Chi ha seguito dal 1966 le elezioni comunali del ponente ligure, Loano inclusa. E l’ha fatto nei panni di collaboratore prima (con La Settimana Ligure), poi da giornalista (con Il Secolo XIX), continua a leggere, imparare, confrontare, ascoltare, sfogliare l’archivio personale, testimoniare.
di Luciano Corrado
Loano che non ha mai riservato grosse sorprese, né tradito le previsioni della vigilia. Neppure quando ci fu la prima vera rottura nel sodalizio dell’epoca, ovvero il dominio della Dc e dei suoi alleati. E poi con la frattura, scontro durissimo, tra due alleati: Angelo Vaccarezza e Franco Cenere, la sfida perdente del delfino Remo Zaccaria.
La defezione del comm. Felice Elice: con coraggio ruppe l’alleanza con i democristiani dominanti, assai sensibili ai cementificatori e sponsor di un piano regolatore su ‘misura’, pur non essendo un compagno o un ‘camerata’. E che da umile garzone loanese arrivò ad essere un borghese e facoltoso imprenditore di successo nel settore dei fornitori navali (tra i maggiori d’Italia con sede a Genova, uffici a Napoli e Venezia e in Sud America); dava lavoro anche a molti concittadini, soprattutto di Verzi. Per uno strano destino morirà in povertà, tradito da un fidato collaboratore finanziario. Si trattava di un infiltrato dei servizi segreti e massone.
Una giunta, quella di Elice, come abbiamo già scritto, che vedeva sui banchi della minoranza Dc, socialisti unificati, liberali; la maggioranza formata da indipendenti della lista La Palma, alleata con l’esponente del Psiup, avv. Ezechiele Stefano Carrara Sutour (vice sindaco ed assessore), l’appoggio esterno di due consiglieri del Pci: Nicola Siccardi (papà di Gianni, a sua volta eletto consigliere giovanissimo, già candidato sindaco, capogruppo dimissionario del Pd per motivi di salute) e Giovanni Mandillo. Di quel consiglio comunale sono ancora in vita il dr. Antonio Garibbo (dirigente d’azienda in pensione e che sarebbe stato un ottimo sindaco per competenza, meritocrazia, assenza di conflitti di interesse o di ‘comunioni elitarie’), l’ultra novantenne agricoltore Giacomo Orso, l’avv. Mario Rembado (ex sindaco). Altro decano in vita l’ing. Nicolò Elena, che proprio per la sua attività nel settore dell’edilizia e progettazioni fini ben presto in rotta di collisione con Elice già nel suo primo mandato.
In vita l’avv. Carrara che ha poi ricoperto, con grande dinamismo ed impegno, il ruolo di ‘difensore civico’.Utile sarebbe rileggere quelle relazioni. Non si è mai lasciato convincere, invece, da presentarsi candidato sindaco, con una più che probabile svolta nel governo loanese e di conseguenza nelle scelte di programmazione, pianificazione, sviluppo. Parliamo dell’alternanza al potere molte frequente in gran parte delle democrazie mondiali. Dove si può eleggere un primo cittadino senza lacci o laccioli, magari senza dover ubbidire a lobby, ‘parrocchie’, consorterie, senza obblighi di ‘riconoscenza’ per le più svariate ragioni, a volte inconfessabili.
Una premessa pare d’obbligo. Non ci sogniamo di fare di ogni erba un fascio, mettendo alla berlina partiti politici e tout court chi li rappresenta. C’è chi ha militato in quattro o cinque schieramenti, c’è chi ha cambiato alleati ed alleanze, c’è chi rappresenta più o meno certe lobby ed interessi o è quasi sempre salito sul carro del vincitore.
La città alla fin fine è lo specchio abbastanza fedele di come è stata amministrata, dei traguardi raggiunti, e non, ma anche dei suoi elettori. Un primo aspetto che è finito in sordina, è la sciagurata perdita dell’industria alberghiera (con i suoi preziosi posti di lavoro annuali e stagionali), con la stagione turistica che iniziava a Pasqua e si concludeva a fine settembre, primi di ottobre. E con dicembre, proprio a Loano unica città con Bordighera, arrivava la stagione invernale che si protraeva fino al marzo. Loano con i suoi pomeriggi danzanti, la terza età, persino motivo di interesse delle Tv nazionali con inviati speciali.
