Il 27 dicembre 2021 l’Unione dei Comuni Alta Valle Arroscia ha nominato il nuovo consiglio composto da 15 componenti, 13 i presenti. Presidente riconfermato il sindaco di Pieve di Teco che al Secolo XIX ha dichiarato: “Troppo campanilismo ci rovina”. E il giornale aggiunge: “Entroterra abbandonato forse la colpa è anche dei suoi abitanti”. Sarà davvero così ?
IL VERBALE DELLA SEDUTA….
1 Alessandri Alessandro Pieve di Teco
2 Cha Tullio Aquila d’Arroscia
3 Cacciò Massimo Armo
4 Cacciò Giancarlo Borghetto d’Arroscia
5 Parodi Mauro Cosio d’Arroscia
6 Pelassa Piero Mendatica
7 Ferrari Marco Montegrosso Pian Latte
8 Fossati Emilio Pornassio
9 Rovere Marco Ranzo
10 Ceriati Federico Rezzo
11 Giliberti Paola Vessalico
12 Gallo Carlo Armo
13 Maffone Andrea Armo
14 Brunengo Renzo Pieve di Teco
15 Olivieri Oliviero Montegrosso Pian Latte
TOTALE PRESENTI 13, 2 ASSENTI.
Presiede il Sig. Alessandro Alessandri, nella sua qualità di Presidente dell’Unione. Partecipa alla seduta la
dott.ssa Roberta Ramoino, Segretario DELL’UNIONE, anche con funzioni di verbalizzante.
…. Il Presidente, quindi, dichiara aperta la discussione sull’argomento inserito all’ordine del giorno, premettendo che sulla proposta della presente deliberazione da parte: del Responsabile del servizio interessato, in ordine alla regolarità tecnica; del Responsabile di ragioneria, in ordine alla regolarità contabile, è stato espresso parere favorevole ai sensi dell’art. 49 del D.Lgs. n. 267/2000.
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE- Premesso che ai sensi dell’articolo 41 del Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, nella prima seduta il consiglio DELL’UNIONE, prima di deliberare su qualsiasi altro oggetto, ancorché non sia stato prodotto alcun reclamo, deve esaminare la condizione degli
eletti a norma di…..dichiarare la ineleggibilità di essi quando sussista alcune delle cause ivi previste, provvedendo secondo la procedura indicata dal successivo articolo 69;
Considerato che i signori consiglieri sono invitati ad indicare, qualora ne siano a conoscenza, gli eventuali motivi di ineleggibilità o incompatibilità previsti dalla vigente normativa in materia; Visto il verbale dell’ASSEMBLEA DELLE MINORANZE DELL’UNIONE, allegato alla presente deliberazione, dal quale risulta l’elezione dei consiglieri Olivieri Oliviero, Gallo Carlo e MaffoneAndrea, designati a rappresentare le minoranze dei Comuni dell’Unione; Vista la delega con la quale viene designato Ceriati Federico a rappresentare il Comune di Rezzo in seno al Consiglio dell’Unione dei Comuni dell’Alta Valle Arroscia;
Con votazione unanime e palese DELIBERA di convalidare la elezione dei seguenti Consiglieri DELL’UNIONE che hanno tutti i requisiti di eleggibilità stabiliti dalla legge, per i quali non esistono condizioni di incompatibilità: Ceriati Federico, Olivieri Oliviero, Gallo Carlo e Maffone Andrea.
Dal sito web dell’Unione si legge: “L’unione è nata con atto costitutivo del 5 novembre 2014, firmato nel Municipio di Pieve di Teco dai rappresentanti locali dell’alta valle Arroscia. Nella sostanza questa forma di unione dei servizi comunali riprende in buona parte ciò che già era di competenza della Comunità Montana Alta Valle Arroscia, soppressa dalla Regione Liguria nel 2008. L’esperienza di collaborazione tra tutti i comuni della valle ha vecchia data: risale al 1957, quando fu costituito il Consiglio di Valle. Alla data della sua istituzione è stata la seconda unione di comuni in provincia di Imperia e la quarta in Liguria. L’ente locale ha sede a Pieve di Teco e il presidente del consiglio dell’Unione è Alessandro Alessandri, sindaco di Pieve di Teco”.
