Una pagliacciata carnevalesca (?) in quel di Ormea dove si è riunito il consiglio comunale di Briga Alta e il neo sindaco, appena eletto al ballottaggio popolare, pur senza indossare l’abito dell’arlecchino, è stato protagonista di una scena che passerà alla storia. “Gravi ed improvvisi motivi personali”: questa la motivazione che ha spinto al niet Giancarlo Mureddu, ormai ex primo cittadino dei 41 residenti ufficiali, 84 iscritti all’Albo Italiani residenti estero, a presentare le sue dimissioni, “a questo punto irrevocabili per impossibilità di lavorare in armonia”. Tutto è accaduto subito dopo la prima seduta del Consiglio comunale convocato per sabato pomeriggio, 22 giugno, andata praticamente deserta.
Cosa succederà adesso? “Scaduti i 20 giorni per un mio eventuale ripensamento, il prefetto dovrà nominare un commissario, che rimarrà in carica fino alle prossime elezioni amministrative previste per la primavera del 2020” .
Una situazione paradossale, ricordando che Briga Alta, dopo il primo turno del 26 maggio con i due candidati sindaco in perfetta parità (10 voti a testa), era dovuta andare al ballottaggio, come i centri sopra i 15 mila abitanti. Dunque nuovo voto il 9 giugno e vitoria di Mureddu. Peraltro obbligando per due volte i residenti a una trasferta di 30 km perché il seggio di Briga Alta (così come l’aula consigliare di oggi) era allestito nel municipio di Ormea, rimanendo inagibile dopo l’alluvione del 2016 quello del paese.
ARTICOLO DI TARGATOCN
Neanche il miglior regista di Hollywood avrebbe potuto elaborare una trama così intricata come quella sviluppatasi nell’ultimo mese attorno alle elezioni amministrative di Briga Alta, Comune dell’alta val Tanaro al confine con la Liguria.
L’ultimo colpo di scena è giunto proprio nella giornata di oggi, sabato 22 giugno, quando il sindaco neoeletto, Giancarlo Mureddu, in occasione della prima seduta consiliare ha rassegnato le proprie dimissioni per “gravi e improvvisi motivi personali”.
Un nuovo capitolo, come detto, di una storia densa di episodi, che hanno origine tra domenica 26 e lunedì 27 maggio con un accadimento a dir poco singolare: il conteggio delle schede decreta un pareggio tra le due liste in corsa, “Il rododendro”, con candidato sindaco Francesco De Lucia, e “Per Briga Alta”, a sostegno, appunto di Mureddu.
Entrambe ottengono 10 voti, su un totale di appena 28 votanti (gli elettori sarebbero 124, ma la maggior parte risiede all’estero e Briga Alta conta appena 48 residenti, ndr). Tra l’altro, coloro che si sono recati alle urne hanno dovuto dirigersi a Ormea, a una trentina di chilometri di distanza da casa, dal momento che il municipio di Briga Alta è inagibile dopo l’alluvione del novembre 2016.
Si va dunque al ballottaggio del 9 giugno, ove si impone Mureddu con il 68,18% delle preferenze (15 voti a 7), chiamato dunque a raccogliere l’eredità di Ivo Alberti e guidare il paese per i prossimi cinque anni. Nulla di tutto ciò, invece: poche ore fa il dietrofront, presumibilmente con nessuna chance di ripensamento.
Se tale sensazione fosse confermata (il sindaco ha 20 giorni di tempo per revocare le proprie dimissioni), Briga Alta verrebbe commissariata, con la prospettiva certa di ritrovarsi a votare di nuovo tra 12 mesi. Questa volta, magari, senza pareggi e con un pizzico di buona sorte in più.