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Liguria e Basso Piemonte

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Andora pagine di storia. Le controverse fondazioni degli argini del Merula. La denuncia dell’ing. Della Valle e l’impresa Siniscalchi


Era marzo di 55 anni fa. La Settimana Ligure (19 -3 -1967) seguiva il progetto ed i lavori di arginamento del torrente Merula ad Andora. Con uno scontro durissimo tra l’ing. Rosario Siniscalchi la cui impresa eseguiva l’opera e l’ing. Emanuele Della Valle di Albenga che i nonni di oggi ricorderanno impegnato anche nella ‘guerra’ per l’arginamento del Centa. Ad Andora accadeva  qualcosa di curioso: mentre una pala meccanica tappava i buchi, l’escavatrice  scavava i fossi.

L’ing. Emanuele Della Valle di Albenga durante un incontro conferenza con l’on Aldo Amadeo di Imperia, deputato Dc, l’allora assessore provinciale avv. Simone Siffredi (Pri) di Alassio, il presidente della Camera di Commercio dr. Leopoldo Fabbretti (foto archivio Trucioli)

Ad Andora lo scontro, tra i due tecnici, verteva sul fatto che l’impresa era stata autorizzata a stabilire le fondazioni  degli argini del Merula  senza aver prima fissato quale dovesse essere il profilo definitivo del suo alveo. “Il guaio – denunciava Della  Valle – è che le acque si scavarono da sole  un alveo di gran lunga più basso  di quello previsto dai profondi studi del progetto Siniscalchi, e l’arginamento sta venendo giù (vedi fotografie) come un castello di carte? E le fotografie (qui sotto pubblicate)  stanno a dimostrare  come l’impresa Siniscalchi, e si può dire alle primissime ‘ pienotte’ del Merula, abbia dovuto, da una parte, ricorrere alla pala meccanica per cercare di ‘tappare i buchi’ (almeno fin dove poteva) sotto l’arginatura, e dall’altra alla escavatrice per ”scavare il fosso’ affinchè l’acqua dei campi, diventati dopo l’arginatura’non un pantano ma uno stagno’ potesse scendere al Meruala….”.

Torrente Merula la sottoscavazione della sponda arginata

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