“La via delle Medaglie d’oro è senz’altro la strada, almeno sotto l’aspetto storico, più importante della città” si legge nel volume, edito nel 2021, ‘Albenga tra le torri’ di Eugenio Lertora e Gianni Ballabio (edizioni Del Delfino Moro). Viene citato un ‘noto bar ristorante all’interno dei palazzi dei Navone’. Qui si trova anche l’osteria bar Rosetta che compie 62 anni.
Racconta il titolare Antonio Rizza: “Era il 1961 ed è stato il nonno di mia madre ad aprire l’attività di bar. Io ho frequentato le scuole medie e poi sempre lavorato dietro il banco bar, tra i tavoli. Il ristorante -pizzeria invece è attivo dal 1995. I muri appartengono alla famiglia Ferrari (Autotrasporti). Con la mia compagna Carla, genovese, passione per la cucina, tra le ammiratrici di De André, serviamo clienti che provengono direi da quasi tutto il pianeta, da un paio d’anni ci mancano comunque i russi. Nella zona, oltre alla mia famiglia, sono rimasti tra i locali storici, l’oreficeria Buffa, Pollini e l’Eleganza”.
Il menù prediletto dagli ospiti ? Rizza: “La nostra carta di identità è la classica cucina casalinga e specialità marinare. Al primo posto metterei la farinata all’antica maniera, poi il bollito di stoccafisso, cappon magro, focaccia, pizze.” Un ambiente raccolto e famigliare, semplice e pulito, pochi tavoli a creare l’atmosfera della famigliarità . Un corretto rapporto tra servizio, qualità, prezzo. “Si lavora molto bene nella stagione estiva – ricorda Antonio -, non possiamo lamentarci in altri periodi anche se Albenga ha potenzialità turistiche che potrebbero essere ancora meglio sfruttate”.
Mac Donald, appena inaugurato, è destinato a sottrarre clienti alle pizzerie ? Rizza: “Non è il nostro caso, ma che io sappia sta togliendo clienti soprattutto a bar della zona che si erano ‘specializzati’ nei piatti caldi e freddi, parlo soprattutto del mondo delle vicene scuole e dei giovani. So che qualche esercente ha preso la palla al balzo per spostarsi e subire meno le conseguenze della nuova apertura in regione Cavallo”.
Antonio Rizza, 66 anni, testimone dell’evoluzione del centro storico di Albenga che ad un certo punto era finito per diventare un ghetto per poi prendere il volo, trasformarsi in cuore commerciale pulsante, assai spesso affollato, ritrovo giovanile. Gli immobili un tempo abitati dagli albenganesi, poi dagli anni ’50 dai migranti meridionali, alla ricerca di lavoro nei campi e nell’edilizia. Ristrutturati nel corso degli ultimi due decenni sono diventati motivo di ricchezza e volano immobiliare- commerciale.
Rizza è nato a Valledolmo, in provincia di Palermo, comune di poco più di 3 mila abitanti e a 6 mesi arrivato ad Albenga con i genitori. Mio papà, Franco, faceva l’agricoltore ed ha successivamente ricevuto le terre da coltivare da Ottavio Agrenta. Ho ancora due sorelle Lina che vive ad Arma di Taggia e Gabriella. Mia mamma nel ’61 aveva aperto, a sua volta, una latteria sempre in via Medaglie d’oro 72″.