Un improvviso malore in casa. Si è accasciato al suolo Vincenzo Catalano: a novembre avrebbe festeggiato 66 anni. Un personaggio impegnato nel sociale e nel sindacato. E’ stato funzionario Indap e per 30 anni, ora segretario, ora aggiunto, a livello provinciale, del comparto Pubblico Impiego Statale e Enti Locali. Lascia la moglie, due figli e i nipoti. Un vuoto anche nella neonata formazione politica ‘Insieme’ con ramificazioni nazionali e tra gli amici più cari.
Il veterano cronista che da 10 anni si dedica da volontario a Trucioli.it, si era preso un impegno che non ha mantenuto. Un’intervista a tutto campo a Enzo Catalano. “Ci sono problemi ed aspetti della vita pubblica di Savona che non sono mai stati approfonditi, sviscerati, soprattutto laddove ci sono interessi di natura edilizia ed aree edificabili. Cosa accadeva realmente alle Opere Sociali quando io ero nel Cda e dopo. Sarebbe utile che i cittadini sapessero….Non mi interessa lo scandalismo”. Un appuntamento via via rinviato da mesi. E che Vincenzo, sempre gioviale, allegro, educato, memoria storica cittadina, aveva sollecitato. “Dobbiamo parlarne, ci sono argomenti importanti da fare chiarezza e che nascondono forti interessi, inconfessabili per certuni….Ne avevo parlato con…. giornalisti ma invano….”.
E il 26 maggio scorso Catalano ha inviato l’ultimo articolo-intervento pubblicato da trucioli.it sulla politica ed amministrazione comunale di Savona (vedi…….) firmato da Coordinamento provinciale savonese di Insieme.
In precedenza Trucioli dava notizia: Savona, Insieme il nuovo partito (vedi trucioli.it….7 aprile 2022..)
Alle ore 11,30 di venerdì mattina il feretro sarà tumulato nel camposanto di Zinola.
QUANDO CATALANO ENTRO’ NEL CDA DELLE OPERE SOCIALI. SI DIMISE IN DISACCORDO CON CERTE SCELTE CHE NON CONDIVIDEVA. FU ANCHE SCAGIONATO DA UNA VICENDA CHE FINI’ ALLA CORTE DEI CONTI
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Vincenzo Catalano il 10 novembre 2020. Dalla sua pagina Facebook-
Il Consiglio di amministrazione delle Opere Sociali non dovrà restituire gli stipendi presi dal 2010 al 2012. Circa 200 mila euro di gettoni di presenza incassati in due anni e mezzo (dal luglio 2010 al dicembre 2012) che l’ex presidente e sei consiglieri dell’ente rischiavano di dover restituire in base alla legge del 2010 che vieta agli enti che ricevono sovvenzioni pubbliche di prevedere l’erogazione di paghe e indennità.
A chiudere la vicenda è stata la Corte dei Conti, che il 20 febbraio ha chiesto l’archiviazione della vertenza sulla presunta appropriazione indebita di stipendi dell’ex presidente Donatella Ramello, e dei consiglieri Massimo Fantoni, Piero Astengo, Carlo Cipollina, Antonella Brandone, Lorenzo Prando e Vincenzo Catalano. Le cifre erano così suddivise: circa 60 mila euro la cifra chiesta indietro all’ex presidente, che percepiva 1800 euro netti al mese, e circa 800 euro mensili per ogni consigliere, per un totale di circa 145 mila euro.
La contabilità dell’ente che in città gestisce case di riposo, immobili di pregio e di alloggi frutto lasciti, un patrimonio che si aggira intorno ai 30 milioni di euro, era nel mirino dei pm contabili di Genova, che tramite la procura generale, ad agosto, avevano chiesto l’invio della documentazione sulle delibere assunte sui gettoni di presenza. L’oggetto della lettera era «l’indebita erogazione delle indennità di carica al presidente e ai membri del Consiglio di aministrazione».
In base ai documenti presentati, che includono autorizzazioni della Regione e altri documenti contenenti norme emanate dal ministero, il Cda non avrebbe incassato indebitamente gli stipendi. Indennità che all’inizio del 2013 erano poi state azzerate. Da quel momento in poi è scattato l’adeguamento alla legge che parla di amministrazione a titolo puramente onorifico. E’ quello che dovrà fare anche il nuovo cda, che sarà nominato dal sindaco Federico Berruti nei prossimi giorni. Sarà sua l’ultima parola sui nomi del nuovo presidente e dei consiglieri, uno dei quali sarà deciso di comune accordo con la Curia. L’unico nome sicuro è Pietro Li Calzi (ex segretario psi, ora pd), per la Regione.