Le ‘torri’ e box sul lungomare di Alassio: nessun socio occulto. E’ trascorso un mese da quando sono apparse sul blog alassino di Fabio Lucchini le prime indiscrezioni con tanto di foto. Sono seguiti due approfondimenti di Trucioli.it. Dalle delibere di giunta sono emersi due ricorsi al Tar. L’Amministrazione Melgrati si è costituita in giudizio per difendere il proprio operato e indirettamente quello dei costruttori edili. Ora delle 5 società coinvolte nell’operazione edilizia milionaria spuntano, come soci di minoranza, i nomi di due distinte signore di Albenga.
Giovanna Gandolfo e Luigia Dall’Acqua hanno una quota di minoritaria nella Italpress Srl e in GN Costruzioni. Insomma non cambia la sostanza dei tre gruppi famigliari che costruiscono due immobili e garage (a cui è stato attribuito il nome di Torri perchè in un caso pare si sovrasti in altezza l’edificio del G. H. Medeterranée -vedi foto-, sul lungomare di ponente, via Roma) dove ora si trova un’antica villa con giardino alberato. Nel permesso a costruire figurano relativi box interrati a più piani. Trucioli.it aveva chiesto all’assessore all’Urbanistica di Fratelli d’Italia avv. Franca Giannotta a quanto ammontino gli oneri di urbanizzazione indicati nella convenzione tra Comune e privati. Finora nessuna risposta. Forse “Atti riservati‘ per il giornalista, non sicuramente può essere invocata la riservatezza qualora ne facciano richiesta i consiglieri comunali. I quali, per quanto emerge, a loro volta, praticherebbero un curioso silenziatore almeno con Trucioli.it. Unitamente, parrebbe, alle associazioni ambientaliste, almeno le più attive nella nostra provincia. Anche in questo caso, a scanso di equivoci, nessuno pensa a commistione di interessi. E forse siamo ancora in una fase di studio, di accesso agli atti per opportune verifiche ? Il giornalista invece non è un politico, deve dare conto di fatti di cui è venuto a conoscenza e nei limiti delle possibilità approfondire. Non abbiamo peraltro notizia se, sempre da parte di gruppi di opposizione, siano state presentante interpellanze, interrogazioni o mozioni da mettere in agenda in consiglio comunale. E non trattandosi di ‘materia riservata‘ potrebbero essere dati, in quella sede, i chiarimenti richiesti. La minoranza consiliare -divisa- è favorevole o contraria alle ‘torri’ ? Se ne lava le mani affidandosi al dissenso malcelato dell’opinione pubblica, almeno la sua maggioranza, a quanto parrebbe ?
Certamente è non frequente imbattersi in un business immobiliare di queste dimensioni e per di più in una città che è già stata abbondantemente e brutalmente saccheggiata, dal mare alla collina. Bisogna però aggiungere che chi ha legittimamente acquistato la villa sul mare (e parte di un’ex gelateria-monoblocco al piano strada) per realizzare il compendio edilizio non ha impugnato la pistola. Il progetto è passato al vaglio degli uffici comunali e della giunta dove non mancano i tecnici d’esperienza (vedi Melgrati). Non pare abbiano frapposto ostacoli, pur senza mettere il ‘cappio al collo’ a chi ha scelto di investire e sviluppare il ricco mercato edile alassino. Un genovese e due gruppi famigliari albenganesi, tutti all’insegna della solidità e quasi dell’anonimato. Non è gente che ama il palco, nè rischiare e fare il passo più lungo della gamba. Il vero ostacolo è ora nei primi provvedimenti del Tar, presumibile l’accoglimento o meno di una sospensiva del permesso a costruire e dunque dei lavori già in corso.
La volta scorsa avevamo dato conto che le quote della capofila Gimar Srl, sede legale in Largo Paganini ad Albenga, erano detenute per il 35% da Marco Casagrande e il 25 % da Giovanni Gerosa. Tutti di Albenga. Ci restava da chiarire a chi appartengono le quote degli altri due soci della stessa Gimar: GN Costruzioni Srl (25%) e Italpresse Srl (15%)
GN COSTRUZIONI S.R.L. ha un capitale sociale di 12 mila euro. E’ stata costituita il 16/01/2001. La società ha per oggetto: L’ESERCIZIO DELL’ATTIVITA’ EDILE IN GENERE E, PIU’ PRECISAMENTE, LA COSTRUZIONE, RICOSTRUZIONE, RISTRUTTURAZIONE, MANUTENZIONE E GESTIONE DI IMMOBILI. Giovanni Gerosa ha il 70 % delle quote azionarie e amministratore unico; il 30% è della consorte Giovanna Galdolfo, classe 1969, domicilio in Largo Paganini di Albenga. Gerosa come accennato detiene il 25 % della Gimar Srl che ha il permesso a costruire i box-garage.
Il quarto azionista: Italpress (15%) di Cisano sul Neva, zona industriale, ha un capitale di 100 mila euro, costituita il 6 gennaio 1984. Scopo sociale: GESTIONI MOBILIARI ED IMMOBILIARI, E COMPRAVENDITA DI ESSI. COSTRUZIONE, COMMERCIO ED INTERMEDIAZIONE DI MACCHINE UTENSILI E SIGNIFICATAMENTE MACCHINE PER VULCANIZZAZIONE. PRODUZIONE, LAVORAZIONE, COMMMERCIO ED INTERMEDIAZIONE DI ARTICOLI IN PLASTICA ED IN GOMMA, DERIVATI ED ACCESSORI, NONCHE’ NASTRI TRASPORTATORI ED OGNI ALTRA ATTIVITA’ ANNESSA, CONNESSA ED ACCESSORIA. Amministratore unico è Marco Casagrande che detiene il 58,6% delle azioni, il restante 41,4 sono Luigia Dall’Acqua, classe 1943, domiciliata in Albenga via Valle d’Aosta.