E perchè tacere che Loano ha perso pure mille residenti e le concause ? E la sorte dei giovanti migranti loanesi (laureati, diplomati, specializzati), in cerca di lavoro, che sono moltiplicati ? Dove finisce la maggioranza, per fare un esempio, dei diplomati dell’Istituto Falcone e dell’Alberghiero ?
Loano e il consumo di suolo (al 2018) è salito al 19,4 % su 261 ettari, al 26° posto in Liguria. La manna dell’Imu della seconda casa: nel 2012 ammontava a 12 milioni e mezzo, i milioni derivanti dalla Tari- Tasi e dagli oneri di urbanizzazione. Loano città ricca, si legge. Il ‘patrimonio’ delle auto ha superato quota 10 mila, i contribuenti che hanno denunciato redditi da 70 a 100 mila € sono soltanto 126 e 96 oltre i 100 mila euro. Tra le categorie più ‘povere’ figurano gli stabilimenti balneari che alcuni partiti Lega, Fratelli d’Italia, Cambiamo con Toti, frange del Pd, fanno a gara a ‘proteggere’ contro l’Europa ‘ladrona’. Ci sono tante famiglie che hanno davvero difficoltà ad arrivare a fine mese, pagare l’affitto, la luce ed il gas ( 695 ‘stacchi’ è l’ultimo dato disponibile). Ci sono i sussidi, è vero, ma l’emarginazione rimane in agguato.
Oggi attività alberghiera tradizionale decimata e in seria difficoltà chi ha resistito. E’ vero sta andando meglio la stagione in corso ma i motivi sono noti: il Covid, le ferie ‘in casa’ anzichè all’estero. La prova del nove ? Le seconde case occupate come non era mai accaduto. Con la morte degli hotel, il boom della casa al mare, è seguita l’esplosione delle agenzie immobiliari. E non solo a Loano che sono 64, dopo Savona (101) e Alassio (72).
Si assiste ad un costante impoverimento della qualità, ovvero della capacità di spesa del turista. E ancora, la clamorosa (presto ignorata) scelta dell’imprenditoria locale e non, di ignorare non per capricci la ‘zona alberghiera delle Vignasse’ dove negli annunci iniziali (oltre 20 anni fa) dovevano sorgere una dozzina di hotel e residence, da 4 e 3 stelle, in simbiosi con il grandioso porto turistico e retro-porto. Invece ecco la difficoltà nella stessa mega struttura portuale di creare un volano virtuoso al commercio, a conferma che le illusioni prima o poi arrivano alla resa dei conti. Nella cittadella portuale si sono alternati oltre una ventina di operatori e chi resiste ha le spalle ‘coperte’ o non ha fatto il passo più lungo della gamba. Come dimenticare il mitico ristorante della famiglia genovese Zeffirino, gli annunci esultanti all’apertura de Lostecco, 300 mq. 25 dipendenti (ignorata dai media la chiusura e il trasferimento in piccolo sul lungomare di ponente a Borgio Verezzi). Tra i più importanti ‘abbandoni’ il Sushi, Revolution, Barracuda, fino al mitico Sestante. Molti spazi rimasti desolatamente vuoti. E per la fortuna di Loano e del comprensorio c’è una proprietà solidissima (Unipol Sai, assicurazioni e banca).
Per concludere, sperando di non essere stati noiosi e ripetitivi. Il giudice finale di dove siamo arrivati (a Loano) e quale sia il grado di benessere, qualità di vita (quanto CO2 produce il caotico traffico in centro città e Aurelia ?), resta l’elettore. Che, la grande nota dolente, dovrebbe essere compiutamente informato sull’attività della ‘casa del cittadino’, il Municipio. I consigli comunali si tengono quasi senza ‘spettatori’, l’informazione è quella che passa l’ufficio stampa del Comune, affidato alla Edinet Srl di Pietra Ligure che pubblica Ivg.it, il quotidiano on line più letto in provincia di Savona e soprattutto a Loano. Non sarà casuale se fino ad oggi, lo schieramento dato per vincente (Gruppone del centro destra, Lettieri sindaco), ha riservato la pubblicità elettorale a pagamento a Ivg.it e pare che l’estensore materiale delle note stampa sia Luca Berto ‘inquilino’ abituale per lavoro di Palazzo Doria.