Alessandri ha successivamente dichiarato a Ino Gazo de Il Secolo XIX: ” L’Unione dei Comuni funziona ma potrebbe funzionare meglio. Il cruccio di Alessandri si fonda su un problema logistico che riduce le potenzialità dell’Unione stessa. Dopo che ha sostituito con legge regionale le Comunità Montane. Se l’ente precedente forse peccava di centralismo – ha rimarcato il sindaco di Pieve – quello sostituito nasceva con altri difetti e riguarda la sovranità dei singoli Comuni a cui non vogliono rinunciare a favore dell’Unione, minandone così funzionalità ed efficienza.” Le conseguenze ? Secondo l’articolo del giornale è la solita annosa storia che ripete la voglia delle singole amministrazioni comunali di dare vita ad un ente in grado di essere più forte ed avere più voce almeno in ambito provinciale che però rimane scritto sulla carta.
Alessandri è molto esplicito e probabilmente non ha tutti i torti considerando i risultati complessivi anche se difficile dimenticare le severe critiche al suo operato ‘inetto’ che ha ricevuto in passato. “La voglia di campanile è la malattia che ci rovina – va giù duro il primo cittadino di Pieve – . L’Unione riesce a gestire soltanto alcuni ambiti importanti ma che si potrebbe ampliare”. Ricorda l’ambito sociale, il trasporto di alunni, le pratiche amministrative, la polizia municipale. Si pensi inoltre alle conseguenze nei due anni di pandemia. Ma per volontà comune – precisa- sono state affidate all’Unione il bando per le Aree Interne con l’assegnazione di importanti risorse finanziarie per la valle: un successo dovuto proprio all’associazione dei Comuni”.
L’autore dell’articolo commenta: “Un successo che, a quanto pare, non ha insegnato nulla ai sindaci interessati”. Alessandri: “L’Unione non agisce di ‘motu proprio’ ma soltanto su esplicita e dichiarata richieste delle amministrazioni comunali che, se non espressa, non attiva l’intervento dell’associazione”.
Vale a dire se ci sono molte lacune, ritardi, inadempienze e carenze, le colpe sono molteplici e sarebbe il momento di prenderne atto. Ma gli abitanti che colpe hanno ? Serve semmai un’opera di maggiore sensibilizzazione e confronto con i cittadini peraltro sempre più disillusi da decennali promesse e risultati di rilancio, di massicci investimenti, mentre leggo le stesse critiche dei sindaci sui ritardi ed insufficienza di finanziamenti pubblici rispetto ai bisogni reali e spesso urgenti e non si tratta solo di ‘somme urgenze’.
Sarà vero che nelle scelte elettorali non premiano competenza e meritocrazia, non favoriscono l’alternanza di partiti ed il rinnovamento della classe politica dirigente e di chi la rappresenta. Una sana democrazia dovrebbe sempre premiare i migliori. C’è poi il tema non secondario dell’informazione, non solo deve essere libera e non condizionata, ma informare compiutamente i lettori sull’attività degli enti istituzionali e dei suoi rappresentanti.
——
PIEVE DI TECO, DOPO 7 ANNI CHIUSA LA PESCHERIA:
L’EX CHEF DI CUCINA FABRIZIO ORA COMMERCIANTE SCRIVE:
“GRAZIE AI CLIENTI E….QUELLI CHE LAMENTAVANO L’ODORE..
ORA NON DOVRANNO PIÚ LAMENTARSI….”
E CI SONO ATTIVITA’ CHE CERCANO DI OFFRIRE UNA GAMMA DI PRODOTTI DEL TERRITORIO E NUOVI SERVIZI PER LA CLIENTELA. ‘SAPORI DEL CORSO’ di cui trucioli ha già scritto nel luglio 2020 (vedi…….)