oggetto.”
Il Progetto avrebbe potuto essere sostituito da altri progetti in galleria più idonei al comprensorio mai approfonditi: il recupero del percorso ferroviario dismesso, o, molto meglio, creando una nuova ‘Aurelia Bis’ tra Spotorno e Finale, anche per supportare l’A10 sempre intasata, o da interventi tecnici meno invasivi, per mantenere percorribilità e sicurezza del tracciato: come realizzati in situazioni analoghe in Italia/estero.
Vero è, che importanti investimenti di manutenzione straordinaria da parte di ANAS in più punti del Promontorio sono partiti alcuni mesi fa e la richiesta doverosa ‘messa in sicurezza’ di Capo Noli potrebbe divenire, finalmente, realtà a breve: il Progetto di tunnel, quindi, risulterebbe di fatto superato, come compreso e richiesto dal Comune di Noli ben sette anni fa.
Alcuni responsabili/politici locali evitano, di approfondire e spiegare gli investimenti ANAS in corso, mentre, invece, provano a rilanciare il vecchio oneroso Progetto: sarebbe opportuno spiegare il ritardo di ben 6 anni tra le denunce del Comune e l’effettivo inizio lavori, senza ulteriori messe in mora di ANAS.
MANTENIMENTO DELL’ATTUALE STRADA PANORAMICA: il Comune di Noli ha chiarito testualmente come la sopravvivenza e fruibilità della magnifica cornice di Capo Noli debba essere garantita (lettera citata):
“Il Comune di Noli e la sua cittadinanza ritengono che la strada di Capo Noli rappresenti, come noto, un valore naturale-storico-turistico-ambientale qualificante della ns. Città e della ns. Regione, che deve essere salvaguardato e mantenuto in condizioni di piena sicurezza e percorribilità. Pertanto, deve essere chiaro che qualsiasi progetto che non rispetti quanto sopra riportato, troverà una decisa opposizione da parte del Comune di Noli.”
Va ricordato come il Progetto implicasse la dismissione da parte ANAS del percorso di Capo Noli, come avvenuto per vicini tratti in territorio finalese, trasferendo al Comune ogni onere economico e responsabilità civile-penale per la sua gestione futura: ipotesi da rigettare in toto e sempre e definitivamente ingestibile con le limitate capacità organizzative e finanziarie del Comune di Noli, per cui la bella storica cornice, avrebbe dovuto essere abbandonata …
EVITATO GRAVE IMPATTO AMBIENTALE ED ECONOMICO SU NOLI- Il Progetto avrebbe procurato alla Città di Noli gravi danni ambientali ed economici per anni (non quantificati) a causa delle attività estremamente invasive di cantiere, nel limitato, ristretto e affollato territorio nolese, già in difficoltà per viabilità e parcheggi, in particolare nei periodi turistici.
Si sarebbe trattato di movimentare e depositare/trattare centinaia di migliaia di metri cubi di materiali alla rinfusa dallo scavo, e di nuovi materiali per la costruzione del tunnel, utilizzando centinaia di camion in quotidiano continuo avanti-indietro sull’Aurelia in pieno centro di Noli tra scavo (Area 1) e zona di accumulo (Area 4, tra Noli e Spotorno) con lunghi blocchi stradali (mesi), rallentamenti, ingombri, disagi, sporcizia, incidenti e dispersione incontrollata di materiale e pulviscolo di natura incerta sulle strade e nell’atmosfera del territorio nolese.
Questo grave problema venne riconosciuto esplicitamente dal ‘Comitato Tecnico Regionale per il Territorio’, che esaminò le richieste di VIA (‘Valutazioni di Impatto Ambientale’) per il Progetto: le prime VIA (ottobre 2014, aprile 2015) lo bocciarono per le tante criticità emerse: molteplici ‘carenze progettuali’, incompatibilità ambientale e inadeguatezza tecnica globale della soluzione di tunnel proposta.
Riporto alcuni passaggi della Relazione del Comitato Tecnico; “il progetto risulta carente sotto il profilo geologico e idrogeologico, per quanto riguarda la circolazione delle acque sotterranee e la presenza di morfologie carsiche (grotte) da tutelare … e geomorfologico, in quanto lascia irrisolte le criticità sia lungo la viabilità che prosegue verso Finale Ligure, sia lungo il tracciato, che verrebbe dismesso.”
Tra le ‘criticità permanenti’ del Progetto venivano evidenziate dai tecnici regionali:
• “inadeguatezza dell’analisi economica costi-benefici tra varie soluzioni possibili” …
• inadeguata preventivazione …
• “impatti negativi sul paesaggio dalla realizzazione degli imbocchi del tunnel …”
• la dubbia scelta di un’uscita ‘sul lato Finale in prossimità di situazione di frana quiescente’ …” e quella sul lato Noli mostra criticità idrologiche.
