Scrive l’ex sindaco e capogruppo di minoranza, Renzo Brunengo: “A Pieve di Teco, il complesso monumentale di S. Agostino, una delle ricchezze da restaurare e valorizzare. Costruito nel 1478 con 24 pilastri in pietra nera, a due ordini sovrapposti di arcate, il più vasto della Liguria occidentale. Ora di proprietà del Comune.”
Brunengo aggiunge: “Pieve di Teco possiede un patrimonio di beni che per rilievo storico e culturale costituiscono non solo la ricchezza del luogo ma anche della popolazione della vallata e che dovrebbe diventare costante motivo di interesse e di attrazione nella Liguria di ponente”.
Pensiamo al Teatro Salvini restaurato nel 2002; al museo di Arte Sacra, nel complesso monumentale della Madonna della Ripa e dell’Assunta, restaurate nel 2004; alle Maschere di Ubaga, realizzate da famosi artisti contemporanei; agli stessi portici del Borgo che risalgono al 1400; al Palazzo Borelli, dimora dell’illustre filantropo pievese, il Senatore Ing. Bartolomeo Borelli (grazie a lui è stato realizzato anche l’imponente Castello Borelli di Borghetto S. Spirito) con gli originali arredi restaurati nel 2005.
Un’ulteriore riflessione di Brunengo: “In questi anni, in cui è possibile ottenere finanziamenti e contributi Europei di rilevante entità, il mio pensiero va soprattutto al Complesso Monumentale degli Agostiniani, ora in stato di abbandono, ed ai Portici, cuore pulsante della vita cittadina, nonchè al Palazzo Borelli, sede del Comune. Interventi di recupero e risanamento su questi immobili, sono di vitale importanza per il nostro futuro. Bisogna fare ciò che è necessario per inserire Pieve di Teco nell’elenco dei più belli e conservati borghi storici d’Italia”.
Quella di S. Agostino di Pieve di Teco, in particolare, è una lunga storia di oltre 500 anni che ha una stretta relazione con Papa Sisto IV, originario di Savona, proclamato nel 1471. Il 18 settembre dello stesso anno il papa inviava al Vescovo di Albenga la bolla “Devotionis constantia”, che autorizzava l’erezione di un convento in Pieve di Teco, per opera di Fra Battista Poggi. Ora questo autentico gioiello monumentale è di proprietà comunale.
Conclude Brunengo: “Credo di interpretare la volontà, il desiderio di tutti i pievesi sull’urgente necessità di procedere al recupero, alla ristrutturazione, al risanamento di questo patrimonio da destinarsi alla fruizione collettiva, alla vocazione turistica e commerciale di una Pieve di Teco che può fregiarsi, per antica bolla napoleonica, dell’appellativo di Città“.
Il monastero degli agostiniani, nel 1971, era stato destinato per diversi anni a sede della ‘Ragioneria’ (poi trasferita nella ex Caserma Manfredi che ospita poche classi); fu sottoposto a lavori di adattamento, ma che sarebbe importante restaurare, ripristinando, tra l’altro, gli antichi archi originali. Il complesso nel 1807 venne venduto ed acquistato da un gruppo di privati. Pieve di Teco ha vere e importanti potenzialità; urgono con interventi di assoluta priorità. Si pensi ad altri tesori storici come Madonna della Ripa e dell’oratorio San Giovanni che risalgono addirittura al 1200.
Purtroppo questa realtà, davvero unica, meriterebbe una costante opera di sensibilizzazione da parte dei mass media (Rai in particolare) e della classe politica. Un tema a cui dedicare energie e finanziamenti pubblici. Insomma, per essere chiari, non c’è soltanto la salvaguardia dalla costa a cui badare (con decine di milioni di euro, soldi pubblici). Non servono stanziamenti a pioggia per non scontentare nessuno e spesso senza dare conto dei risultati e di come è andata a finire. Oltre al proprio ‘bacino elettorale’, ci sono mille motivi perchè si possa creare un circuito virtuoso, tra il turismo di mare e quello culturale (dando valore ed attrazione) ad patrimonio storico dell’entroterra. Mille motivi per unire tutte le forze che siedono nei consigli comunali, provinciali, regionali e in Parlamento, al governo. Senza promesse da marinaio. E i cittadini hanno il dovere di ‘vigilare’, far sentire la loro voce, pensiamo ai giovani, al loro futuro (L.C.)
DECRETO DEL SINDACO del 30 agosto 2022- NOMINA DEI QUATTRO COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’AZIENDA PUBBLICA DI SERVIZI ALLA PERSONA “CASA DI RIPOSO SEN. BORELLI” A.S.P.
IL Sindaco Vista la nota prot. n. 3581 del 2904.2022 trasmessa dalla Casa di Riposo “Sen. B. Borelli”, con la quale il Presidente della suddetta Azienda Pubblica di Servizi alla Persona informava che il Consiglio di Amministrazione sarebbe scaduto in data 03.06.2022 e si chiedeva la nomina del Presidente e dei quattro Consiglieri; Dato atto che ad oggi il Consiglio di Amministrazione opera ai sensi del decreto legge 16 maggio 1994, n. 293, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 1994, n. 444; Visto l’art. 8 dello Statuto dell’ASP, approvato con Deliberazione di Giunta Regionale n. 1360 in data 11
novembre 2005, che prevede che il Consiglio di Amministrazione sia composto da n. 5 membri di cui 1 in rappresentanza della Regione e 4 in rappresentanza del Comune di Pieve di Teco, nominati dal Sindaco su designazione del Consiglio Comunale; Visto l’art. 6 del predetto Statuto che prevede che il Presidente viene nominato dal Sindaco fra i membri del Consiglio di Amministrazione indicati in rappresentanza del Comune di Pieve di Teco; Preso atto che con la Deliberazione di Consiglio Comunale n. 20 in data 27/08/2022 , dichiarata immediatamente eseguibile sono stati designati quali Consiglieri di Amministrazione della suddetta ASP i Signori: Alberto Bellotti (avvocato di Sanremo e già assessore provinciale con il Pdl ndr), Franco Brunengo, Marco Fueri, Paola Belmonti. Ritenuto di provvedere alla nomina e di individuare quale Presidente il Sig. Alberto Bellotti…;
IL CDA USCENTE ERA COMPOSTO DA: PRESIDENTE Dottor Achille Fontana, VICE PRESIDENDE Sig. Wolfango Belmonti, CONSIGLIERI : Sig.ra Maria Cristina Bonanato, Sig. Giovanni Allegro, Sig. Marco Fueri. REVISORE DEI CONTI Dott.ssa Paola Bordoli. Erano stati nominati il 03.06.2017 con scadenza il 02.06.2022.