Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Albenga ha perso una grande occasione…io non ho perso la faccia. E Sanremo ha il tempio crematorio


“Ho letto, nei giorni scorsi, la notizia dell’inaugurazione del forno crematorio a Sanremo, in Valle Armea, nella zona cimiteriale, da parte delle autorità cittadine e del mio amico Vescovo Monsignor Tonino Suetta.

di Eraldo Ciangherotti

Albenga 17 aprile 2014- comunicato stampa di Rosy Guarnieri- “Forno ad Albenga? Non necessariamente”. Così si legge sul nuovo manifesto di Rosy Guarnieri, candidato Sindaco del centrodestra ad Albenga, presentato oggi e già affisso su tutto il territorio cittadino. E ancora: “la Regione deve indicare siti sufficienti a garantire le richieste dei cittadini, almeno nei capoluoghi di provincia”, prosegue il poster. “Interesse pubblico: sia garantito il servizio a chiunque ne faccia richiesta, senza doversi recare fuori Liguria”, conclude il manifesto, che presenta i simboli delle quattro liste a sostegno di Rosy Guarnieri Sindaco – Forza Italia, Lega Nord, Giovane Albenga, Scelgo Albenga – e lo slogan “il Sindaco di tutti, al servizio della gente!”. “L’interesse pubblico è uno soltanto: al cittadino deve essere garantito un servizio, e deve essere garantito sul territorio”, afferma Rosy Guarnieri. “Gli albenganesi che scelgono la cremazione, non possono essere costretti ad andare fuori regione, a Pisa, Firenze o Bra, causa di notevole disagio. Questo era l’interesse pubblico e il mio unico interesse: ricevuta una proposta, l’Amministrazione l’aveva presa in esame. E posso tranquillamente affermare che, di tutta l’Amministrazione, non ero io il maggiore sostenitore della pratica, che comunque consideravo valida, valutando tutti i pro e contro”. “Chi ha voluto strumentalizzare l’argomento lo ha fatto solo ai fini politici, come dimostrato dal fatto che molti componenti del comitato sono oggi distribuiti nelle varie liste, candidati Sindaco o candidati Consigliere Comunale, o attivisti e militanti sostenitori di alcune forze in campo. Non trovo corretto fare opera di disinformazione, cavalcare e strumentalizzare un argomento solo a fini politici personali. A tutt’oggi, fortemente pretendo che il servizio venga garantito a tutti i cittadini ingauni che ne facciano richiesta, sul territorio provinciale, o al massimo nella provincia confinante”, aggiunge. “Non è più sostenibile, visto l’aumento della richiesta, che i cittadini debbano subire i danni di oltre dieci anni di mancate scelte a livello regionale e populismo gratuito: la Regione provveda a indicare siti sufficienti per il fabbisogno, in tempi brevi. Il mio è sempre stato ed è tuttora uno spirito di servizio. Dire no senza proporre soluzioni non è il mio modo di fare politica”, conclude il candidato Sindaco di Albenga Rosy Guarnieri. ROSY PER ALBENGA

Un impianto costruito grazie a un progetto che ha visto la collaborazione tra pubblico e privato, e che mi ha fatto tornare alla mente il progetto di Tempio Crematorio che si sarebbe potuto costruire ad Albenga. All’epoca io ero assessore della giunta guidata dalla mai troppo rimpianta Rosy Guarnieri. Quando, in giunta, arrivò il progetto presentato dai privati nessuno, in linea di massima, sollevò obiezioni. Eravamo tutti convinti che la costruzione di un Tempio Crematorio fosse una cosa buona per Albenga e, soprattutto, per i suoi cittadini. Ad oggi, infatti, le famiglie che vogliono far cremare le salme dei loro cari sono costrette ad affrontare spese aggiuntive per trasferire i feretri in Piemonte. A questo si aggiungono i tempi di attesa per la cremazione, con comprensibile dolore per chi ha perso un proprio caro e deve attendere molto tempo prima di poterlo piangere in una definitiva sistemazione dell’urna.

Al Comune di Albenga la costruzione del forno crematorio non sarebbe costata nulla, anzi avrebbe portato benefici economici alle casse comunali. Non ci aspettavamo, devo essere sincero, una levata di scudi contro il progetto, soprattutto non ci aspettavamo una sorta di rivoluzione da parte degli agricoltori. La protesta, ne sono convinto, si basava su false informazioni, il punto centrale del comitato che si era creato si basava sulla falsa convinzione che i fumi del forno avrebbero inquinato le produzioni agricole, una baggianata, visto che i filtri e tutti gli accorgimenti tecnici avrebbero annullato, di fatto, le emissioni.

Dal punto di vista ambientale ritengo siano molto più inquinanti e pericolosi per la salute degli agricoltori e di tutti i cittadini i tanti fuochi che vengono accesi, senza alcun costante controllo, nelle campagne dove spesso, con la scusa di bruciare sterpaglie agricole, si inceneriscono anche altri scarti, di certo non vegetali ed innocui. Quella vicenda, inoltre, mi ricorda che schierarsi, essere coerente, difendere le proprie idee sono valori a cui non sono capace di rinunciare.

Mi spiego meglio. In quel periodo ero convinto, lo sono ancora oggi, che il progetto sarebbe stato un bene per Albenga e, sui social, conducevo la mia battaglia, anche con toni polemici nei confronti di alcune persone contrarie al forno crematorio. Due di queste persone, appartenenti a gruppi politici di estrema sinistra, avevano deciso bene di querelarmi, ma dopo aver trascorso diversi anni tra avvocati ed aule di giustizia, finalmente la vicenda giudiziaria si è conclusa, in Cassazione, a mio favore.

Ecco, se la vicenda del Tempio Crematorio mi ha insegnato una cosa, è che le battaglie, per chi amministra il bene pubblico, si possono vincere o perdere, ma l’importante è farle senza perdere la faccia.

Eraldo Ciangherotti, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale ad Albenga.

IL PROGETTO DEL FORNO CREMATORIO AL QUALE ALBENGA RINUNCIO’

NOTA DI TRUCIOLI.IT- Anche Loano rinunciò al progetto di un Tempio Crematorio nei pressi del nuovo camposanto in località Berbena, in quel caso sia esponenti della maggioranza di centro destra, sia del centro sinistra si trovarono uniti nel rifiuto perchè ‘si sarebbe danneggiato il buon nome turistico della città’.  Oltre che esalazioni  da inquinamento atmosferico. Entrarono in scena anche un paio di legali del mondo della politica che minacciavano ricorsi. E oggi tutti zitti e uniti nel rigoroso silenzio. I social ignorano? Hanno  memoria corta.


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