Tutto da gettare ? Tanto da apprezzare, riconoscere ? Ogni comunità, succede con frequenza, ha il ‘governo’ e gli amministratori pubblici che si merita. E non c’è solo la maggioranza, c’è l’opposizione, la sua capacità di incidere e promuovere il suo operato. Non bisogna dare fiducia a Tizio o Caio ? Essere riconoscenti per ‘grazia’ ricevuta ?Neanche per sogno. C’è semmai da tifare per i ‘migliori’, per chi si è guadagnato più credibilità, non per le promesse che sbandiera, ma per le capacità ed i risultati raggiunti. Anche nel mestiere, nella professione, nell’attività svolta. Sempre fortuna e salute permettendo. Per quanto è stato capace di realizzare nel cammin di vita: vuoi negli studi, nelle scelte esistenziali, nel lavoro. Quale sia il bagaglio di conoscenze e mete raggiunte, credibili ed affidabili. (non ci riferiamo a credenziali politiche o massoniche che oggi nella nostra zona vanno per la maggiore in circoli ristretti). I veterani del ‘Palazzo’ hanno rispettato le promesse e se no, si sono scusati, hanno spiegato le ragioni ? Oppure hanno scelto di tacere confidando nel ‘dimenticatoio’ dei più ?
La speranza del vecchio cronista che non ha più nulla a cui aspirare o competere, è nella vittoria della meritocrazia e delle doti da mettere al servizio della comunità. Partendo dal presupposto che l’onestà di chi ti chiede il voto sia un bagaglio acquisito da tutti. Senza distinzioni. E per concludere vale sempre quel detto: vinca il migliore. A Loano è sempre andata cosi ? C’era e c’è bisogno di rinnovamento ? Il giornalista ha la responsabilità di non tacere le notizie, senza chiedersi chi possano essere i beneficiari o i danneggiati. Meglio se il cronista è pure dotato della capacità di coinvolgere i suoi lettori. E se, ad esempio, fa sorridere ascoltare Matteo Salvini (tornerà per la terza volta a Loano venerdì 17 alle 21,30), dalle Tv nazionali, ripetere che in Italia, nelle piccole città e paesi, nessuno vuole più fare il sindaco per i rischi giudiziari che corre per un preteso abuso d’ufficio. Per il cappio e invadenza della burocrazia e dei burocrati. Se lo dice un rappresentante di partito che è stato al governo e all’opposizione (e fa politica) da quando era giovincello, c’è da crederci !?
O forse si potrebbe condividere quanto si legge dalla ‘Zanzara della Valmaremola‘: “E’ ora di cambiare mentalità, è ora di guardare alle prossime generazioni e non solo alle prossime elezioni”.
Luciano Corrado
Da SavonaNews – GIOVANNI TOGNINI, 34 ANNI, IMPRENDITORE E COMMERCIANTE: “Il nostro è un
progetto per portare avanti idee molto chiare, semplici e utili al nostro comune – spiega – ripartire dalla completa rivalutazione del decoro urbano, dalla pulizia del paese, da un regolamento del commercio che vada a incentivare le botteghe locali e il ‘Made in Italy’ con il quale tutti si riempiono la bocca ma senza rispettarlo e aiutarlo; incentivi alle aperture di nuovi negozi andando incontro con le tasse comunali, rispetto e regole chiare per attività mal gestite dietro situazioni mai troppo chiare con persone che vi lavorano in situazioni non coerenti con i criteri che le norme richiedono. Sicuramente, quindi, una riqualificazione di Loano partendo da punti molto semplici: dobbiamo riportare l’amministrazione in mezzo ai cittadini, far capire che l’amministrazione è tra la gente e lavora per la gente”.
“Siamo una lista civica, all’interno ci sono 16 persone più il candidato sindaco, tutti con le proprie idee ma che si mettono in gioco per il paese – prosegue Tognini – ragionamenti chiari, idee concrete, senza pensare troppo ai grandi nomi e alle passerelle che ritengo abbastanza inutili in questo momento visti i problemi importanti che abbiamo sul territorio. Cosa mi ha spinto a intraprendere questo percorso? Sono nato in una attività storica di Loano e credo che negli ultimi anni la nascita di una quantità infinita di bazar, negozi assolutamente non caratteristici e non locali sia una delle grandi spinte che mi ha convinto: serve un regolamento chiaro del commercio, far rispettare le regole e incentivare i loanesi o i cittadini di località limitrofe a investire in attività commerciali del paese è un mio sogno, un mio obiettivo, per il quale metterò tutto me stesso affinché vada avanti”.
