Lo stabilimento dell’Acqua minerale Santa Vittoria di Pornassio (vedi articolo de La Stampa a firma di Giulio Gavino del 3 agosto 2022) è la principale azienda di Pornassio. Merita considerazione e sostegno. Meno meritevole realizzare, in una vasta area privata, muri in cemento a vista e altri ricoperti da griglie verdi di ferro. Una ferita ambientale rispetto alla ‘ pietra vista’ assai diffusa sul territorio, storia del sudore e inventiva dei nostri avi.
Lo stabilimento che in origine era dei Contestabile di Pornassio (fabbrica di chiodi), poi passato agli imprenditori Bianchi di Sanremo, infine ai fratelli Balestra di Bordighera.
Non c’è dubbio, ci ripetiamo, quanto sia importante per l’economia del paese, della provincia di Imperia e della Liguria, ospitare un’attività che produce ottima acqua oligominerale, posti di lavoro, fonte di benessere. C’è da dire che anche la Santa Vittoria questa estate, quando aumentava il volume di lavoro, favorito anche dal gran caldo perdurante, e si richiedeva manodopera stagionale, ha incontrato difficoltà a trovare rinforzi e pare abbia dovuto ricorrere ad extra comunitari, persino un cittadino francese.
Ancora La Stampa del 6 novembre 2021 riportava: “Sono state 17 le aziende imperiesi che Cribis, la società che si occupa di gestione e recupero credito, ha insignito del certificato «Cribis Prime Company», il riconoscimento di massima affidabilità commerciale. E ancora: ” Tra i premiati figura la Santa Vittoria Srl, una delle due sole aziende produttrici di acque minerali rimaste in Liguria. Il riconoscimento, in questo caso, viene a premiare anche la capacità di aver saputo attraversare ben due alluvioni.
«Ne siamo usciti da soli – sottolineano i dirigenti della Santa Vittoria, Riccardo Ballestra amministratore delegato e Dino Ballestra legale rappresentante – senza ricevere aiuti o contributi esterni. Eppure in una delle due alluvioni, si è rotto il pozzo di Montegrosso Pian Latte, 80 metri sottoterra. Larga parte dei 12 chilometri di tubazioni per raggiungere lo stabilimento di Pornassio sono uscite fuori terra, rompendosi e costringendoci a sospendere la fornitura per le operazioni di ripristino. Poi abbiamo superato anche il covid-19 senza licenziare nessuno e mantenendo il fatturato».
In vista c’è un incremento degli spazi produttivi, dato che il Comune di Pornassio ha approvato un ampliamento di 700 mq, in cui sarà installata una nuova linea più performante, che permetterà di utilizzare bottiglie in plastica di peso inferiore, con 30% di materiale riciclato. Previsto lo scavo di un secondo pozzo, a Pornassio. La Santa Vittoria occupa 18 persone, oltre agli stagionali, e rifornisce la grande distribuzione (Coop e Conad, Lidl), con una marca privata presente in tutto il Nord Italia. «Il rammarico – concludono i dirigenti – è che non si valorizza il prodotto locale. Si potrebbe bere acqua del Ponente senza ricorrere a fornitori di regioni lontane».
Dato dunque per scontata l’importanza, in particolare nel contesto pornassino e dell’alta valle, c’è da chiedersi se sia una scelta oculata, in tema di rispetto ambientale e della sua tipicità, del decoro, realizzare utili e indispensabili nuovi muri di sostegno in cemento armato (dopo anche danni alluvionali) senza ricorrere a rivestirli di ‘pietra a vista’, come si possono ‘ammirare’ lungo la stessa statale 28, del Colle di Nava, ma anche una storica caratteristica che costeggia le strade comunali di Pornassio e non solo.
Nuovi muri di cemento e altri a tenuta di griglie di ferro, altri ricoperti con teloni verdi, ad opera della Santa Vittoria Srl che sono stati autorizzati dall’amministrazione comunale. Ignoriamo se siamo in presenza di vincoli ambientali e paesaggistici o meno (da qui la Soprintendenza). Non vogliamo fare deleteri discorsi in burocratese. E un nodo di tutela ambientale e rispetto di originalità storiche della vallata. Ovvero l’utilizzo della pietra (in antico solo a secco) per la costruzioni di muri, muretti, muraglioni a cui si sono adeguati amministrazioni pubbliche e privati.
Ma nel caso Santa Vittoria si tratterebbe di un precedente, nel momento in cui si consente da una parte, non si può eventualmente imporre ad un’altra. Poco cambia se siamo in presenza di un’attività produttiva, piuttosto che un singolo cittadino. La speranza è si possa trovare una soluzione nel rispetto dei muri a secco che vanta la Liguria. Ecco senza fretta, si potrebbe fissare una data temporale affinché muri e muraglioni realizzati dalla società Santa Vittoria vengono sistemati con decoroso rivestimento. Non siano solo un ammasso cementizio. Una scelta, una decisione che ora spetta all’amministrazione del sindaco Vittorio Adolfo. Pare ovvio che le autorizzazioni ai lavori siano tutte precedenti, con l’amministrazione Fossati che non era certo sospettata, nel caso specifico, di ‘conflitti di interesse’.
MENDATICA: BUONE NOTIZIE. MESSA IN SICUREZZA ARGINI ARROSCIA E ANTICO MULINO. CONSIGLIO COMUNALE SUI RINTOCCHI NOTTURNI DELLE CAMPANE.