Banca Carige navigava in un ‘maree di soldi’. La banca ligure salvata dal crack con soldi pubblici, dei contribuenti. Un eco risuono con l’invocazione di Berneschi, presidente ed amministratore delegato della tredicesima banca nella classifica italiana di allora cadde nel vuoto. Offriva soldi ma… Risultato miliardi di sofferenze, i crediti facili ad alcuni gota del potere economico (con sponsor in politica) della Liguria. Fino al si salvi chi può. Con quale rigore giornalistico, indipendenza, i media davano conto del dominio Berneschi? Qual era la forza mediatica della cabina di regia della banca ligure ? Rileggiamo l’intervista, del 9 settembre 2004, di Franco Manzitti, 71 anni, carriera iniziata a Il Giornale, al Secolo XIX con ruoli di primo piano, a Repubblica, ora a blitz quotidiano.
Quattro anni dopo nella ricchissima rassegna stampa economico – finanziaria altro titolo da rileggere. La Stampa, a firma di Alessandra Pieracci, 64 anni compiuti la vigilia di San Valentino: “Carige – Carisa tranquille. Nessuna fuga irrazionale. Il grande gruppo della Liguria di fronte alla crisi. La nostra clientela investe solo su tradizionali prodotti bancari ed obbligazionari”. Purtroppo chi ha avuto la ‘bella idea’ di investire, ad esempio, in azioni Carige può oggi ritrovarsi con le toppe nel sedere, ha perso tutto, ridotto agli spiccioli. Un po’ come è accaduto a chi aveva comprato azioni del Sole 24 Ore che avrebbe dovuto essere il faro degli investitori e che per un buon numero di anni faceva parte della carta stampata che tifava per la grande banca ligure e poi nazionale. E’ corsa a comprare filiali del Montepaschi di Siena che non era la pia banca cattolica, semmai di radicata fede massonica e harem dei compagni rossi. Davvero nella Carige story è corretto tenere i riflettori solo su un manipolo di capri espiatori ? Cosa resta da scoprire, oltre a quanto si è già scritto, anche su libri, reportage, inchieste giornalistiche ?
GRAZIE A UTILI RECORSDARTICOLO DEL LA STAMPA DEL 7 OTTIOBRE 2008
NON ERA IL 1° APRILE, MA IL 30 APRILE ED I MEDIA DAVANO FIATO ALL’OCCASIONE DI UN INVESTIMENTO IN BORSA GRAZIE ANCHE AGLI UTILI RECORD E BERNESCHI SORRIDENTE (TESTIMONIA LA FOTO) RIPETEVA: SIAMO SANI. CHISSA’ SE GIA’ ALL’EPOCA LA BANCA D’ITALIA AVEVA SEGNALATO ZONE D’OMBRA MA NULLA SAPEVANO GLI IGNARI INVESTITORI E CHI NON è INIZIATO A FUGGIRE NON SOLO E’ RIMASTO CON IL CERINO IN MANO HA PERSO TUTTO. E’ ACCADUTO AGLI STESSI DIPENDENTI, DIRETTORI INCLUSI, CHE HANNO INVESTITO LA LIQUIDAZIONE NELLA LORO BANCA. ANCHE LORO IGNARI DELLA CENERE CHE COVAVA. GIORNALI E TV CHE RUOLO HANNO AVUTO NEL RACCONTARE LO STATO DI SALUTE DELLA CARIGE ? CHI ERANO I CRONISTI ESPERTI CHE BERNESCHI RITENEVA PIU’ AFFIDABILI ? NE FA CENNO UNA DELLE MIGLIAIA DI PAGINE DI INTERCETTAZIONI TELEFONICHE ED AMBIENTALI. CHE NON HA MERITATO NEPPURE UN ACCENNO E DEL RESTO NESSUN REATO. ALLORA IL, VENTO TIRAVA IN QUELLA DIREZIONE. ACCADDE PER ANNI ANCHE DURANTE IL REGNO A SAVONA E IN LIGURIA DI ALBERTO TEARDO E C. QUANDO SI POTEVA LEGGERE SU QUOTIDIANI NAZIONALI CON PAGINE LOCALI VERI E PROPRI ATTESTATI A DIFESA DEL POLITICO COMBATTUTO DA POCHI GIORNALISTI AMICI DELLA SINISTRA, DEI COMUNISTI, UNITI NELLA REGIA DI DESTABILIZZARE UN PRESIDENTE DIO REGIONE CHE AVEVA IMPORTANTI PROGETTI PER IL RILANCIO DI SAVONA E DELLA LIGURIA.