‘Loano che legge’ plaude ai risultati raggiunti dalla squadra del sindaco Lettieri, da oltre 20 anni ‘inquilino’ di palazzo Doria. Un risultato positivo e lusinghiero. “Loano si dimostra una città capace di attrarre investimenti” scrive il primo cittadino leghista. E aggiunge: “Gli assessori sono la vera forza motrice”. Leggi anche: il vescovo mons. Antonino Suetta, loanese, plaude alla vittoria nazionale del centro destra.
IL SINDACO LETTIERI SULLA PAGINA FACEBOOK- “Loano si dimostra ancora una volta una città capace di attrarre investimenti anche nel settore dei servizi. Inaugura a Loano la nuova agenzia Autoscuola Olimpia, realtà consolidata dell’albenganese che ha scelto la nostra città come luogo da cui partire per la propria crescita. Walter e la sua famiglia hanno iniziato questa avventura 5 anni fa e con serietà, impegno ed attenzione ai clienti sono riusciti a ritagliarsi un’importante fetta di mercato. A loro un grande in bocca al lupo e benvenuti a Loano”.
Per la storia loanese aggiungiamo che la nuova attività commerciale ha occupato il piano terra dove un tempo era in attività il ristorante dell’albergo Koenig, già attivo negli anni ’60, quando la città contava 115 strutture ricettive. Chiuso negli anni 2000 con le sue 22 camere. Dava lavoro, a seconda della stagione, a 8-12 persone. L’immobile è di proprietà della facoltosa famiglia Casanova (storici imprenditori commerciali del finalese e già grossisti nel settore carbone e gasolio). Sono anche proprietari dei locali dell’ex dancing Cabana di Corso Europa.
LA VOCE DEL SINDACO LETTIERI:
ANALISI A 12 MESI DALL’ELEZIONE ‘PER MIGLIORARE LA NOSTRA LOANO’
IL VESCOVO DI VENTIMIGLIA-SANREMO, IL LOANESE MONS. SUETTA
SI SCHIERA CON IL CENTRO DESTRA PER LA VITTORIA ELETTORALE
Da Il Secolo XIX Imperia del 5 ottobre 2022
Polemica sulla recente intervista su Libero
Prima l’invito al voto, anzi al non-voto di candidati, partiti, programmi e proposte in contrasto con i “valori non negoziabili” della chiesa. Poi, a elezioni terminate, l’esultanza per il risultato elettorale, affidata a una lunga intervista apparsa sul quotidiano Libero nella quale il vescovo di Ventimiglia e Sanremo Antonio Suetta, ha attaccato aspramente la sinistra. Che ieri mattina, almeno la sinistra rappresentata dal segretario del Pd sanremese Maurizio Caridi, gli ha risposto per le rime. «Sono soddisfatto che il voto popolare – ha detto il prelato nell’intervista su Libero – abbia fatto emergere una sensibilità caratterizzante il nostro popolo e la nostra storia, segnati da una tradizione di umanesimo cristiano e dunque incompatibile con le esasperazioni espresse dalla cultura di sinistra. Essa ha sempre più disertato le vere questioni e necessità della gente per promuovere, anche con una certa violenza politica e propagandistica, pericolosissime ideologie, che pur riconoscendosi elegantemente dietro la difesa di presunti diritti umani, in realtà risultano disumane e foriere di forte negatività e cattivi frutti per la società». Una reprimenda contro «le diverse formazioni della sinistra, anche le più moderate e magari, a loro dire, vicine al mondo cattolico e che sono pericolosamente inficiate da quella dittatura del relativismo etico», bersaglio ricorrente delle riflessioni politiche e teologiche del presule. Infine l’interpretazione del voto per Fratelli d’Italia non come una protesta ma come «un risveglio». «Parole inopportune e incomprensibili – interviene per la segreteria cittadina del Pd Maurizio Caridi – considerato che viviamo in uno stato laico, garantito dalla Costituzione, in cui ruoli come quello di un vescovo devono essere testimonianza di imparzialità e rispetto della politica. Il tempo della contrapposizione ideologica è terminato da anni, e soprattutto oggi l’Italia è un paese civile, democratico e aperto. In ogni partito del nostro sistema democratico, c’è la presenza di uomini cattolici impegnati, che sono il lievito stesso della politica». Il vescovo della diocesi di confine non è nuovo a prese di posizione ben poco concilianti. Durante l’ultimo Festival di Sanremo aveva stigmatizzato «la penosa esibizione» di Achille Lauro che «ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del Battesimo in un contesto insulso e dissacrante». L’anno precedente se l’era presa con Fiorello che, in un duetto col “solito” Lauro, aveva indossato una corona di spine. Nella diocesi di Sanremo e Ventimiglia è meglio “lasciar stare i santi”, e soprattutto astenersi dal trasformare i riti sacri in mere consuetudini sociali. Proprio per richiamare l’attenzione dei fedeli verso la giusta dimensione della fede, il vescovo Suetta lo scorso 1 giugno ha sospeso per tre anni la presenza di padrini e madrine durante la celebrazione in chiesa di cresime e battesimi. A. F.