Ceriale tutti con il vice sindaco Luigi Giordano promotore (e ‘distributore’ del modulo) di una raccolta firme per chiedere che l’unico Ufficio Postale torni ad essere aperto anche di pomeriggio. Nessuno invece pare preoccuparsi che a Peagna, con le sue bellezze, sia chiuso dall’estate 2019 l’unico bar con servizi. Solo colpa della burocrazia? O dell’assessore competente (Maineri?). E a Borghetto c’è chi mette il dito su un’altra ‘piaga’. La denuncia: “I vacanzieri dormono qui ma vanno a spendere a Loano”.
COMMENTI – Marilena Costa: Luigi, fai il giro anche a Peagna per favore. Sestilio Gori: Accettate le firme di chi ha 2a casa? La problematica è la stessa. Giordano: certamente anche seconde case. Gianni Fasano: OTTIMO, GIORDANO SINDACO ! Sara Santuccione: Grande Luigi fino a quando abbiamo tempo? Giordano: Almeno per 40 giorni. Francesco Pittella: Bar Sabrina…porta i moduli grazie…vogliamo contribuire alla raccolta delle firme….Graziella La Grotteria: Tutti i Bar ? Giordano: Ho cominciato stasera a portare i moduli domani passo da voi e altri.
E’ verissimo che a Peagna i veri peagnoli rimasti si contano quasi sulle dita di una mano. Che ad accrescere la disintegrazione di quella che era una laboriosa e coesa comunità contadina, con le sue tradizioni, i suoi agricoltori e pastori, persino un ex sindaco (Carlin Vacca) è stato l’allontanamento di fatto, anzianità inclusa, del compianto parroco (per 60 anni) mons. Fiorenzo Gerini. Che anche il Gruppo Amici di Peagna ha via via smarrito membri e forza propositiva, organizzativa. Si aggiunga che Peagna, rispetto al passato, per quanto poteva contare, non ha neppure più un rappresentante in consiglio comunale. E se c’è un consigliere delegato alla frazione non pare abbia peso e dinamismo, a prescindere da “Peagna sotto le Stelle‘ con Miss Eleganza. C’è da sorridere ?
Può una frazione decantata, ammirata, apprezzata anche da tanti turisti (il mondo web lo testimonia) e da chi ha comprato casa, non avere neppure un esercizio pubblico, punto di riferimento e di servizio soprattutto per i visitatori ? E non da un giorno…. Che in caso normalissimo di ‘bisognini‘, non potendo usufruire di locali WC, deve arrangiarsi. Cercare un angolino appartato. Il chiosco era gestito indirettamente da una ‘Pro Loco‘ che parrebbe tenacemente in sonno. Nella sua sede sul lungomare è rimasta solo una targa. Nella pagina Facebook le ultime notizie sono dell’aprile 2021, con una cronistoria, programmi e buoni propositi più che invitanti. “La Pro Loco di Ceriale nasce nel 1996 con lo scopo di: collaborare con l’Amministrazione Comunale per organizzare, promuovere e realizzare iniziative di interesse turistico e culturale; ricercare, attivare, promuovere e mantenere in atto tradizioni locali, con particolare riferimento a quelle legate alle espressioni artistiche e culturali; sviluppare l’ospitalità e stimolare il miglioramento della ricettività; fornire servizi di informazione turistica e culturale a carattere pubblico”.
Una scenografia da feste natalizie. Non ci sono solo le luminarie e gli angoli della cittadina resi più suggestivi. C’è pure un tratto del centro storico di levante ‘risparmiato’ (e privato) del tappeto rosso. Una scelta dettata dal risparmio, nessuno può ragionevolmente crederlo, dalla mancanza di materiale (tappeto), oppure dal fatto che quel tratto di pedonale più ‘diseredato’ di così non si può.
Da anni chiuse le ultime resilienti attività commerciali, ristorante – pizzeria compresi. L’ex sindaco Fazio, sui mass media, si era lasciato prendere dall’ottimismo, asserendo che con la nuova cittadella portuale, al confine con Borghetto, sarebbe sorta anche una discoteca per rilanciare commercio e turismo in una zona soffre una crisi finora senza sbocchi. Abbiamo già scritto che si era pure pensato (idea panzana) che vietando di trasformare i locali con le attività esistenti (allora) in ‘agenzie immobiliari’ si ridava slancio a pochi passi dal lungomare.
Non sappiamo se il Comune ha mai optato per mettere a punto, con l’ausilio di esperti di problematiche socio – economiche, strategie che possano offrire speranze ed opportunità. Forse da scommessa. Difficile ipotizzare, ad esempio, incentivi solo per quel tratto di abitato, quanto a Imu e imposte varie. E dai privati affitti meno cari di locali potenzialmente ‘commerciali’.
Va da se che i più penalizzati restano i proprietari degli immobili, soprattutto quelli al piano strada. Qui ci sono ancora portoni di magazzini dell’anteguerra. Difficile anche credere che non si possano tentare soluzioni anzichè arrendersi al fato, alla cattiva sorte.
Centro storico, almeno quel tratto in particolare, copia quasi perfetta di cosa sta accadendo nel cuore della vecchia Borghetto S. Spirito imbattuta ‘capitale’ delle seconde case vuote. Ceriale, almeno, rifiorisce quanto a dinamica e sviluppo commerciale, nel suo ponente. Con il suo primato di supermercati, persino l’unica concessionaria Ferrari- Maserati della Liguria. Un ponente in costante consolidamento ed espansione con il prossimo fine lavori della T 1 che tuttavia merita – e lo faremo – un capitolo a se stante perchè ci sono molti aspetti e verità taciute ad oggi e che invece la comunità ha diritto a conoscere. Poi restano sempre sulla carta i progetti immobiliari, turistico ricettivi dell’imprenditore cerialese Franco Fresia. Tutta colpa sua se abbiamo giù superato il decennio e tre amministrazioni civiche ? Sempre colpa della burocrazia e degli ‘amici degli amici’ di turno alla Regione Liguria ? (L.C.)