Fa impressione eppure non ha mai fatto notizia. Sul lungomare di Ceriale, in zona centrale, c’è un ampia spiaggia, un’ottantina di metri lunga e ‘profonda’ almeno una quindicina, con una sola fila di sdraio e ombrelloni, desolatamente senza ‘clienti’. Ci sono le cabine in muratura, seppure non proprio un inno al decoro, c’è il cartello con tanto di scritta ‘spiaggia privata, orario di balneazione’. Il mistero è presto svelato, basta chiederlo al consigliere a tempo pieno di minoranza Luigi Giordano. La proprietà dell’arenile è del Comune di Verona, in precedenza della Provincia. Proprietari dell’immobile attiguo ormai ‘deserto’ da alcuni anni. La concessione dell’arenile prevede che non possa essere utilizzata la spiaggia a fini di lucro; lo scorso anno c’erano i bambini di Cisano sul Neva, come capo solare.
Con un’estate 2017 da incorniciare anche per gli stabilimenti balneari di Ceriale. Si lavora è vero soprattutto con l’esaurito dell’week end, non piove da mesi, il turismo, italiano e straniero, quest’anno fa il pieno degli esercizi alberghieri ( a Ceriale significa residence perchè di alberghi, con poche stanze peraltro, ne sono rimasti due), campeggi, villaggi, seconde case. E anche su questo lido i Bagni Marini ringraziano l’assessore imperiese Marco Scjaola ed il capogruppo di Forza Italia in Regione, Angelo Vaccarezza, per il costante, tenace e caparbio impegno nella lotta contro la Bolkestein ed in difesa dei ‘legittimi interessi della categoria’.
Pure sul litorale di Ceriale sono stati eretti manufatti da adibire a ristorante, bar, tavola calda e fredda. Di fatto hanno arricchito quella che può essere considerata la ‘gallina delle uova d’oro’ ovvero la spiaggia destinata ai bagni e alla tintarella. Anche a Ceriale, come nel resto della Regione, le concessioni demaniali sono spesso passate di mano a peso d’oro, hanno ottenuto la possibilità di ampliare, a discapito del demanio- bene pubblico, la superficie coperta da cemento per ospitare zone di ristoro, tavoli e sedie, giochi e svago. Ci sono realtà, come a Noli, dove sulla spiaggia sono stati ricavati veri e propri complessi lastricati di muretti, piattaforme fisse cementate. Un’opportunità in più per i turisti grazie a quelle che è pur sempre considerato suolo inalienabile dello Stato italiano, dunque dei cittadini tutti. In attesa che magari, con il ritorno dei governi Berlusconi, vada in porto quella proposta di mettere in vendita, per fare cassa, anche le proprietà demaniali, ovvero gli stabilimenti balneari.
Ceriale, peraltro, saldamente in mano da anni al centro destra berlusconiano, i leghisti non sono rappresentati; a Ceriale i leghisti hanno spesso raccolto molti suffragi, ma alle elezioni il condottiero Vaccarezza è sempre riuscito a ‘ depotenziarli’, come è accaduto più di recente a Loano. Abilità politica e tattica. Non è un caso se i Bagni Marini restano l’unica vera e potente lobby in attività permanente non solo nel savonese, nel ponente ligure. Merito anche di un presidente storico, con ruolo nazionale, il geom. Riccardo Borgo, già veterano tra i sindaci in quel di Bergeggi, socialista che non è mai scivolato su nessuna inchiesta, dai tempi di Teardo quando è facile vederlo ritratto con l’allora ex presidente della Regione ed un altro esponente finito nel dimenticati, Tommaso (Mascin) Amandola di Pietra Ligure che è stato anche segretario della Federazione provinciale proprio negli anni cruciali. In pratica gli unici due della squadra socialista scampati alla grande retata.
Un tempo i proprietari di Bagni si compravano un paio di appartamenti l’anno. I tempi sono cambiati ? Oggi ci sono spiagge che hanno un titolare che sub affitta: il bar, il ristorante, altri servizi se esistenti. Le denunce dei redditi non brillano nel comparto Bagni Marini: la statistica Istat parla di poco più di 17 mila euro l’anno di utile. Uno stipendio da poverelli si direbbe. Perlomeno è una categoria che sa farsi rispettare, a volte ci sono aspetti grotteschi.
La Spiaggia Veronese è uno di questi. Se ad Alassio c’è la più piccola concessione demaniale della Liguria, tre metri lineari, per una profondità di 12-15 quando il mare è calmo, tre sdraio, riservata alle suore e di fatto quasi sempre ‘vuota’, a Ceriale la Veronese attende invano di essere occupata mentre tutto intorno una distesa di ombrelloni e sdraio fitti caratterizzano la vitalità e la presenza di bagnanti. Quanto può valere sul mercato una spiaggia così ? Dai 2 ai 3 milioni di Euro. Si aggiunga che è in stretta connessione con l’ex colonia che è di fronte, non occupata da quattro anni e che per il piano regolatore ricade in zona turistica non residenziale. In pratica si può costruire solo un albergo o residence. Pare ci siano stati contatti con il Comune di Verona, lo scorso anno una delegazione della giunta di Ennio Fazio, con il segretario comunale, si è recata a far visita ai colleghi veneti. Il messaggio era: vi faremo sapere appena possibile le nostre ultime decisioni ed eventuali richieste.
Tra gli interessati che hanno già ristrutturato e ‘valorizzato’ altri stabili sul lungomare, il gruppo cerialese Fresia e Verus di Magliolo. Molto attive alcune immobiliari della Basso Piemonte.