Il 28 aprile dello scorso anno Trucioli.it titolava con un appello. Pietra Ligure quale sorte dei teli artistici del pittore Severino Folletti e altri colleghi (vedi…. con 623 visualizzazioni). Sono trascorsi nove mesi e nulla si è mosso. L’amministrazione comunale non pare interessata, non risponde alle semplici richieste di ‘aiuto’ affinché non vada in malora un patrimonio d’arte che, tra l’altro, è stato donato. Vedi anche fotonotizia da Tovo San Giacomo sulla Toponomastica storica.
Per 15 anni Folletti è stato anche responsabile artistico, dal 1989 al 2005. Non ha mai smesso di portare avanti quella che era stata un’idea di don Luigi Rembado e Giacomo Accame. Severino che aveva pure esposto le sue gigantografie in Vaticano ed era stato ricevuto dal papa Giovanni Paolo II. I due teli esposti per 10 anni nell’Auditorium. E sempre tutto a sue spese. Opere donate, a loro volta, al Comune di Pietra Ligure affinché venissero esposte, in un luogo appropriato, alla pubblica visione, ai turisti e visitatori. Il Comune li fece così sistemare nella sala delle assemblee pubbliche, nei capienti locali della stazione ferroviaria, dove rimasero per alcuni anni. Ma, in seguito a lavori nella stazione (tra cui il nuovo sottopassaggio), le Ferrovie, per loro esigenze, vollero la retrocessione proprio di quei locali, per cui, da quel momento dei “teli artistici”, sgomberati con tutti gli altri arredi dal Comune, si perdono quasi le tracce. Sono rinchiusi, col grave rischio degrado, nei magazzini delle scuole medie. Eppure ci sarebbe un luogo idoneo, nella sala Polivalente. Si tratta, ripetiamo, di ‘gigantografie’ di pregio artistico e di valore culturale e religioso.
Folletti che non è proprio più giovincello e meriterebbe quantomeno il rispetto per gli anni e soprattutto la sua opera meritoria. “Io continuo ad andare in Comune, a bussare alle porte di uffici, ma ho l’impressione di essere considerato un rompiscatole. Nulla si muove”. Per noncuranza, insensibilità, leggerezza ? La sua vena artistica, come abbiamo già descritto, ha ricevuto importanti riconoscimenti e recensioni, ma soprattutto è un ‘grido di dolore’ quello che, alla soglia dei 90 anni, lancia nella veste di benefattore che non chiede per se. Ha organizzato mostre di successo. Si pensi, ad esempio, ai dipinti di Nino Parola, Ha organizzato, tra l’altro, la prima biennale Città di Pietra ligure con altri 8 pittori. Collaborava con il Comune e la parrocchia. Non chiede soldi, non pretende le spese che pure ha affrontato, si pensi solo ai telai e al tempo dedicato, ai viaggi. Ha sempre svolto anche il ruolo di Cicerone, ha accolto turisti e scolaresche. Ha scritto pure un libro. L’Auditorium appartiene alla parrocchia. Ecco parrocchia e Comune potrebbero finalmente dare una giusta collocazione alle opere di Folletti, un motivo di richiamo culturale ed artistico. Una questione di “sensibilità” o, forse meglio, di “insensibilità” verso l’arte, il dovere di rispetto per l’impegno profuso. Sarebbe già sufficiente leggere quanto ha scritto il critico savonese prof. Franco Gallea, oppure sfogliare il XVI° volume dell’enciclopedia Arte Italiana per il Mondo.
TOVO SAN GIACOMO – Presentazione del Fascicolo di Toponomastica Storica dedicato a Tovo San Giacomo realizzato dalla Società Savonese di Storia Patria con il Comune di Tovo San Giacomo.