Nelle prefazioni si legge: “Questo libro presenta un aspetto forse ancora poco noto della Liguria, diventando così uno strumento di cultura e di promozione d’immagine, proponendo itinerari culturali per conoscere la storia e talune espressioni di arte decorativi della vita quotidiana del passato”.
E’ uno stimolo a visitare le località del territorio. Tra i protagonisti la ceramica. Sono trascorsi parecchi anni dalla stampa (De Ferrari editore), si pagava ancora in lire. Eppure la pubblicazione resta attuale. Ieri come oggi fa conoscere, con ricchezza di dati e argomenti, notizia, la storia ed il territorio della Liguria attraverso le testimonianze di un’arte che l’hanno resa famosa nei secoli in numerosi paesi: la ceramica appunto.
Si propongono itinerari di visita nei territori della province di La Spezia, Genova, Savona, Imperia con temi conduttori per ciascuna di esse. Per ogni provincia si propone inoltre l’elenco dei luoghi che ospitano ceramiche assieme ad una cartina. Dai dati proposti emerge il plurisecolare rapporto, in nome della ceramica, della Liguria con altri Paesi attraverso commerci, importazioni di materie prime, reciproche influenze stilistiche, emigrazioni di ceramisti.
L’autore, il dott. Federico Marzinot (consulente immagine e comunicazione) di Albissola Marina, è stato coadiuvato, nei testi, da Silvia Bottaro, padre Cassiano da Langasco, Angiolo Del Lucchese, Franco Dioli, Gian Piero Martino, dal ‘Museo dell’Olivo Fratelli Carli, da Pia Spagiari Benfei. 104 pagine ricche di illustrazioni.
“L’obiettivo della pubblicazione – spiega oggi Marzinot – è documentare la presenza della ceramica in Liguria e visitare la Liguria in nome della ceramica. Si apre con una breve storia della ceramica ligure. Poi, suddiviso in parti corrispondenti alle quattro provincie, si propongono, di volta in volta, luoghi e ceramiche ivi presenti. Ho proposto anche indirizzi di luoghi e di fabbriche ceramiche. Una cartina illustra il complesso di tali presenze. Un’altra cartina propone la visita del centro storico di Genova nel nome della ceramica. E ho evidenziato, come nel passato, la ceramica ci aveva unito. Da un punto di vista scientifico forse nessuno aveva pubblicato una simile ricerca, almeno sino al 1995 anno di uscita del libro. Novità allora furono lo spazio dato al territorio de La Spezia ed a quello dell’Imperiese e la mia “scoperta” della ceramica nel castello dei Doria a Dolceacqua”.