Oggi non ho cuore per completare la memoria di tutti gli incubi che dall’agosto 2011 hanno invaso la mia identità di normale prete. Mi è crollato il mondo, proprio per la campagna che Il Secolo XIX mi ha riversato addosso per venti giorni senza alcuna pietà.
Non ho mai capito perchè. Altre testate hanno ripreso e lanciato le accuse. Dopo tante sofferenze forse ho capito perchè: cosa c’era e c’è dietro a tanto livore non dei giornalisti, ma dei burattinai che inquinano per motivi inqualificabili. Ai giornalisti imputo la colpa di non avermi interpellato prima di scuoiarmi. Ma è così. Forse un giorno dirò altre verità sulla mia via crucis, anche perchè il giornale che io ho rifondato dal 1974 mi ha voltato le spalle e forse per paura ha perso ogni ‘dignità’ che deriva dal proprio ruolo e servizio. Se non si serve la verità si finisce per essere servi molto piegati.
Don Giacomo Rovera
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