Chi ha avuto la possibilità di avere nella propria libreria il volume ‘Mete d’autore in provincia di Imperia’, curato da Maria Teresa Verda Scajola, potrà leggere 5 testi dedicati a Pieve di Teco a firma di Mario Rigoni Stern, Mario Soldati, Francesco Gallea, Franco Bocchieri, Paolo Emilio Taviani. Un genuino borgo storico che dovrebbe presentarsi ordinato, curato nel decoro, capace di far gioire turisti provenienti da ogni dove. E qui possono ammirare i suoi tanti tesori, accoglierli e ricevere i complimenti. Dare loro la possibilità di parcheggiare, un’esigenza primaria e prioritaria per qualsiasi località che si rispetti.
Invece riproponiamo, a testimonianza e documentazione, uno scenario abituale in certe domeniche, festività, ricorrenze, manifestazioni. Il paese vittima, in preda, a parcheggio selvaggio e quasi sempre impunito. Non solo per i divieti di sosta, ma addirittura auto sui marciapiedi nei due sensi di marcia, sulla trafficata statale. Con persone anziane, bambini, mamme e carrozzelle, diversamente abili, costretti a deviare sulla strada, sfiorati dalle auto, moto, in preda al traffico, i rischi di provocare incidenti per gli stessi automobilisti e motociclisti.
Non è un’emergenza degli ultimi anni, non è un problema irrisolto dal tre volte sindaco geom. Alessandro Alessandri, ora Marcoscajolano. Non è testimonianza di perdurante incapacità di dare una risposta da paese civile. E’ miopia, affronto al più elementare buon senso di chi dovrebbe dare prova di saggezza e perseguimento del bene comune, nella prevenzione e nel rispetto della legalità. Una salto di qualità, senza bisogno di ordinanze choc e che in parte si erano coperte di ridicolo, di cui ne beneficerebbe l’ospitalità, il commercio, la qualità di vita, l’immagine che si da al visitatore. L’educazione civica che andrebbe a merito di tutti. E non è certamente solo trucioli.it ad invocare un cambio di passo, una generale presa di coscienza.
E cosa scriverebbe il prof. sen. scrittore, Paolo Emilio Taviani ? ‘Pieve di Teco vera e propria capitale della Valle Arroscia. Come un nobile decaduto questa decaduta capitale mostra i segni dell’antica prosperità nella colleggiata di San Giovanni Battista, maestosa come una vera e propria cattedrale, nel Teatro Civico più piccolo d’Italia, nel Chiostro degli Agostiniani, nel Palazzo dei Clavesana, e soprattutto nei portici antichi ed archi medievali, che preannunciano l’usanza del Piemonte poco distante”. Era il 2002.
Mario Rigoni Stern, ricorrono i 100 anni dalla nascita (Asiago, 1º novembre 1921 – Asiago, 16 giugno 2008……), è stato un militare ed affermato scrittore che rifiutò di aderire alla Repubblica sociale di Mussolini e fu deportato come IMI in un campo di concentramento a Hohenstein (oggi Olsztynek), in Prussia orientale. Scrive: Un’esperienza memorabile. Non pensavo affatto che queste montagne, queste valli potessero esprimere tali sensazioni. ….E invece trovo davanti a me terrazze e muri a secco quasi a 2000 metri di altitudine. Trovo paesi in luoghi impervi, trovo testimonianze di civiltà evolutissima con chiese, chioschi, porticati, ponti, in luoghi lontani e impervi. ….Nella ritirata di Russia ho avuto modo di affiancare superstiti del glorioso battaglione alpini ‘Pieve di Teco’ che andò decimato sia nella campagna dell’Africa Orientale nel 1935 sia in Russia nel 1942. La visita a Pieve di Teco è stata per me un tributo a tanti giovani compagni d’armi che a differenza di me non sono più tornati.
E Mario Soldati ((Torino, 17 novembre 1906 – Tellaro, 19 giugno 1999) è stato uno scrittore, giornalista, saggista, regista, sceneggiatore e autore televisivo italiano. Pieve di Teco ha un aspetto curiosamente composito, ligure e piemontese insieme: ligure tutto quanto precede il congresso di Vienna (1815), e piemontese tutto quanto lo segue.
E FRANCESCO GALLEA – Pieve di Teco deve il suo nome ad un termine greco bizantino TEICHOS (muro fortificato) e ha difeso intatto nei secoli il suo fascino segreto di luogo dello spirito. L’antico nucleo del centro storico ha mantenuto la sua originalità, indenne tra le complesso traversie del tempo.
ACQUETICO –
Piero Claveri – Dispiace vedere la decadenza di un patrimonio così importante forse occorrerebbe ripensare a un più proficuo utilizzo anche dei fondi della CEI e dell’8 per mille. Però li andiamo a toccare un tasto dolente perché occorrerebbe approfondire se veramente sono destinati dove servono oppure se vanno dove ci sono i poteri forti e interessi economici di cui la nostra pur bella valle Arroscia ne è sprovvista.
Giancarlo Rubini – E’ il Vaticano proprietario di questi immobili. Dovrebbe intervenire, ma loro , sono come i politici pensano solo ai soldi. Infatti la banca Vaticana e’ la più potente.
PIEVE DI TECO UNA DOMENICA NELLA MORSA CAOS DI SOSTA SELVAGGIA
I MARCIAPIEDI SUI DUE LATI INTERAMENTE OCCUPATI DA VEICOLI ED OSTRUITI AI PEDONI
SPARITE DA MESI,DALL’ASFALTO STRADALE
META’ DELLE STRISCE PEDONALI. PARADOSSALE ! VERGOGNOSO ! PERICOLOSO !