In seguito, Regione ed ANAS insistettero comunque sul Progetto e richiesero una terza VIA, che dopo ulteriori studi (irrilevanti secondo gli stessi tecnici) ammise il Progetto, pur con significative riserve e prescrizioni, non all’unanimità, con osservazioni ‘confuse’ e senza mai smentire le fondate critiche delle prime riunioni negative del Comitato Tecnico (12 luglio 2016).
Tra le prescrizioni chiave ricordiamo:
• “ANAS deve concordare e sottoscrivere una convenzione con la Provincia di Savona e i Comuni di Noli e Finale Ligure al fine di definire le modalità di sistemazione, messa in sicurezza e manutenzione del tratto di Aurelia ‘dismesso’ … contenente precisi impegni finanziari …”
Noli sarebbe stata l’unica parte in causa, a subire gravi danni e penalizzazioni dal Progetto: questo potrebbe spiegare il motivo, per cui i Sindaci di Finale/Spotorno sono sponsor di ‘quel’ Progetto con alcuni politici genovesi: in realtà si potrebbe capovolgere la logistica del Progetto spostando tutte le principali aree di cantiere sul territorio di Finale (da “Rivisitazione cantieristica”, IRE, marzo 2016);
• utilizzo di ‘bettoline’ (imbarcazioni) per il trasporto via mare dei materiali alla rinfusa dallo scavo all’area di raccolta (tra Noli e Spotorno): attraversando il Golfo con totale indeterminatezza su modalità organizzative, costi e investimenti incrementali, senza valutare l’impatto rilevante su ambiente marino, spiagge, attività turistiche e di pesca professionale.
• “definizione del piano dei siti di destinazione delle ‘terre’ estratte dallo scavo … da sottoporre a relativa procedura di compatibilità ambientale” … dove andrebbero, altrimenti, a finire gli enormi quantitativi del materiale alla rinfusa proveniente dallo scavo (oltre 250.000 mc) per un periodo indefinito?
Per chi volesse avere un’idea concreta delle devastazioni imposte al territorio da un progetto simile, è sufficiente un sopralluogo nel cantiere di Ellera (Albisola Superiore), aperto ormai da anni per lo scavo di una galleria dell’Aurelia Bis tra Albisola e Savona.
Non si è mai entrati nel calcolo dei danni economici provocati ai Nolesi, iniziando dal prevedibile crollo degli introiti turistici, fondamentali per l’economia locale … e in eventuali, possibili danni alla salute degli abitanti.
L’accordo preventivo del Comune di Noli con ANAS sulla futura destinazione d’uso e gestione della strada di Capo Noli “ad aeternum” (attenzione: non solo per qualche anno!) con connessi costi di manutenzione ordinaria-straordinaria è l’elemento decisivo, pregiudiziale … le due precedenti amministrazioni comunali hanno rigettato le irricevibili proposte da ANAS … speriamo che il futuro non riservi sorprese!
PROGETTO’ TECNICO: QUALITA’ INADEGUATA, TEMPI E PREVENTIVI INAFFIDABILI- Il Progetto presentato era molto carente a livello tecnico-progettuale-realizzativo, come giudicato anche dal Comitato Tecnico, e gli aspetti ‘incerti’ sono rilevanti e di grave impatto in una valutazione globale, in particolare: scarsa conoscenza delle criticità idro-geo-morfologica di Capo Noli con elevati rischi connessi e imprecisa preventivazione economica.
Le carenze erano tali da rendere inaffidabili i calendari di realizzazione (molto più lunghi dei previsti 2 anni) e i preventivi finanziari di spesa (molto più alti dei dichiarati 50 Milioni di euro).
Mancava, inoltre, qualsiasi progetto-preventivo di possibili alternative tecniche per una doverosa verifica della validità tecnico-economica del Progetto, come richiesto dal Comune di Noli e dallo stesso Comitato Tecnico Regionale, per valutare l’efficienza economico-finanziaria dell’investimento pubblico.
LA PISTA CICLO-PEDONALE FANTASMA- La trasformazione della cornice del Capo in tracciato per pedoni e ciclisti, annunciata dagli sponsor del tunnel, potrebbe essere vista come una comunicazione a fine ‘ambientalista’: infatti, il Progetto non includeva, alcun sotto-progetto, per la creazione di un percorso ciclo-pedonale sulla strada attuale.
