Nella seconda metà dell’Ottocento, si chiamava Piazza Commercio, ora Matteotti. C’era il “bar Piemonte“, con stallaggio per cavalli e nel 1902 ha cambiato nome in Caffè Pasticceria Balzola. Primo in Liguria diede vita alla moda dei caffè concerto, poi esplosa negli anni del boom turistico internazionale. E’ qui che si inventò i Baci di Alassio, con tanto di regio decreto brevettato nel 1919. I dolci ambasciatori della Città del Muretto nel mondo. Il gioiello della famiglia Balzola giunta alla quinta generazione e titolare di uno dei Locali Storici d’Italia nella città che ‘innamora il sole‘ (Graf).
Una bella, una buona notizia per Alassio e non solo. E’ nato il sito web caffè pasticceria Balzola: www.balzola.net. Non poteva deludere. Un’eccellenza nell’eccellenza. Un successo nel successo. Un viaggio a ritroso nella storia di una famiglia che ha fatto onore ed onora. Pionieri del turismo e dell’accoglienza ieri, coerenti testimoni e degni eredi del mestiere oggi.
“E’ il frutto di uno sforzo di molti mesi – confida Carlo Maria Balzola che dopo la morte di papà Pasquale ha preso il gravoso scettro del comando – , un impegno nell’impaginazione, nel reperire materiale storico di famiglia. Speriamo di essere riusciti a creare un sito dinamico che possa essere un concreto volano promozionale per i clienti e per l’amata Alassio.”
Che cosa cambia o cambierà rispetto al glorioso passato, quando il Caffè Balzola, tanto per citare un esempio pratico, in piena stagione estiva dava lavoro ogni sera ad almeno 50 addetti, tra baristi, camerieri, orchestrali, personale dello spettacolo.
Risponde senza esitazione Carlo Maria: “Balzola non cambia. Balzola si ammoderna, così avrebbe scritto l’amico di tanti, papà Balzola. E’ una grande gioia aver dato vita a questa testimonianza tecnologica dei tempi moderni, da tramandare. Dal 2 gennaio siamo anche sotto il giudizio continuo e costante di internet, recepire critiche e consigli con l’obiettivo di unire un glorioso passato ad una mentalità all’avanguardia. Questo è tutto il nostro sforzo, nel rispetto degli avi che ci hanno insegnato e lasciato tanto. Vorremmo tanto – conclude – condividere questa gioia con i veri amici”.
Il testo e le immagini descrivono, senza enfasi o retorica, il lungo, affascinante, lusinghiero e sudato cammino di un’azienda famigliare modello. Posta di fronte ai tempi moderni in cui le generazioni che mantengono la tradizione commerciale sono un’eccezione. Una medaglia di lungo corso da mettere in mostra.
Nel testo del sito si legge l’autentica ‘carta di identità’ dei Balzola story. Senza scandali e senza macchie da cronaca giudiziaria contrariamente a quanto è accaduto ad alcune delle famiglie più in vista di Alassio, dal dopoguerra. Una nota di cronaca doverosa perché questa città, ricca ed opulenta, ha finito spesso per brillare in vicende burrascose, in parte rimaste oscure, ricche di clamore e di paginate di giornali, riviste, reportage televisivi.
Finiti , nella smemorata coscienza collettiva, nello stesso calderone dei ‘gialli irrisolti’. Magari cittadini benemeriti da vivi e da morti, dimenticando fatti e misfatti, demeriti. E certamente i tanti meriti. La città come istituzione comunale non ha fatto, a sua volta, distinzioni. Ha dispensato onori ed onorificenze con eccesso di smemoratezza.
