Negli anni ’60 l’ing. Osvaldo Molle è stato vice sindaco e componente della Commissione edilizia. Eletto in uno schieramento di centro destra. Lui giovane esponente del Partito Liberale Italiano, con Giovanni Malagodi segretario nazionale e in Liguria l’onorevole ammiraglio Luigi Durand De la Penne, Medaglia d’Oro al Valore Militare sul campo, Medaglia d’argento, tre promozioni per meriti di guerra, una per meriti eccezionali. Deputato per 5 legislature. Ceriale che poteva andare orgogliosa dell’elezione a sindaco di Francesco Merlo, democristiano, gran galantuomo, veterinario all’antica negli anni in cui Peagna era abitata anche da pastori dediti alla transumanza dalle Alpi Marittime. Molle, forse sconosciuto alle nuove generazioni, nel suo ultimo viaggio terreno, è stato onorato dalla presenza di ex sindaci di Alassio, Albenga, Garlenda e del decano, l’avv. Cosimo Costa, 91 anni, amico nella Gioventù Liberale del Dopoguerra, di antica e nobile famiglia ingauna. Presidente Istituto Internazionale Studi Liguri.
L’ing. Osvaldo Molle di anni ne aveva 93 e nella sua Ceriale era una figura ricca soprattutto di coerenza e di valori che oggi potremmo definire d’altri tempi. La famiglia prima di tutto, la professione senza sgomitare, la passione per la sua squadra del cuore, il Genoa. Una personalità per nulla esibizionista, discreto e che sapeva stare in compagnia, mai invadente, serio ed orgoglioso, tenace, aperto al dialogo e al confronto. Che sapeva arrabbiarsi con l’allora giovane cronista, ma senza conoscere il rancore. Non nutriva simpatie per gli arroganti e i fanatici, gli estremismi, soprattutto lontano anni luce dalla pratica politica dei saltimbanchi, del voltagabbana usi ad inseguire il carro del vincitore.
Oltre al calcio aveva dedicato tempo e ‘fede’ al Rotary Club di Alassio di cui con l’età era rimasto socio onorario, dopo aver ricoperto con discrezione ed intelligenza i ruoli di past president e past segretario. Alle esequie erano presenti tre rotariani storici, della prima ora, del Club Alassio: il dr. Mela, il dr. Cassarino, il primo medico il secondo funzionario delle Dogane e per un periodo sindaci; l’ing. Enrile, conosciuto come patron degli acquedotti San Lazzaro. E ancora, il popolare (appartiene da sempre al Lions) ex sindaco di Albenga Mauro Zunino, famiglia di liberali d’antan. L’ex sindaco di Garlenda, dr. Domenico Romano, l’ex primo cittadino di Ceriale, per due legislature, Ennio Fazio e l’attuale capo della giunta Luigi Romano, il suo vice, Luigi Giordano, e altri amici del defunto e della famiglia, con esperienza da amministratori comunali negli anni ’80: dr. Ravina, Fasiani, Mambrin, Craviotto.
Presenze significative per un cerialese che non era solito frequentare palchi e cerimonie, semmai osservatore e
partecipe della società civile, ma quasi impossibile trovare una sua presa di posizione, una dichiarazione cavalcando quello che oggi è il ‘mercato mediatico’. Osvaldo Molle capostipite di una famiglia che ha donato a Ceriale una delle tre figure d’eccellenza vera nei loro campi. C’è Nicolangelo D’Acunto, figlio di emmigrati, personaggio della cultura internazionale e docente all’Università Cattolica; i concittadini lo conoscono per il ruolo nella vita pubblica, da ultimo candidato sindaco del centro destra diviso alle comunali del 2018 e forse lo ricordano giovanissimo consigliere comunale a fine anni ’70.
C’è la giovane e brillante ingegner Chiara Cerruti, figlia dell’ex sindaco (dal ’95 al ’99), Giovanni Gino, eletto con una lista di Forza Italia. Lei, da Ceriale all’Università, ai Master, all’Eni di Stato, carriera dirigenziale, rinunciando come frequente accade, a crearsi una famiglia e, manco a dirlo, lontani da casa, pendolare tra i continenti, tra sacrifici e rischi veri, gran forza di volontà, capacità e risultati, l’amor proprio di essere donna e detenere, per quanto utile nella vita, anche potere. Di Chiara trucioli.it ha scritto (vedi…..)
Nulla invece, anche nelle cronache luttuose di questi giorni, sull’ing. Alessandro Molle, un rampollo che brilla nel mondo della ricerca scientifica e che ha dato a mamma Caterina e a papà Osvaldo, straordinarie soddisfazioni morali. E tanta ammirazione tra i conoscenti del paese. L’unico figlio, sposato con Carla, cerialese, genitori di Emma e Tommaso. Un giovane capofamiglia geniale cheha conquistato una prestigiosa nomea come senior researcher (direttore di ricerca) e scentific supervisor, nelle attività del CNR- Imm Agrate Unit. Nomi e terminologie per nulla comuni al linguaggio popolare, ma stanno a dimostrare valore e talento, con l’umiltà dei sapienti. Pare persino che Alessandro abbia rinunciato ad una carriera ancora più selettiva, promettente e magari venale, pur di non abbandonare troppo la sua terra, Ceriale, lavorando e vivendo in quel di Milano.
Tre cerialesi di cui andare fieri e forse ricordarsi, almeno per consigli, nelle strategie e nelle scelte programmatiche, nella pianificazione su cui scommettere. E dare finalmente un futuro alle generazioni a venire, con meno fughe, meno migrazione dalla città natale. Un lavoro dignitoso.