E’ una partita da vincere. Ci voleva la penna di Milena Arnaldi, dalle colonne del Secolo XIX Imperia, per ricordarci che la ‘politica che conta‘ in Regione ed in provincia, con il leader massimo Marco Scajola, non ha affatto trascurato la sorte delle due Monesi, l’una in simbiosi dell’altra. Neppure l’attivissimo e moderato sindaco Piero Pelassa ha tuttavia voluto sbilanciarsi sui tempi dell’intervento più pressante: il by pass all’abitato di Monesi Vecchia, in terra battuta, che trucioli.it indicato ad opera urgente per non correre il rischio di perdere pure la prossima stagione sciistica. Si parla di ‘tempi tecnici’, di ‘iter burocratico’, forse si potrebbe aggiungere che Mendatica, disastrata da frane alluvionali in paese e nella sua Monesi, può contare solo di un geometra part-time, da due giorni in settimana. E’ tutto detto ? Passando ad altri scenari si annuncia per venerdì, 28 luglio, festeggiamenti solenni in occasione del Santo Patrono. Il vescovo, cresima e comunioni, almeno una giornata di gioia.
A rendere la cerimonia ancora più ‘solenne’ e sacra, la presenza del vescovo Guglielmo Borghetti che impartirà il sacramento della Cresima a quattro bimbi e nella stessa circostanza la Santa Comune ad altrettanti ragazzi e ragazze. Nessuno vive e risiede stabilmente a Mendatica, sarebbe troppo bello pensare che il paese montano delle Alpi Marittime si è risvegliato una mattina con tanti piccoli mendaighini. Qui nascite e battesimi sono ormai eventi rarissimi, come le famiglie con più figli che si contano sulle dita di una mano.
Con l’arrivo di don Enrico Giovannini , parroco in quattro paesi della valle e l’aiuto di don Daniele, la pastorale nel mondo giovanile vede le iniziative del ‘catechismo’ di valle (Arroscia) con la collaborazione delle catechiste Franca, Raffaella e di Emidia Lantrua, vice sindaco, ex sindaco, ex presidente del Parco, tra le anime che tengono viva la coesione sociale. Per Mendatica la rinascita della Confraternità di Santa Caterina. In valle ci sono gli appuntamenti settimanali di vita, volontariato, attività parrocchiali, nuove forme di aggregazione e di impegno: le cantorie, le iniziative dell’Associazione Vallinmusica e che a Mendatica ha un suo valente giovane organista e maestro, Roberto Grasso.
Nelle chiese della Valle Arroscia non c’è bisogno della ‘musica registrata’ in chiesa, le domeniche e nelle feste ci sono le cantorie ed persino difficile fare una graduatoria delle eccellenze quelle vere, non quelle sbandierate ad ogni piè sospinto a destra e a manca per ritrovarsi con un pugno di mosche: da Mendatica, a Cosio d’Arroscia, da Pornassio, a Montegrosso Pian Latte, a Rezzo, fino a Pieve di Teco. Cantorie, confraternite, attività parrocchiali contribuiscono a creare o ricreare lo spirito di comunità, di aggregazione, di mantenimento di valori veri di vita, con le virtù della saggezza.
A Mendatica, nonostante tutto, opera un gruppo di giovani, anche laureati e diplomati; hanno dato vita alla Cooperativa di comunità Brigì che il 26 maggio scorso ha festeggiato il secondo compleanno, aderisce a Legacoop; impegnata nel parco delle Canalette ed in servizi sul territorio “per un turismo sostenibile“, gestisce il Il Rifugio Ca’ da Cardella inaugurato nel 2011: Ha come presidente il geometra libero professionista Francesco Meoli, origini mendaighine; tra le più attive collaboratrici l’ingegnere edile Maria Ramella, vice presidente e Paola Ferrari, diploma in agraria, titolare di azienda agricola. Meoli è il direttore della Scuola Sci Monesi, allenatore federale.
Se Mendatica faceva già fatica a risollevarsi dall’accanirsi di frane alluvionali (2011) passate e recenti, campanello d’allarme del tessuto idrogeologico, l’ultima batosta ha picchiato duro. Se domandate ad un mendaighino scelto a caso come va, non è difficile sentirsi rispondere “Mendatica sta morendo”. La ferita di Monesi, isolata da mesi, ha di fatto paralizzato quel turismo del fine settimana da parte dei proprietari di seconde case; a Monesi di Mendatica in particolare, a Monesi di Triora e in misura minore di Piaggia (Briga Alta). “Ho parlato con Adriano della pizzeria – dice Gianni Pagliano, casa dei nonni e genitori a Mendatica, per anni un abituè del paese, pensionato, cittadino di Porto Maurizio – e mi dice che il lavoro è crollato, non va meglio per l’agriturismo Il Castagno che tra l’altro produce ottimi formaggi e salumi e che ha perso i clienti di passaggio. Una situazione seria, non credo che ci si possa risollevare, di buone promesse ne ho già ascoltato tante; ovviamente meglio essere fiduciosi, però se in tasca di rimane sempre di meno, non credo si possa ballare di gioia”.