Fin qui la riflessione-constatazione del vecchio cronista di strada. Per tornare al sito web Balzola. “Da oltre un secolo – riporta – di padre in figlio al servizio del turismo e dell’ospitalità, con la passione di sempre. Una grande avventura iniziata da Pasquale Balzola.” Tanti i riconoscimenti istituzionali. Tra gli ultimi quello dell’allora ministro degli Interni Claudio Scajola, con la consegna della medaglia commemorativa in occasione dei festeggiamenti del 90° ‘compleanno’. Toccò al figlio Pasquale, stesso nome del fondatore, ricordare nel 2012 – prima della sua scomparsa il 2 gennaio 2013 – organizzare una semplice cerimonia per i 11o° anni. Nel rispetto della tradizione e del patrimonio storico culturale del Bel Paese.
Pasquale Valentino Balzola, nato a Villamiroglio nel 1876 e spentosi ad Alassio nel 1941. Quindi Rinaldo Balzola ( Villamiroglio nel 1911 e morto ad Alassio nel 1987). Infine Pasquale (classe 1942) mancato quest’anno.
Impossibile non dare conto di alcune note significative del “curriculum”: il fondatore è stato l’inventore dell’Amaro Saraceno e dell’Aperitivo Balzola. Si trasferì giovane nelle Americhe e tornò ad Alassio per rilevare il Bar Commercio, accennato all’inizio. Il figlio Rinaldo, figura straordinaria per chi ha avuto modo di conoscerlo. Tra i fondatori e soci sostenitori della Fipe (Federazione pubblici esercizi), nel 1946 divenne commendatore su nomina del re. E’ stato pasticciere della Real Casa. Diede grande impulso ai baci di Alassio, quando la cittadina era meta dell’eccellenza del turismo, inglese e del nord europa soprattutto.
Il commendator Rinaldo tenne a battesimo sia l’esordio dei caffè concerto, sia un inesorabile e poco felice declino. Le chiavi di lettura possono essere diverse. La più accredita è quella che con l’avvento del turismo di massa, la trasformazione in città dormitorio-gruviera delle vecchie dimore dei centri storici. Cemento e mattoni laddove c’erano tradizionali coltivazioni, ammassando palazzi e palazzoni in spregio ai servizi comuni (aree di verde pubblico e parcheggi, con scandaloso divario). Certo, hanno creato ricchezza, sviluppo impetuoso e qualche fortuna. Ma la storia ci documenta che si è impoverito il tessuto socio-economico. Spariti migliaia di posti di lavoro negli alberghi, ad esempio. A favore di imprese edili con manodopera mordi e fuggi.
Ebbene Rinaldo, confermano i ritagli stampa, fu bombardato da un crescente corrente di pensiero che ha fatto battaglie di ogni genere per mettere la ‘sordina’ ai caffè concerto veri. Opposti interessi finiti in conflitto. Da una parte il lavoro, dall’altra chi in vacanza pretendeva pace e relax già dopo le 23- 24. Aveva pagato a peso d’oro un mono o bilocale. Esposti, denunce, petizioni, cause civili e penali.
Un susseguirsi di eventi che hanno fatto da battistrada . Alla fine della favola non c’è stata più distinzione tra gli eccessi, le aree destinate a manifestazioni ed attività canore-ricreative e le zone urbanizzate che reclamano il rispetto delle norme ‘antirumore’.
Dopo Rinaldo è seguita l’impronta del figlio Pasquale impegnato nel rilancio del caffé pasticceria, nel promuovere l’edizione annuale della consegna del Bacio d’argento , intraprendendo la creazione-esposizione dell’oggettistica, in sintonia con lo stile del locale.
Nel terzo secolo resta immortale il motto “Eccovi Alassio che innamora il sole“. Resta incisa nella storia cittadina e della riviera l’esistenza dei Balzola, i loro ‘baci’ approdati al Quirinale, annoverati tra le specialità dolciarie italiane, con l’antica ricetta di maestri pasticceri. Il nuovo secolo con la gioia di nonna Maria Teresa Verda che ha già potuto festeggiare, tra i suoi cari, le 70 primavere e oltre 70 anni di attività.
I Balzola, nel terzo secolo, n0n hanno sicuramente bisogno di pubblicità, semmai testimoniare il loro passato straordinario, da persone straordinarie e di cui si parla pochissimo.
Luciano Corrado