E’ l’edificio più alto e ‘popolare’ di Albenga, chiamato ‘grattacielo’ o Palazzo Alto: 9 piani, una trentina di appartamenti, alcuni uffici privati. La costruzione risale agli anni 50 e sorpresa delle sorprese non risulterebbero documenti ufficiali in Comune. Anche se utile ricordarlo non siamo in presenza di un edificio abusivo, né cadente. Si erge sempre ‘maestoso’.
Parrebbe che con il passare degli anni si siano accentuati i ‘tremolii’, le ‘ripercussioni’, ai piani bassi, per il transito di automezzi da non confondere comunque con un possibile stato di pericolo. Anche se la prudenza porta sempre buon consiglio. Semmai c’è la chiedersi la ragione, escludendo, si direbbe, quella del traffico ferroviario dell’antistante stazione.
Ci sono poi alcune concrete situazioni spiacevoli come l’odore di fogna soprattutto dal piano terra. E c’è chi lamenta, invano, invocando controlli e verifiche, in particolare su allacci e pubblica fognatura. C’è la nota dolente dell’ascensore che non sarebbe più a norma. Ci sono, inoltre, stati casi di soccorsi a persone e di militi che si sono trovati a faticare sette camice ed ingegnarsi lungo la scala stretta. I minuti sono pur sempre preziosi per la salvezza di una vita umana. C’è chi lamenta strane macchie sul soffitto. Insomma un fardello di problemi e problemini, interrogativi, ai quali pare molto sensato fare approfondimenti intanto per escludere, con certezza, una qualsiasi ipotesi di cedimento strutturale ed eventuali concause. Anche se c’è chi scommette che l’edificio sia più stabile di altre costruzioni sorte in certe aree della città in anni lontani.
UN ANTICO E GLORIOSO PONTE DA CORTOLINA TURISTICA MA LASTRICATO DI ERBACCIA
Un ponte lungo 150 metri interrato. Il fiume Centa sino al XIII secolo scorreva sotto le sue arcate. Il cambiamento del letto del fiume avveniva tra il 1252 e il 1254, da quel momento il ponte si è trovato all’asciutto. Con la sua lunghezza sta comunque ad indicare l’imponenza del fiume nel periodo medioevale. È stato in passato ritenuto d’epoca romana, in realtà le sue caratteristiche sono quelle di un ponte medioevale. È possibile percorrerlo a piedi in tutta la sua lunghezza, con qualche accorgimento per l’acciottolato assai malconcio, si legge sul portale internet del Comune di Albenga e del Fai. Un ‘reperto’ da cartolina visto che ancora ai nostri giorni si ricevono gli auguri per cartolina recanti il dipinto ‘Albenga -Il Pontelungo’ di Vittorio Fiori (1904-1984)’.
Un angolo di Albenga antica che, pare superfluo ricordarlo, dovrebbe presentarsi sempre ben tenuto, con un minimo decoro basterebbe evitare che lungo il ciottolato trovasse dimora l’erbaccia, che invece cresce rigogliosa. E magari un minimo di restauro. Glorioso ponte che ha meritato il dipinto di un popolare e in-dimenticato artista ingauno con l’incisione di Giarrè; oltre ad essere meta di visitatori.
ALBENGA LA CRONACA DI GENNAIO 1970
IL SECOLO XIX: Giovane signora muore a 4 giorni dal parto