Da SavonaNews – JACOPO TASSARA, consigliere comunale (capogruppo) uscente: “È arrivata la fine dell’amministrazione Pignocca, è arrivata la fine di un’esperienza che mi ha dato tanto su diversi fronti ed è giusto e doveroso ringraziare tutti quelli che ne hanno fatto parte, sia in maniera positiva che negativa. Tra tutto quello che trapela in maniera ufficiale o meno, è corretto che vi racconti il dietro le quinte degli ultimi cinque anni di amministrazione Pignocca e la vera natura della lista ‘Nuova Grande Loano – Piccinini Sindaco’. Hanno parlato in tanti, ora parlo io“.
Tassara spiega: “I primi quattro anni circa si possono riassumere in una giunta che, giustamente, porta avanti idee politiche, e non, senza quasi aver mai cercato un confronto, costruttivo, con il resto della maggioranza. Si riassumono in un sindaco lasciato solo ad amministrare diverse problematiche, più o meno gravi, di Loano, in assessori che non vedono al di là del loro naso, senza mai prendere un rischio, quel qualcosa in più che potrebbe ridare la svolta a Loano; e in una restante maggioranza tagliata fuori dalle decisioni e dalle discussioni“. “Più e più volte si arrivava a scoprire pratiche, o soluzioni prese dalla giunta tramite articoli sui giornali locali e mai direttamente da chi di dovere” aggiunge amareggiato nella sua narrazione, fino ad arrivare all’ultimo anno dove “i malumori aumentano, la difficolta di convivere con certe ideologie ed atteggiamenti diventa insostenibile e più o meno ad inizio 2021 nasce il ‘Gruppo Misto’ di cui risparmio la storia di come e perché sia nato concentrandomi sulla sua composizione“.
“Inizialmente composto dal sottoscritto, da Francesco Paganelli, Luana Isella e Noemi Casto, viene poi integrata l’assessore Rocca, con richiesta ufficiale presentata alla Segretaria comunale e firmata in primis da me come capogruppo del Gruppo Misto e dagli altri componenti. Da lì si inizia a ragionare su soluzioni alternative ad un continuum attuale, vista l’impossibilità e la dichiarata difficoltà di lavorare e convivere con l’attuale giunta più e più volte ribadita da tutti i membri del gruppo misto” prosegue. Si tratta quindi “a grandi linee, di ciò che è poi culminato con la nascita della lista che sostiene Piccinini sindaco“.
“Prima di parlare però dell’attuale lista, vorrei puntare l’attenzione sulla composizione del Gruppo Misto – sottolinea l’attuale capogruppo – Come ben saprete, siamo stati accusati di incoerenza, di andare con i ‘comunisti’. Ecco, per il primo punto direi che qui gli unici coerenti che hanno mantenuto una linea di pensiero che coincidesse con parole e successive azioni da un certo punto fino ad ora siamo noi, Tassara, Casto, Isella, Paganelli. Un membro ha cambiato idea recentemente, probabilmente raggiunto da un’epifania“. “Passando per il secondo punto ci colleghiamo all’attuale lista Piccinini sindaco. Se non sostenere la Lega e un centro destra che non esiste più, ma vive all’ombra di un partito estremista, significa essere ‘comunisti’ o di sinistra – afferma Tassara – qui c’è qualcosa da ripassare nella distinzione di partiti“.
“Quello che non si accetta è che non c’è bisogno di avere una bandiera sotto cui stare per amministrare un paese, le idee, le persone sono quelle che fanno la differenza. Non c’è più bisogno della politica fine a se stessa, bisogna raccogliere persone e idee che portino un valore aggiunto al paese. Questo è quello che vuole fare e sta facendo Jimmy Piccinini: scegliere persone volenterose, alcune con un orientamento politico di centro destra, altre di centro sinistra, preparate, con a cuore il bene di Loano e non la mere politica di palazzo, che fa tante parole ma poi fatti pochi” ribadisce Tassara. Concludendo: “Sfortunatamente la mia vita professionale non mi permette più di partecipare attivamente alla vita amministrativa di Loano, ma è ora di un cambiamento e di sostenere una squadra che non ha una bandiera politica, ma ha persone preparate e piene di idee. Una vera lista civica che lavora per voi e per Loano”.
CEPOLLINA: Politico per passione.
cittadino di “Cambiamo! con Toti“, per la Città di Loano. A lei è stato affidato il compito di coordinare le prossime elezioni che porteranno al cambio dell’Amministrazione comunale il 3 e 4 Ottobre prossimi. Questo sarà il primo step del percorso che avrà come seconda tappa il congresso che, con ogni probabilità, avrà luogo in autunno.