Una domanda sorge spontanea a proposito dei box che ad Alassio pare non conoscano crisi, nonostante i prezzi non siano ancora calmierati. E continua ad avere il vento in poppa anche la richiesta di seconde case, meglio se quasi in riva al mare. Ebbene cosa comporta scendere sotto il livello stradale in termine di costi e di rischi ? Diciamo che la profondità di scavo (box) è dettata da vincoli tecnico-economici. Più si scende, più è tecnicamente oneroso contenere l’acqua che penetra nello scavo, sia dalle pareti, sia dal fondo. In particolare il fondo scavo è quello più critico: se si abbassa la falda di diversi metri la sottospinta dell’acqua diventa veramente importante ed è necessario realizzare tappi di fondo, ancoraggi e altro. Pertanto di solito l’operazione sta in piedi dal punto di vista economico se non si scava troppo, a meno che non ne valga la pena in termini di ampiezza di superficie da scavare. Un esempio importante è quello dei box del Grand Hotel al di sotto di Piazza Partigiani. Una struttura pluri-piano che è scesa parecchio (3 forse 4 piani) in quanto la superficie era ampia e quindi il numero di posti auto conveniente quanto a ricavi dalla vendita. (L.Cor.)
COMPOSIZIONE SOCIETARIA DELLA GIMAR SRL INTERESSATA A REALIZZARE I BOX DI VIA ROMA (lungomare di ponente)
Gli interessi immobiliari (per le ‘Torri’) sono unicamente della società Barbagallo Costruzioni Srl, con amministratore unico il genovese Gian Luca Barbagallo e ci cui abbiamo dato conto lo scorso numero.
Una curiosità a proposito del cognome Barbagallo perchè siamo stati contatti da un ex esercente di locali pubblici di Alassio il quale ha descritto cosa gli sarebbe successo con tale geometra Barbagallo. Ignoriamo ovviamente se si tratti dello stesso nucleo famigliare. Con certezza non Gian Luca.
Il testimone era inquilino dell’imprenditore e gestiva una discoteca, nata come Salera, poi Palace (comprendeva lo stabile di un hotel), infine Kaos. La sala da ballo era stata anche gestita da tre soci tra cui un Galtieri. Quando è subentrata dopo qualche anno la persona che ci ha contattato si sarebbe ritrovata, a suo dire, in un ‘guinnes tutto italiano’. Con una sorte di blitz il locale raso al suolo, in poche ore, con le ruspe e questo sarebbe stato possibile perchè il proprietario deteneva legittimamente anche le chiavi e forse vantava crediti d’affitto.
Un palese caso morosità e una sorta di ‘giustizia fai da te’? Il contenzioso civile, allora, fu affidato a legali, tra cui uno studio legale di Albenga, ma non ebbe seguito. “Ho desistito e rinunciato – è la versione dello ‘sfrattato’ – a portare a termine ogni iniziativa in quanto Barbagallo avrebbe agito facendo prevalere il diritto di proprietà e detentore delle chiavi “. Era entrato in possesso del suo immobile per meglio farlo fruttare.
ALASSIO IL RAPPORTO TRA CULTURA E SOCIAL MEDIA: il sindaco esulta
COMUNICATO STAMPA – Mercoledì 16 novembre alle ore 11.30 nella sede dell’Istituto Salesiano Don Bosco di Alassio i ragazzi del Liceo ne hanno discusso insieme ai giornalisti e scrittori Luca Ponzi e Isa Grassano, al Sindaco Marco Melgrati e al Governatore Giovanni Toti . Con l’ascolto dei contributi podcast realizzati da Luca Ponzi,Gennaro Sangiuliano (neo ministro della Cultura), Alessandro Casarin, Luca Iaccarino, Marinella Venegoni e Luca Ubaldeschi (direttore del Secolo XIX).
Da anni ormai la cultura, e più in generale le suggestioni culturali, hanno sentito la necessità di essere sul web, di essere social, esattamente come lo sono la moda e la musica. Non facciamo l’errore di ritenerle pillole superficiali o solo curiosità. Piuttosto opportunità perché questa nuova consapevolezza ha segnato una svolta epocale non solo nel modo di intendere la cultura, ma anche in quello di usufruirne, rendendo i luoghi e i contenuti protagonisti attivi e facilmente raggiungibili da parte del singolo fruitore. Solo attraverso il digitale, infatti, è stato possibile creare un legame diretto tra il cittadino e le sue istituzioni culturali, favorendo un sano rapporto bilaterale fatto di proficui scambi. In tutto ciò i media la fanno da padrone ormai e i suoi protagonisti sfornano podcast fruibili in ogni momento della giornata. Questa è la filosofia che ha fatto nascere l’dea di chiedere a 5 grandi nomi della cultura dell’informazione di esprimersi in pochi minuti su un piano professionale ma anche personale.
Intervistati dal capo redattore del TG Liguria, Luca Ponzi, e lanciati sul web tramite i canali social della Città di Alassio e del Festival della Cultura le testimonianze di Gennaro Sangiuliano, Alessandro Casarin, Luca Iaccarino, Marinella Venegoni e Luca Ubaldeschi non solo chiudono con tutti gli onori la stagione culturale estiva di Alassio ricca di protagonisti del mondo della cultura a tutto tondo, ma hanno ispirato l’incontro all’Istituto Salesiano Don Bosco insieme a Luca Ponzi come presentatore, il Sindaco di Alassio, Marco Melgrati e, naturalmente, i ragazzi dei Licei Scientifico ed Economico Sociale dell’Istituto Don Bosco.