Il Secolo XIX ha pubblicato giorni or sono, con grande evidenza, gli stipendi dei primari e dirigenti della nostra ASL ed osservo che sarebbe stato utile fare contestualmente un confronto con gli emolumenti percepiti dai nostri burocrati locali e così ci saremo accorti di cose interessanti. Per esempio: il manager della sanità savonese – che governa una “aziendina” con quasi 4.000 dipendenti – e con difficoltà gestionali non di poco conto – guadagna meno del segretario del Comune di Savona !
Il compenso medio dei dirigenti è al livello della maggior parte dei primari, e talvolta li supera abbondantemente.
Il dirigente comunale che cura i giardini guadagna quanto un chirurgo che magari ha anche docenze universitarie ed è chiamato a fare il relatore a convegni e conferenze . Come dire alle stesse complessità di incarico stesso livello retributivo !!!!! Ed i rischi professionali ! E delle difficoltà per divenire primario ospedaliero paragonate a quelle per diventare dirigente ( magari senza concorso ! ).
Meglio non parlarne !
Si dirà che i primari possono esercitare la professione fuori l’orario di lavoro spesso con lauti guadagni. E’ vero, ma ciò è possibile anche per i funzionari che, se autorizzati, possono fare altrettanto come per quell’ingegnere che, nonostante assunto a tempo pieno in Comune (assunto a chiamata diretta ! ), a tempo perso anche dirigente in una società pubblica con un compenso di 80.000 euro annue (€ 200.000 all’anno complessivamente, non male ! )
Un Comune con poco più di 60.000 anime ha 9 dirigenti con un monte retribuzioni di oltre 900 mila euro a cui se si aggiungono gli oneri riflessi si arriva quasi a raddoppiare il costo. Bella sommetta, non c’è che dire anche in considerazione che la dirigenza ha contribuito con la classe politica a far lievitare il debito del Comune a qualche cosa come 100 milioni di euro !
Un blog locale riportava tempo addietro che << l’ufficio studi della confederazione artigiani di Mestre ha pubblicato la tabella dei comuni capoluogo più indebitati, con il Comune di Savona, 13.mo assoluto in Italia, con un debito per abitante di ben 1.166 euro e un buco sulle entrate correnti del 159% (incassa 1 euro e ne spende 1,59) non ci risulta abbia organizzato grandi opere pubbliche negli ultimi decenni, vale a dire ai tempi d’oro del sindaco Ruggeri e del suo successore Berruti >>.
L’articolo si domandava in chiusura da dove potesse sorgere questa voragine . Bella domanda anche perché oltre che non fare opere ( Aurelia bis per esempio), ha rinunciato al progetto “Metro Bus ” che doveva collegare Savona a Vado Ligure ( con indiscutibili vantaggi se non altro in campo ambientale ! ) buttando a mare 2 milioni di euro di progettazioni, ha rinunciato alla discarica pubblica di Cima Montà, dopo aver fatto predisporre ed approvare progetti per il suo ampliamento, con in costo per la collettività savonese di 4 milioni di euro per oneri di abbattimento per la discarica dismessa e con una maggior spesa ogni anno di circa 1,5 milioni di euro per depositare i rifiuti a Vado Ligure in una discarica privata ( la raccolta differenziata non si fa perché mancano le risorse finanziarie ! ).
Così tanto per fare qualche esempio !
Bravi i politici, ma bravi anche i dirigenti che – ben pagati – hanno dato il loro prezioso contributo per lo sviluppo della nostra città e della nostra provincia !
Luciano Locci