Si trova un cenno al tema solo nella “Convenzione tra ANAS e Regione” (Art. 4), per cui: “qualora sia ancora disponibile il ribasso di gara, o una sua parte (risparmi finanziari nella realizzazione del tunnel rispetto ai Budget), ANAS si impegna a usarli per realizzare una pista ciclo-pedonale tra Noli e Varigotti … ”
La clausola era vaga, priva di dettagli tecnici e preventivi, di impegni sulla gestione futura e di specifici stanziamenti finanziari; i preventivi di opere pubbliche sono spesso sottostimati rispetto alle spese consuntivate e come visto, il preventivo del Progetto bocciato presentava effettivamente spese sottostimate, o ignorate.
E’, comunque, evidente a chiunque, come l’auspicabile pista ciclo-pedonale a Capo Noli non potrà mai essere realizzata e operativa, se la cornice non sarà mantenuta sempre in costante stato di sicurezza con elevati costi di manutenzione e un’adeguata organizzazione tecnica (onere di chi?), perché i rischi attuali per le auto sarebbero solo trasferiti su pedoni e ciclisti.
FINANZIAMENTO ‘FANTASMA’- Si è spesso sentito affermare, che il Progetto aveva già il finanziamento pronto … in realtà, il Progetto non aveva alcun finanziamento specifico (Europeo, leggi specifiche, Project Financing, altro), come normale, mancando la VIA positiva ed essendo ancora pendenti molte questioni fondamentali, tra cui il ricorso al TAR.
Unico finanziamento specifico disponibile era un limitato stanziamento regionale, inoltre esisteva la normale disponibilità di ANAS, ad inserire il Progetto nel suo Piano Investimenti aziendale, che avrebbe poi seguito le usuali procedure di (eventuale) approvazione con il coinvolgimento del Ministero de Trasporti.
ANOMALIE PROCEDURALI- Precedenti amministrazioni nolesi non parteciparono alla Conferenza dei Servizi di inizio Progetto, che in seguito seguì un percorso procedurale poco trasparente al Comune di Noli, come più volte ufficialmente lamentato: alcune anomalie procedurali avrebbero dovuto bloccare tutto dopo le VIA negative, come ben illustrato dagli Avvocati nel ricorso al TAR: venne proposta a Noli una soluzione ‘stragiudiziale’, senza dibattere il ‘merito’ del ricorso: l’accordo fu, quindi, inglobato nella sentenza del TAR … permettendo un pieno e responsabile coinvolgimento del Comune di Noli nella decisione sul Progetto … che fu bocciato!
UNA SOLUZIONE OTTIMALE- Il vecchio Progetto è stato, fortunatamente per Noli, bloccato, e ANAS sta intervenendo sulla sicurezza del transito, speriamo con eccellenti risultati e le dovute garanzie per il traffico attuale: permane, però, il tema fondamentale di come migliorare la viabilità dell’intero comprensorio Finale-Savona (inclusa A10), noto per avere i tratti autostradali e stradali più congestionati d’Italia.
Ritengo, personalmente, che si dovrebbe progettare una soluzione strutturale molto più importante e ad ampio respiro, con uso di gallerie, che riduca il quotidiano traffico residenziale-professionale-pesante sul litorale nel percorso tra Finale e Spotorno-Vado.
Obiettivo strategico finale sarebbe la riduzione reale e significativa dei tempi di percorrenza, dei disagi dei pendolari, dell’inquinamento locale e degli incidenti, evitando che il ponente sia periodicamente diviso in due dai blocchi in A10 a causa del crescente traffico pesante e turistico a lungo raggio, migliorando anche l’accessibilità agli ospedali locali, spesso difficili da raggiungere.
Il progetto, che appare indispensabile per il nostro comprensorio da tempo, può essere considerato una ”Aurelia Bis” a modello di quanto già efficacemente realizzato nel Sanremese e in realizzazione tra Albisola e Savona.
Ovviamente, questo nuovo progetto ridurrebbe di molto il traffico non-turistico su Capo Noli, che potrebbe, quindi, essere riprogettato con l’auspicata realizzazione di un’innovativa e spettacolare ciclo-pedonale, come avvenuto in altri contesti altrettanto belli e complessi in Italia ed all’estero.
Gli investimenti sarebbero certamente molto più alti ma si metterebbe finalmente mano ad un problema strutturale, veramente “strategico” e urgente, che coinvolgerebbe e migliorerebbe la vivibilità di molti comuni e la percorribilità sulle medio-lunghe distanze delle principali arterie regionali. Grazie per la Vostra pazienza ed attenzione. Giovanni Toso