Una dura mazzata che l’orgoglio di paese non riesce a nascondere e con gli immancabili interrogativi. Le opere di contenimento realizzate dalle prime frane devastanti di Mendatica finora hanno dato risultati positivi, ha spiegato ad Andrea Pomati di Imperia TV, il sindaco Pelassa e ‘dobbiamo munirci di pazienza perchè ci vuole il suo tempo pur con tutto l’impegno possibile ed immaginabile’. E che dire della sorte di un ‘vero eroe’ di questi tempi e di questi monti: Walter Gandolfo, titolare dell’albergo Settimia di San Bernardo di Mendatica. Qui non molti anni fa, grazie a Imperia Tv e allo chef per eccellenza della Valle Renato Grasso, ristorante a Varazze, avevano persino organizzato la ‘cena mare monti’ con piatti di pesce in montagna e con il durissimo j’accuse dell’editore televisivo cav. Francesco Zunino verso chi ‘non è stato capace a promuovere il territorio dell’entroterra imperiese’ (vedi……).-
Insomma il futuro, allora, appariva roseo, al punto che con l’aiuto della tivi più popolare nell’imperiese si poteva incrementare il turismo mare – monti.
Il ristoratore di San Bernardo – è stato consigliere comunale a Mendatica, maestro di sci -, aveva ereditato da nonna e papà un’azienda che era punto di riferimento della buona tavola dell’alta valle, arrivano dal Basso Piemonte, dal genovesato, dalla Riviera. Walter non ha abbandonato la barca, pur con chiusure ed intervalli, neppure nella lunghissima stagione seguita allo smantellamento della seggiovia, alla morte dei Galleani e del loro braccio destro imprenditore Armando Lanteri che coltivava ambiziosi progetti di rilancio e sfruttamento turistico non solo di Monesi, di Upega. Nella sua ultima intervista a Imperia Tv, Gandolfo ha chiesto solo che almeno possa essere riaperta, in toto ressa fruibile la ex strada militare Monesi – Limone, vale a dire il tragitto che portava a transitare gli escursionisti da San Bernardo. “Mi accontenterei di questo – ha sussurrato con tristezza – , non pretendo di più, la situazione tragica non ha bisogno di parole”. E’ come essere appesi ad una croce. Da San Bernardo, oltre al collegamento con Mendatica e Nava che resta transitabile, si poteva raggiungere altre mete montane a ponente, verso le valli imperiesi e francesi, dove d’estate c’è una buon movimento di bike, moto, fuori strada, auto. Anche questo percorso, prima del passo del Garezzo, è bloccato da un esteso movimento franoso e la Provincia di Imperia non può intervenire in tempi celeri e dare la priorità all’opera visto le situazioni di sofferenza di molte altre zone dell’entroterra.
Mendatica e le due Monesi che, nei giorni della disgrazia, hanno ricevuto la visita di esponenti al governo della Regione Liguria, un paio di parlamentari (uno europeo), ma non si è letto nulla a proposito di Raffaella Paita, abituale frequentatore di Monesi durante la vice presidenza e la presidenza di Claudio Burlando. Paita candidata che aveva fatto il pieno di consensi ed appoggi di sindaci ed amministratori nell’entroterra e nell’imperiese, Valle Arroscia in particolare. E che la sconfitta ad opera di una destra unita e coesa, almeno nelle strategie elettorali, aveva fatto la differenza rispetto ad una sinistra divisa, litigiosa. E chi l’ha più vista la Paita nella Monesi agonizzante ? E mai arrivato quassù, quantomeno per una vicinanza morale ed umana, il deputato del Pd, Franco Vazio, di Albenga, visto che tanti proprietari di seconde case abitano proprio nell’albenganese ? Eppure bisogna dare atto che durante la presidenza Burlando di interventi pro Mendatica, Monesi, Rezzo, Pieve di Teco ce ne sono stati. A parte la ‘sciagura’ di aver lasciato a metà la seggiovia, mentre la Regione avrebbe dovuto intervenire su un cifra tutto sommato modesta (poco meno di un milione di euro); a parte la scelta di aver ascoltato i diktat di un paio di funzionari della Regione che hanno imposto che l’impianto fosse attivo solo d’inverno per non disturbare i galli forcelli del Saccarello (quanti sono ?); a parte che la seconda centralina per la produzione di energia ‘pulita’ a Monesi di Mendatica, realizzata a quanto dicono all’Associazione Monesi Borgo Antico senza rispettare il rischio idrogeologico, con profondi scavi e tagli di alberi d’alto fusto. Quelle peculiarità geologiche che hanno contribuito, forse, ad accrescere il movimento franoso che ha cancellato un tratto della provinciale 100 e diverse immobili, tra cui un nuovissimo Bad & Breakfast costato una fortuna ad una famiglia di commercianti imperiesi. I loro tecnici si sono fidati della solidità della strada provinciale sottostante. (L.Cor.)